PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE
PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

mercoledì 5 marzo 2014

Volpi e Marinella


 

                                           VOLPI E LA TENUTA DI MARINELLA

La notizia riportata in questi ultimi giorni dalle cronache locali in merito al progetto per la costruzione di un nuovo centro sportivo finanziato da Gabriele Volpi all' interno del comprensorio della fattoria di Marinella provoca rigetto e rabbia.  Rabbia soprattutto perchè la proposta viene dalla politica non dall' imprenditore.
 
                              ecco quale potrebbe essere la dimensione del territorio occupato !

 

Questa nuova brutta pensata è l' ennesima prova che non vi è alcun interesse a fermare il consumo di territorio e a tutelare le ultime aree ancora non devastate dalla speculazione.

 

Dopo l'assalto portato negli anni 70 che ha visto la costruzione lungo la litoranea di numerosi palazzi si intende nuovamente sottrarre spazio ad un contesto di alto pregio ambientale e storico. Verrà colato altro cemento, verranno realizzerati campi di calcio che richiederanno  concimi chimici ed acqua, verrà tombato un fondo agricolo per nuovi parcheggi. 

 

Ci domandiamo perchè una cosa che ancora vive deve essere sacrificata per una filiera, quella del pallone che se vogliamo dirla tutta troviamo superflua e povera  soprattutto sotto l' aspetto culturale.! E' saggio privarci di una cosa preziosa per un' altra di cui possiamo fare a meno ?

 

Ma vi è un' ulteriore ragione di fastidio: ancora una volta i cittadini non sono stati interpellati. Per questo progetto sarà necessaria una variante al PRG di Sarzana ( ancora! ) per dare una nuova destinazione d' uso ad un fondo agricolo di circa 130 mila mq. Trattandosi di variante al piano regolatore dovrebbe essere applicata la VAS. Successivamente anche la VIA: stiamo parlando di un' opera che impegna oltre 5 ettari di suolo, si veda la L.R. 38/98 ex lettera 10a  dell' allegato III alla legge regionale sulla VIA.

 

Ovvio che questa progettazione a lotti ostacola ciò che invece sarebbe il criterio più opportuno da adottare in un caso come questo ovvero una pianificazione che riguardi tutta l' estensione agricola in capo all' MPS.   E questo temiamo non sia che l' inizio: la crisi ha fermato lo sciagurato Masterplan 2007 di Marinella ma ecco che si ripiega in una vendita frazionata che potrebbe portare a risultati ugualmente negativi.

 

Come Associazioni ci auguriamo che le Comunità sappiano reagire e ci diano immediato sostegno in quello che si preannuncia già come un contenzioso lungo e difficile, siamo convinti infatti che i governi locali non molleranno facilmente la presa ed ancora una volta ci accuseranno di "dire sempre no", di  "fermare lo sviluppo", di non  "fornire mai alternative".

 

Sin da ora rimandiamo al mittente questi logori appunti, chi si batte contro il consumo di suolo non accetta nuove occupazioni se non strettamente necessario ma non per questo lo si può definire incapace di far proposte. Come in altre occasioni una proposta saremmo in grado di farla  per conoscerla sarebbe sufficiente consultarci.

 

martedì 4 marzo 2014

COMMISSIONE AMBIENTE RIFIUTI 3.2.2014




Letto l' articolo ?   bene ... ora aprite questo link

http://www.regione.liguria.it/component/k2/item/39371-9-gestione-dei-rifiuti-in-liguria.html  


L' assessore Davide Natale al termine della commissione ambiente del 3 febbraio 2014 mi ha personalmente riferito che a Saturnia andranno Fos e Terra 50 e 50 ...
                
                   ALLORA COME SI PUÓ DIRE CHE SUL NOSTRO TERRITORIO
                          NON VI SARÁ UNA DISCARICA DI SERVIZIO !!????? 

Ma soprassediamo per un momento .. ho obiettato che con 20mila ton/anno di Fos prodotte attualmente in Provincia unitamente a terre e rocce da scavo, non è possibile ricavare i 4.3 milioni di euro/anno previsti nel piano di riassetto Acam.   Allora Egli mi ha risposto che importeremo Fos dal resto della Liguria   > era presente il consigliere "Gipo" Sommovigo del PdCI. 


