Luci e ombre nell’ importante Inchiesta Pubblica su Saturnia di cui la città non sa praticamente nulla.
Le ombre sono il non
avere approfondito alcuni temi come il corretto svolgimento dell’ iter
autorizzativo che muove il suo primo passo con il decreto n. 270 del 31 Luglio
2014 che restituisce l’area agli
usi legittimi richiedendo un progetto di riutilizzo del sito e la messa in sicurezza permanente della
porzione di discarica.
Nessuna norma che riguardi i siti regionali
richiede al proprietario il riutilizzo di un’ area inquinata: nella
L.r. di riferimento la n. 10/2009, l’ articolo 10 che riportava quella
condizione è stato abrogato. In
ogni caso il Settore Bonifiche non doveva emettere il decreto ma diffidare il
titolare dell’ area -ai sensi all’ art. 242 del D.lgs. 152/2006- a
presentare un progetto di bonifica della discarica esistente, pena l’ avvio
della procedura sostitutiva (erano
passati ben 14 anni!).
Se poi Acam avesse presentato il progetto “messa in
sicurezza permanente e nuovo impianto con riqualificazione ambientale”al
Settore Bonifiche, in forza dell’ accordo con la DRI Pagliari
(anche questo da vagliare in quanto previsto solo per i siti
di interesse nazionale artt. 252 e 252 bis del D.lgs. 152/2006),
sarebbe emerso in quella sede che si trattava di una discarica per rifiuti
speciali non pericolosi da 700 mila metri cubi.
Ipotizzando che il settore
Bonifiche l’avesse respinto, il Settore
VIA non sarebbe stato chiamato in causa in quanto 52 mila
mc (dato Arpal) di rifiuti speciali non
pericolosi non richiedono tale
procedimento. Pertanto –a nostro giudizio- anche i commi 15 e 16 dell’ art. 9 della
già citata l.r. 10/2009 (sui quali tutto si reggerebbe) non
legittimano l’ iter seguito. E dunque
neppure l’ Inchiesta Pubblica sarebbe in corso.
E' da ritenere dunque che il decreto 270 del 31 luglio 2014 si potesse impugnare al TAR impedendo quindi una forzatura che vede il proprietario di Saturnia esentato dagli obblighi di legge. Il pericolo è che il progetto ottenuto il parere di V.IA. favorevole, si trovi la strada spianata sia al Settore Bonifiche che dovrà convocare la Conferenza dei Servizi (istruttoria e decisoria) sia nel procedimento di AIA (Autorizzazione Ambientale Integrata).
Altra questione non
chiarita è legata alla produzione della FOS
nessun commento sul fatto che spingendo la differenziata al
65% - 70% l' impianto di Saliceti non serva più e non vi sia più FOS, nessun approfondimento
in merito al fatto che Acam abbia dichiarato che al 60% di differenziata
permangano ancora 20 mila tonnellate di Fos. A fronte di una capacità di carico
massima di Saliceti di 96mila ton/anno, la produzione di Fos si attesta a 21120
ton. ( il 22% dato Acam) ma riferendosi al monte rifiuti totale ( 130mila
ton/anno), e al 70% di differenziata, la
quantità scende a 8580 ton. comprensive del minutame di plastica e di inerti
quali il vetro. Ecco perché il Sindaco, la Provincia e l’ Assessorato regionale
all’ Ambiente si sono dati tanto da fare per importare rifiuti indifferenziati
dal Tigullio, altrimenti Saliceti si sarebbe svuotato.
Le luci
sono che dopo un nostro errore di valutazione sulle tariffe si è potuto
accennare all’ entità delle entrate nette della proprietà e del proponente. In
sintesi ad Acam andrebbero 8.9 milioni
in 7 anni e alla DRI Pagliari ( Nicola Colicchi e Mendez Minelli ), un massimo di 6,49. Vale la pena ricordare
che dopo la prima seduta dell’ Inchiesta Pubblica, Acam ha provveduto ad
escludere dal Piano Operativo un’ ampia gamma di rifiuti speciali non
pericolosi.
Altra
nota positiva è la presa d’ atto che il risanamento di Saturnia potrebbe
limitarsi alla bonifica dei rifiuti giacenti, intervento che in pratica noi
consideriamo l’opzione Zero prevista dall’ art. 21 del D.lgs. 152/2006.
Infine
sul fatto che il Piano provinciale sia superato dal Piano regionale dei Rifiuti
opponiamo che anche quest’ ultimo risulta quanto meno non aggiornato giacchè
prevede il raggiungimento del 65% di differenziata al 2020 mentre la L. 221/2015
art.32 c.2 fissa il limite al 28.12.2017,
il che richiama le considerazioni di cui sopra