PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE
PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

venerdì 26 giugno 2015

25 giugno Audizione in Commissione Ambiente


25 giugno 2015
 
 
Un nuovo contatto  istituzionale,  questa mattina in seconda Commissione presso il Comune della Spezia dove sono stato audito sul tema della dotazione degli impianti dedicati al Ciclo dei Rifiuti.

 Prima di entrare nel vivo della discussione ho chiarito che all’ Associazione Comitati Spezzini premeva che fossero  poste agli atti le proprie posizioni in materia e  non già la condivisione del proprio dissenso sui piani del Gestore e degli Enti Locali.  Anche perché tali Piani appaiono inemendabili .. di più,   si potrebbe dire un' autentica Ragion di Stato!

Il primo punto affrontato è stato il rilascio dell’ AIA all’ impianto di Saliceti imposta dal D.lgs. 46/2014. Come ho riferito al Secolo XIX nei giorni scorsi,  Acam ha presentato la richiesta dell’ AIA  circa un mese fa, con forte ritardo rispetto al termine indicato dal Decreto e cioè il 7 settembre 2014. Pertanto le Autorità scientifiche e di controllo (ASL ed ARPAL), a partire dal giorno della Conferenza Istruttoria lo scorso 19 giugno, si sono ritrovate a gestire la pratica in 17 giorni essendo fissata la Conferenza  Decisoria il 6 luglio.

 Il 6 luglio è stato individuato dalla Provincia come l’ ultima data utile per ottemperare agli obblighi di legge.  Che dire?   Intanto a rappresentare i Comuni   il 19 giugno c’ era solo il Sindaco di Vezzano Ligure Fiorenzo Abruzzo e  poi che Acam, ancora una volta, si è dimostrata inefficiente e superficiale.  Non di meno, a noi pareva quasi scontato che almeno un passaggio nei consigli comunali si dovesse fare anche perché il 26 giugno i Soci Ammistratori di Acam ( i Sindaci della Provincia) tratteranno nella Sede di Via Picco anche del riassetto societario di Ambiente nonchè del Projet che dovrebbe potenziare i siti di Boscalino e Saliceti.

 Il Dott. Garavini,  lo abbiamo letto sul Secolo XIX ha tentato di giustificare il ritardo di Acam nel presentare la domanda di AIA  richiamando lo stato di  “ anormalità”  dell’ Azienda,  quasi a dire  “ sparate ad un uomo morto! “  E’ sempre cosi,  quando critichi Acam  aprono tutti l’ ombrello della crisi aziendale di cui nessuno però sembra avere responsabilità.!!


 

Un punto su cui ho richiamato l’ attenzione sia oggi in Commissione Ambiente che nella Conferenza di Servizio del 19 giugno è l’ intenzione della Provincia di inserire nell’ AIA la sezione di tritovagliatura con la quale, negli ultimi mesi,  si è potuto gestire il flusso di   Rifiuto Indifferenziato  proveniente dal Tigullio. Ufficialmente tale dotazione sarebbe deputata a far fronte ai fermi dell’ impianto TMB ( per rotture o manutenzione) ma è chiaro che  per  Acam rappresenta anche uno strumento per aumentare i suoi profitti,  tant’ è che l’ Azienda prevede di portare  le 105 mila tonnellate previste per il 2015 a 125 mila nel 2016. 


Questo scenario ha fatto imbufalire il Sindaco Abruzzo che si è detto contrario ad incrementi delle quantità da trattare, in quanto la popolazione residente a Saliceti è da anni in agitazione per gli effluvi maleodoranti che ammorbano il sito. E proprio  a riguardo dell’ iracondo intervento di Abruzzo, il simpatico Ingegner Fanton  (di  Acam Ambiente)  mi ha fatto notare come fossi stato   “scavalcato a sinistra” .   Certo il comportamento del sindaco di Vezzano Ligure ha sorpreso anche me.

 E’  da dire però,  che la mia presenza in Conferenza era appena tollerata,  al mio arrivo mi è stata subito notificata la mia posizione: quella   di Astante Pubblico...  figuriamoci se mi fossi  allargato troppo come sarebbe finita! 

 Una piccola polemica con l’ ing. Maggi  comunque l’ ho avuta ...  

In Commissione Ambiente  ho  ancora ricordato il grande dissenso popolare che si levò prima della realizzazione dell’ Impianto vezzanese . Dissenso che nei primi anni del 2000 ha spinto i Comitati ad organizzare forti proteste ed a ricorrere alla Magistratura Amministrativa. L’ intento fu quello di cercare di bloccare un Polo Industriale inadeguato, costoso e pericoloso.  Inadeguato in quanto tarato su una raccolta differenziata del 45 %   ( al 65% le biocelle non servono più a nulla) , costoso perché ha comportato per la Comunità un esborso di  22 milioni di euro ( di cui quasi un terzo ancora da pagare),  pericoloso poiché prevedeva oltre alle sezioni di bioessicazione, deferrizzazione, vagliatura sottovagli / sovvalli anche quella per la trasformazione del cosiddetto "secco"  in Combustibile.

Trasformare dei Materiali Post Consumo   in Rifiuti Speciali e poi dover spendere fior di quattrini per garantirne lo smaltimento in discariche o inceneritori fuori provincia,  non ci è mai parsa una soluzione assennata.  Pertanto vantarsi  come fa l’ Assessore Natale (ma invero anche altri )  di essere l’ unica Provincia ad avere un Impianto come quello di Saliceti  è davvero singolare.  Basterebbe essere obiettivi e mettere nel conto non solo i costi sinora affrontati ma anche il disagio che si è recato e tutte le misure che si dovranno prendere per cercare di contenerlo ( vedere la bozza Arpal con le prescrizioni per l’ AIA).

Come più volte riferito, la nostra Associazione ritiene che la miglior opzione resta quella di riconvertire Saliceti in impianto di compostaggio aerobico, senza importare rifiuti da altri ambiti. Questa proposta però non è stata ritenuta conveniente dai vertici di Acam che vogliono  mantenere il suo ruolo di Hub del rifiuto tal quale. 

Il secondo punto all’ o.d.g.  riguardava l' impianto di Boscalino:  ai consiglieri ho rammentato che le biocelle aerobiche di cui è dotato non sono mai state messe nelle condizioni di lavorare.  Sin dai tempi dell’ inaugurazione  -nel 2002- si sono presentati dei problemi.  E non solo in relazione all’ uso da parte degli utenti dei sacchetti di PET ( poi messi al bando e sostituiti da quelli in PLA) ma anche probabilmente a motivi tecnici ed economici di cui nessuno,  tra coloro che erano in grado di farlo ha fornito spiegazioni esaustive.

L’ inattività di Boscalino comporta ormai da anni l’ esportazione di tutta la FORSU raccolta in Provincia  ( compresa quella dei distretti Porta a Porta)  verso altri impianti situati in Piemonte ( Alessandria e Cuneo). La biomassa da rifiuto anche se smaltita,  viene comunque conteggiata nella raccolta differenziata grazie ad una Delibera di Giunta Regionale    la  1457/ 2014     di cui riporto un significativo quanto astruso stralcio:  
..ai fini della valutazione del raggiungimento degli obiettivi di cui all’art. 205 del d.lgs. n.152/06, la percentuale di raccolta differenziata è data dal rapporto tra la somma dei pesi delle frazioni merceologiche raccolte in maniera differenziata destinate al recupero, o a corretto smaltimento, e la quantità dei rifiuti urbani complessivamente raccolti ..

La raccolta differenziata dovrebbe avere la seguente definizione :  “è raccolta differenziata la pratica volta ad abbattere la ricaduta ambientale derivante dal ciclo dei rifiuti ed a produrre un ritorno economico sia ai Soggetti che lo gestiscono che ai Cittadini ”

 
Quella enunciata nell’ art.183 comma 1 lettera p) del T.U.A.  pare piuttosto riduttiva,  “raccolta differenziata”: la raccolta in cui un flusso di rifiuti è tenuto separato in base al tipo ed alla natura dei rifiuti al fine di facilitarne il trattamento specifico.  

 
L’ area di Boscalino è da tempo al centro dell’ attenzione per un progetto che prevede di insediarvi un Digestore Anaerobico. Sono sicuro di non sbagliarmi se affermo di essere stato l’ unico a parlarne negli ultimi anni .. nessuna Associazione di rango nazionale, nessun Comitato  se ne mai occupato  .. invero anche lo stesso comune di Arcola  - competente per territorio-  si è mostrato del tutto impreparato. 

 
In Commissione ho descritto sommariamente il funzionamento di questo tipo di impianti.

