PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE
PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

venerdì 16 gennaio 2009

Mercoledì 30 Luglio 2008 da Cronaca4 LA SPEZIA

Cucciniello risponde a Faggioni ed ai Sindacati su Panigaglia

Non credete che per assicu­rare al Paese la necessaria quantità di gas sia fonda­mentale costruire nuovi ri­gassificatori ?

Come abbiamo piu’ volte ri­ferito, nonostante la prevista realizzazione di tre gasdotti ( South Stream dalla Russia, Itgi dall’ Azerbajan, Galsi dall’ Al­geria) che opereranno già dal 2012 con una portata di oltre 46 mld di mc di gas, la V.I.A. nazionale ha approvato 4 rigas­sificatori: Priolo, Porto Empedo­cle, Trieste, Gioia Tauro per altri 40 mld di mc gas.
L’Enel ha acquistato un giaci­mento di gas in Russia ed inve­stirà ancora insieme a Gazprom. Se vi fossero problemi di carat­tere geopolitico ( l’AD Scaroni di ENI lo smentisce categorica­mente) non si rischierebbero tanti soldi … questo lo dico so­prattutto ai Sindacati e a Luigi Grillo- .
In sostanza avremo quindi più gas di quello che ci serve. Que­sto le grandi compagnie ener­getiche lo sanno bene, dal mo­mento che il loro vero obiettivo è rivendere l’eccedenza in Eu­ropa. Poterlo stoccare poi è per loro una manna dal cielo che gli permetterà di metterlo sul mer­cato quando conviene.
Occorre chiarire -e questo lo dico soprattutto a Faggioni- che è in­concepibile pensare di costruire impianti che non ci servono per assicurare introiti ad ENI nella speranza che aggiunga qualche decina -non centinaia- di posti di lavoro in più. Teniamo poi presente che tutto questo gas indurrà “i soliti noti” a spinge­re perchè una parte delle decine di progetti per la costruzione di centrali elettriche -presentati e giacenti presso i vari Ministe­ri- vengano autorizzati ! Vale la pena di ricordare che ad Arco­la abbiamo lottato per quattro anni per salvare la piana. Di­ciamolo pure: in Italia il setto­re dell’ energia è nel caos ma deve essere chiaro che sino a quando non si trova il sistema di produrla in modo pulito non vi può essere business. Vi pos­sono essere unicamente scelte mirate e oculate.
E cioè ?
Occorre costituire una cabina di regia così come previsto dal­la direttiva CEE 80/98 ed anche dal decreto 164 del 2000 che stabilisca preventivamente all’ approvazione di impianti ener­getici, con criteri obiettivi e non discriminatori, di che cosa ha bisogno il Paese. In soldoni bi­sognerebbe verificare di quanto gas c’è bisogno, di quanti rigas­sificatori abbiamo bisogno, con quali criteri questi rigassificatori dovrebbero essere insediati e di quanta energia da fonti rin­novabili si potrebbe ottenere a parità di finanziamenti.
Cosa rispondete alle fami­glie sulla questione del caro bollette?
Che super gasiere e rigassifi­catori (off shore compresi) non saranno sufficienti per abbas­sarci la bolletta perché è stata emanata una delibera dall’Au­thority per l’energia che preve­de vengano ripianati i costi per la costruzione dei rigassificatori ed anche i possibili deficit di bi­lancio dovuti a mancate fornitu­re di gas in forma liquida. Sare­mo tutti noi a pagarli .. proprio con la bolletta!!. Le carenze di gas in forma liquida si potranno facilmente verificare poiché nei paesi produttori gli impianti di liquefazione sono pochissimi e quelli che esistono funzionano a pieno ritmo, quindi anche con un alto rischio, e non reggono la fame di gas dei rigassificatori situati in Europa e nel mondo industrializzato. E’ bene sot­tolineare quindi che quelle dei rigassificatori, sono operazio­ni a perdere, nessuna impresa li costruirebbe se non vi fosse un sostegno dello stato. Gli italiani hanno subito impotenti - più spesso ignari- dei veri col­pi di mano, architettati ad arte per favorire gli operatori ener­getici. Prendiamo per esem­pio l’art 46 della legge 159: è un’autentica norma “sbloc­ca rigassificatori” ! Solo oggi e’ noto ai più che ogni potere decisionale degli Enti Locali per ciò che riguarda la collocazio­ne dei rigassificatori e’ stato cancellato. Resta oggi unica­mente quello delle Regioni che tuttavia i grandi partiti -con le modifiche alla costituzione ( specie del titolo V )- potreb­bero rendere non più vincolan­te. Ricordo che la regione Ligu­ria ha detto no all’ ampliamento di Panigaglia. La predetta legge che accompagna l’ ultima finan­ziaria di Prodi modifica anche il giudizio di V.IA. che diventa un semplice nulla osta in quanto non è più applicata al progetto definitivo ma a quello prelimi­nare .
Veniamo al problema oc­cupazionale ... nella nostra Provincia vi sono 7000 di­soccupati.
Sia l’ ampliamento di Paniga­glia che l’ impianto off shore non darebbero una risposta si­gnificativa. Sarebbe ENI a dire eventualmente di quanti posti di lavoro c’è bisogno. Gli ac­cordi degli anni 90 testimonia­no la sua inaffidabilità e il suo dominante comportamento nei confronti del comune di Porto­venere. Sia chiaro noi non vo­gliamo che chi lavora nell’ im­pianto perda il posto di lavoro. Occorre sedersi ad un tavolo e programmare la dismissione dell’impianto e la dovuta ricol­locazione del personale .. an­dando anche oltre la scadenza della concessione. Dopo di che la baia potrà essere destinata ad attività turistiche ma sempre entro i limiti di una severa tu­tela ambientale. A questo pro­posito vorrei però ricordare che i fondali dello specchio di mare prospiciente Panigaglia sono stati classificati da Icram -area ad alta tossicità- e come il resto del Golfo devono essere bonifi­cati. Solo allora si potrà parlare seriamente di turismo.
Non pensate di essere trop­po rigidi ... tirare in ballo il santuario dei cetacei per dire no all’ off- shore ...
L’ ambiente e con esso la salute dei cittadini non si tutelano con le trattative ... si difendono e basta. Il Santuario dei Cetacei è una realtà preziosa che dobbia­mo salvaguardare anche come elemento di attrazione per un visitatore che apprezzi ciò il nostro Mar Ligure sa offrire. Sia al largo di Livorno che ad un passo dal Golfo spezzino vi sono aree marine protette, il cui pregio ambientale e’ riconosciu­to anche a livello mondiale ... cosa succederebbe se una ga­siera avesse un incidente che le facesse perdere carburante o peggio rilasciasse parte del suo carico ?

Corrado Cucciniello
Associazione Comitati Spezzini

Nessun commento: