PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE
PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

martedì 1 marzo 2016

Intervista pubblicata in sintesi sulla Nazione a firma Laura Provitina


Il 14 ed il 15 dicembre i Comuni spezzini hanno votato il riassetto societario di Acam Ambiente,  il 16 ratificato nel Consiglio dei Soci ACAM,  voi di “Comitati  Spezzini ” che pensate della costituzione della Newco che gestirà gli impianti di trattamento dei rifiuti ?

Si tratta di una mera operazione affaristica speculare alle combustioni, antitetica al Riciclo Totale che da sempre sosteniamo. Il nuovo Partner di Acam Ambiente con circa 17 milioni di euro -dieci per il digestore anaerobico e sette per il 51% della Nuova Partecipata- si assicurerà ogni anno notevoli entrate sia con il trattamento dell’ organico che dell’ indifferenziato. A Boscalino il nuovo impianto non farà che allungare una filiera che si poteva mantenere corta con il solo trattamento aerobico e con una differenziata pulita e tracciata. Esattamente la funzione che avrebbe dovuto svolgere quello esistente di tipo aerobico,  inaugurato nel 2002,  costato 8 miliardi di lire. Quest’ ultimo sarà comunque necessario e lo si dovrà riattivare in un modo o nell’ altro, sebbene per oscure ragioni non sia mai andato a regime. Non è chiaro neppure se il sito che misura poco più di 2 ettari ( ed ancora da bonificare) possa ospitare il digestore e se, allo stesso, sarà associata una centralina a biometano.

E Saliceti ?

Grazie alla recente quanto discutibile AIA manterrà la sezione per la tritovagliatura, dunque potrà soddisfare le esigenze/emergenze della nuova Area Omogenea formata dallo spezzino e dal Tigullio. A servizio di essa verranno assoggettate anche le biocelle dell’ impianto parimenti dovessimo raggiungere il 65% di differenziata, quota che invece le renderebbe fruibili -come noi avevamo invano proposto- per il compostaggio aerobico. Si continuerà invece a produrre Combustibile Solido Secondario già posto in dote agli inceneritori Iren nonché Frazione Organica Stabilizzata che il Piano di Riassetto Acam prevede venga conferito nella “nuova Saturnia”. Anche qui il programma ci sembra alquanto incerto oltre che pericoloso. Tale Rifiuto Speciale dovrà essere miscelato al 50% con terra vergine ma sarà necessario importarne in quantità, circa 350 mila metri cubi come si evince dalla gara d’ appalto. Inoltre, a fronte di una redditività prevista di circa 28 milioni di euro -a partire da gennaio 2015 sino al 2021, ancora non sono stati presentati né il progetto di bonifica né quello dell’ impianto. Si consideri poi che la riapertura di Saturnia in pratica è data per autorizzata ma il progetto dovrà scontare sia la VIA che l’ AIA.

Cosa osta ancora al passaggio degli impianti ad un gruppo come Iren ?

Intanto che questa Multiutility quotata in Borsa sia ancora pesantemente indebitata: risulta sia passata dai 5 miliardi di euro del 2012 ai 2.7 del 2015. Poi che l’ operazione si configura come una privatizzazione di uno dei servizi pubblici di rilevanza economica, scenario rigettato dagli italiani con il referendum 2011 che aveva abrogato l’ art. 23 bis del DM 112/2008. Personalmente ho sempre pensato che la Consultazione non ripubblicizzasse alcunchè ma certo espresse una precisa volontà politica.