 
In genere vengono realizzati per trattare “biomasse sporche”:  organico fuori specifica, fanghi biologici, deiezioni animali, scarti di macellazione ect.  E’ consuetudine unirle insieme e deporle in capienti silos,  dopo di che esse vengono assoggettate a due tipi di processo: mesofilo o termofilo.   Il più usato è quello mesofilo che ha maggior durata ma è più economico in quanto meno energivoro. 

 
A valle del processo si ottiene gas metanifero che poi viene in parte usato per il fabbisogno dell’ impianto ( da accertare l’ effettiva quantità immessa in rete) e vi risulta un materiale solido denominato digestato, pari al 30 % della massa in ingresso.  Da questo non è possibile ricavare compost di qualità  specie se la Forsu raccolta, risulta fuori specifica e se ad essa verranno associati fanghi biologici ( Acam stessa mi ha confermato questo orientamento).

 
Per ciò che attiene all’ impiego del “digestato”  ho segnalato le emergenze occorse in alcuni paesi europei, specie in Germania, derivanti dall’ uso di questo prodotto in agricoltura. Alcuni ricercatori tra cui Helge Bohnel dell’ Università di Gottinghen hanno potuto evidenziare la pericolosità di alcuni batteri che in esso si sviluppano,  tra questi i Clostridi ed altri del tipo gram-positivo  responsabili di tetano, gangrena gassosa, tossinfezioni alimentari, necrosi dei tessuti, botulismo.

 
La Svezia impone l’obbligo di pastorizzare i digestati prima che questi siano sparsi sul terreno, ma il procedimento nulla può contro le spore. Anche l’uso di antibiotici non previene questa formazione. Il 24% dei Clostridi trovati nei fanghi residui sono patogeni per l’ uomo e per gli animali.

 
Le perdite di digestato nei terreni ha provocato inquinamento di terreni e corsi d’acqua con ripetute morie di pesci. Anche il ricercatore dell’ Università di Modena Stefano Montanari conferma i rischi  sopra annotati ed anche altro vedere qui >

 
http://blogeko.iljournal.it/mais-cancerogeno-riciclato-come-biogas-il-professor-montanari-idea-pericolosa/71996

 
Dunque ho precisato alla Commissione quanto sia insensato condividere queste  prospettive,  peraltro,  a fronte di vantaggi che non andranno certo a beneficio della Collettività ma al costruttore dell’ impianto. Un digestore anaerobico capace di trattare 30 mila ton/anno di biomassa con annessa centralina turbogas sotto il megawatt di taglia ( non sconterebbe la VIA) può costare almeno 10 milioni di euro.!.  

A questo punto ho fornito informazioni in merito a chi  finanzierà l’ opera e alla sua ubicazione. Alla Commissione Ambiente ho fatto notare che considerata la gravissima situazione finanziaria del Gestore,  il  finanziatore non potrà che essere il nuovo partner della partecipata “Ambiente” la quale come risulta nell' ultima versione del Piano di Salvataggio ha previsto di cedere almeno il 51% del suo pacchetto azionario. Sino a poco tempo fa l’unica manifestazione d’ interesse a partecipare alla gara è pervenuta da Iren ( che avrebbe anche una prelazione ):   multi utility emiliano-ligure-piemontese che è quotata in borsa ma è anche indebitata per ben 5 miliardi di euro,  oltre 10 volte quello di Acam Spa ! 

Sull’ allocazione del digestore ho fatto presente che l’area di interesse misura circa 22,500 mq e che risulta occupata per un terzo dalle scorie di un vecchio inceneritore  ( demolito dopo il sequestro giudiziario avvenuto nel 1986), per un altro terzo da alcune strutture ancora parzialmente in uso e per un ulteriore terzo dall’ impianto di compostaggio aerobico.

 Pertanto l’ idea di costruirvi un digestore anaerobico pare alquanto improvvida, non fosse altro per l’ evidente carenza di spazio.



 

 
L’ attività della centralina per lo sfruttamento del biogas, anche se di piccola entità, immetterà sostanze inquinanti a qualche centinaio di metri dal centro abitato di Baccano e comunque in un contesto già fortemente gravato da un pesante carico ambientale:  la centrale dell’ Enel, 13 siti critici tra discariche ed aree industriali dismesse.

Ultimo punto della mia relazione è stato quello relativo alla  discarica di servizio .. abbandonate le opzioni Mangina e Rocchetta Vara  ( a proposito il Comitato che difendeva il Biologico non si occupa più di rifiuti ? perché non prova a sensibilizzare i Comuni della Vallata affinchè attivino almeno l’ auto compostaggio?)  resta pertanto quale alternativa l’ ex discarica di Saturnia già ricadente nell’ ex SIN di Pitelli (oggi SIR). 

Da qualche settimana è in corso la fase di caratterizzazione. Ho descritto ai Consiglieri le caratteristiche del sito che si presenta come un incavo di grande volumetria, aperto a metà anni ’80 e chiuso dalla Magistratura dopo poco tempo .

Nella vasca più profonda vennero conferite circa 90 mila tonnellate tra ceneri da combustione del carbone e RSU.  In continuità con quanto delineato dal Ministero dell’ Ambiente,  è verosimile che la Regione  preveda di effettuare la messa in sicurezza permanente (MISP),   scenario,  o meglio destino comune a tutti gli altri siti critici ricadenti nel Perimetro.
La MISP dovrebbe dunque essere effettuata con terra vergine e materiale strutturante. L’apporto di materiale per ripristinare l’area dovrebbe a nostro avviso essere contenuto e limitarsi alla vasca più profonda e non interessare i gradoni a suo tempo predisposti. Gradoni su cui -come si vede nell' immagine sottostante-  è tornata la vegetazione.

 















 Da quanto invece perviene da Comuni ed Acam  l’ orientamento è quello di sfruttare tutta la volumetria,  ovviamente una volta certificata la bonifica del sito e riacquisito lo stesso per gli usi legittimi.  Sopra la piccola vasca messa in sicurezza, previo espletamento della procedure di VIA ed AIA,  verrebbe aperta una nuova discarica in cui sarebbero conferite terre/rocce da scavo e FOS.

I sindaci soci amministratori di Acam hanno approvato un Piano Economico che prefigura un utilizzo del sito quale discarica di servizio, per un periodo di 7 (sette) anni dal 2015 al 2021. Il nuovo impianto -sempre secondo le previsioni del Piano-  dovrebbe garantire una redditività di 4.3 milioni di euro l’ anno.

La volumetria disponibile a Saturnia è stimata in circa 700 mila metri cubi pertanto si calcola di conferirvi 100 mila metri cubi l’ anno di materiale.  100 mila metri cubi corrispondono a circa 140 tonnellate. L’ apporto secondo quanto riportato dall’assessorato all’ ambiente del Comune Capoluogo,  sarebbe misto: terre - rocce da scavo e FOS al 50%.  Ergo nel caso della FOS si tratterebbe di recapitarvene almeno 70 mila tonn/anno.

Con un semplice calcolo aritmetico è possibile stabilire che nella nuova discarica di Saturnia verrebbero allocate ben 490 mila tonnellate di FOS. Una quantità che forse non sarebbe possibile reperire nemmeno in tutto il settentrione d’ Italia.

Non meno arduo sarà trovare 70 mila tonnellate/ anno di terre vergini .. A conferma di ciò è sufficiente vedere cosa è stato conferito nella Discarica di Pitelli Ruffino nell’ ambito della Misp del sito:  fanghi dei canali cittadini Lagora-Dorgia- Fosso Maestro, fanghi da cartiera peraltro maleodoranti di cui alleghiamo i test richiesti ad Arpal

 
PDF: Risultanze analitiche .pdf

ed una quota residuale di materiali provenienti da scavi di fondazione.

PDF">http://www.file-pdf.it/2015/06/27/quarto-report-pitelli/">PDF: QUARTO REPORT PITELLI.pdf

Si è sentito spesso citare gli scavi per il Terzo Lotto della Variante Aurelia come la fonte di approvvigionamento, ebbene tutti sanno che da ormai molti mesi i lavori sono praticamente fermi   e comunque non è con i circa 500 mila metri cubi di materiale ancora da rimuovere (fonte ANAS)  che si possano risolvere tutti i problemi !   U na parte verrà rimpiegata sullo stesso Tracciato  per terrapieni e risagomature.   Sul territorio poi non sono pochi i Soggetti che necessitano di terre da riempimento.

Ora siccome la nuova discarica di Saturnia verrebbe riaperta con la classificazione di Discarica per Rifiuti Speciali non Pericolosi
andare alla voce  >   Disciplinare di Gara  
 
non è peregrino pensare che vi si possano conferire materiali terrigeni aventi codici compatibili con la suddetta classificazione.!!! 

E tra qualche anno coloro che oggi a garanzia di tutta l’ operazione dicono di metterci la faccia potrebbero razzolare altrove ..!

 

 

 

 

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