PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

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PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

giovedì 3 settembre 2015

LE NOVITA' SUL MOLO GARIBALDI




Le novità sono queste:

l' Autorità Portuale rinuncia agli interramenti previsti dal PRP alla Calata Artom ( quella compresa tra i Moli Garibaldi e Fornelli )  e intende allargare il Molo Garibaldi.

Oltre all' allargamento forse ( ma il Presidente Forcieri l' altra sera a TeleLiguria Sud non è apparso troppo convinto ) in testa allo stesso potrebbe realizzare sul lato Ovest un pennello come quello già esistente sul lato Est.


Premesso che Comitati Spezzini è da sempre contraria al PRP approvato nel 2006 ed all' Intesa Porto / Comuni del Golfo da cui ha origine, a proposito dei nuovi piani che riguardano il Molo Garibaldi e Calata Artom-    ho la seguente posizione:

 


  L' opposizione più che alla disposizione dei 50 mila  mq alla Artom o sul Molo Garibaldi sarebbe da fare invece,  poiché in luogo di una VIA, con tanto di Inchiesta Pubblica- è previsto solo lo screening ..Si tratta del classico spezzettamento ...!  Tutto quello che riguarda l' Ambito 6 deve essere valutato organicamente.  

 Peccato non esista un vero fronte popolare che:

1.  dica chiaramente NO al Piano Regolare Portuale
2.  si batta nei tribunali  ma non giocando sui " garbugli "
3.  abbia quale obiettivo primario il Bene Comune inteso come la salvaguardia del Golfo della Spezia

Esiste invece un insieme di Categorie Commerciali che un giorno si e l' altro pure invoca l' attuazione del Piano Regolatore Portuale del quale nel 2007 hanno sottoscritto le previsioni. 

Vedi qui  >  http://www.laspeziaoggi.it/news/2015/09/quartieri-del-levante-lautorita-portuale-rispetti-cio-che-ha-promesso/     e qui  >  http://comitatispezzini.blogspot.it/2012/11/ma-chi-sono-i-comitati-del-levante.html


 
Per favore non mi si venga a dire che l' interramento da 50 mila mq della Artom avrebbe allontanato il carico ambientale dal Canaletto  ( tra Via Tazzoli e Via del Canaletto ), perché se su quei 50 mila mq vado a muovere 200 mila containers in più, con la Fascia di Rispetto irrisoria che prevedono, di fatto non cambierebbe praticamente nulla !



sul rilascio dell' AIA all' Impianto di Saliceti





Nell' impianto di Saliceti sito nel Comune di Vezzano Ligure (SP)  ad oggi si svolge la seguente attività:


La finalità dell' impianto è il trattamento di rifiuti classificati CER 20.03.01( rifiuti urbani non differenziati ) e CER 20.01.08 e 19.12.12 ( frazione organica da raccolta differenziata stradale  e da scarti prodotti da Acam Ambiente  SpA) per la produzione di CDR e per la produzione di CSS. La produzione consta di due principali filiere:
 
1. triturazione, deferizzazione primaria, bioessicazione, deferrizzazione secondaria, vagliatura, raffinazione, deferrizzazione terzaria e pressatura con produzione di CDR e di biostabilizzato
 
2. operazione di triturazione, deferizzazione primaria e vagliatura con produzione di due frazioni (secca e umida ) ed invio ad impianti di recupero
 
 
Ora siccome la tritovagliatura non soddisfa l' obbligo di trattamento previsto dall' art.6  lett. a) della Direttiva n.1999/31 CE   siamo sicuri che i materiali di cui al punto 2 vadano ad impianti di recupero?

l'  Art.6   Lett. A recita:

Articolo 6

Rifiuti ammissibili nelle varie categorie di discariche

Gli Stati membri provvedono affinché:

a) solo i rifiuti trattati vengano collocati a discarica. Tale disposizione può applicarsi ai rifiuti inerti il cui

trattamento non è tecnicamente possibile o a qualsiasi altro rifiuto il cui trattamento non contribuisca

agli obiettivi di cui all'articolo 1 della presente direttiva, riducendo la quantità dei rifiuti o i rischi per la

salute umana o l'ambiente;
 
 
 
Articolo 1
Obiettivo generale
1. Per adempiere i requisiti della direttiva 75/442/CEE, in particolare degli articoli 3 e 4, scopo della
presente direttiva è di prevedere, mediante rigidi requisiti operativi e tecnici per i rifiuti e le discariche,
misure, procedure e orientamenti volti a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative
sull'ambiente, in particolare l'inquinamento delle acque superficiali, delle acque freatiche, del suolo e
dell'atmosfera, e sull'ambiente globale, compreso l'effetto serra, nonché i rischi per la salute umana
risultanti dalle discariche di rifiuti, durante l'intero ciclo di vita della discarica.
2. Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche delle discariche, la presente direttiva contiene, per
quelle alle quali si applica la direttiva 96/61/CE, i pertinenti requisiti tecnici, allo scopo di definire in
termini concreti i requisiti generali di tale direttiva. Si considerano soddisfatti