Ho fatto due calcoli e ho potuto delineare quanto segue:  nel Piano Economico Acam si prevede di sfruttare Saturnia per 7 anni dal 2015 al 2021.  Ipotizzando una volumetria di 700mila mcubi, potremmo dire che a Saturnia verrebbero conferiti 100mila mcubi/anno.  50mila di terra  e 50mila mcubi di Fos  che peró in tonnellate sono molte di piú  .!!.
saranno circa 75mila  !!!   

Ora  se moltiplico 75mila ton  X  7 anni  ottengo   525mila tonnellate  di Fos   !!!!    

 E DOVE LE ANDIAMO A PRENDERE ????? VEDIAMO SE LA LIGURIA SARA' IN GRADO DI FORNIRCELE:

ANZITTUTTO LA NOSTRA REGIONE ENTRO IL 2015  -ANNO IN CUI ACAM PREVEDE INIZI L'OPERATIVITÁ DI SATURNIA-   DOVREBBE DOTARSI  DI IMPIANTI TMB CAPACI DI PRODURNE UNA TALE QUANTITÁ  !!!  AL MOMENTO NON LI HA ...!!  

 MA IL  RAGIONAMENTO DELL'  ASSESSORE NATALE È FONDATO ?  ASSOLUTAMENTE NO  ..  VEDIAMO PERCHÉ    ...

IN LIGURIA VENGONO PRODOTTI 936.755 Ton/Anno DI RSU (DATO 2012)  E CON  L' ATTUALE TASSO  DI DIFFERENZIATA DEL 32 %  SI RIDUCONO A 636699 TON/ANNO. 

ATTUALMENTE A SALICETI, DAL TRATTAMENTO DI 75 MILA TON/ ANNO DI TAL QUALE RISULTANO 20MILA TON. DI FOS  QUINDI POCO MENO DI 1/4 DELLA MASSA IN ENTRATA ....   

SUPPONIAMO DI AVERE SUL TERRITORIO REGIONALE  UN NUMERO SUFFICIENTE  DI IMPIANTI TMB CAPACI DI TRATTARE 636699 TON. RICAVEREMMO ALL' INCIRCA 160 MILA TON DI FOS   ....

UNA QUANTITÁ MOLTO INFERIORE  ALLE 525 MILA CHE SAREBBERO NECESSARIE PER RISPETTARE IL RAPPORTO DEL 50% TRA TERRE E FOS DI CUI SI PARLAVA PRECEDENTEMENTE A PROPOSITO DEI CONFERIMENTI IN SATURNIA .. 

 MA NON È TUTTO LA REGIONE PREVEDE COMUNQUE DI ARRIVARE ENTRO IL 2020 AL 65%  DI DIFFERENZIATA E PERTANTO A QUELLA DATA LA PRODUZIONE DI FOS SI RIDURREBBE A ZERO LASCIANDO LE BIOCELLE DI TUTTI I TMB COMPLETAMENTI VUOTI !!!!!!   

 MORALE: 

 1.   SI DEVE RIFLETTERE SULLO STATO CONFUSIONALE CHE GRAVA SU TUTTI COLORO CHE HANNO RESPONSABILITÁ DI GESTIONE DEL CICLO DEI RIFIUTI !!!!   

 2.  ECCO PERCHÈ CONTINUO A NON CREDERE CHE A SATURNIA FINIRANNO SOLO TERRA E FOS ... I FANGHI DEL PORTO SARANNO I PRIMI AD ESSERVI CONFERITI MA ANCHE COMPOST FUORI SPECIFICA NEL CASO NON VENISSE REALIZZATO UN DIGESTORE ANAEROBICO ( CHE NOI AVVERSIAMO CONVINTAMENTE) E PROBABILMENTE ANCHE IL TAL QUALE TRATTATO IN PROVINCIA DI MASSA QUANDO   SALICETI NON SARA' IN ESERCIZIO PER MANUTENZIONE ....    

giovedì 13 febbraio 2014

>>>>>  da CDSNEWS LA SPEZIA
 
 
 
Confermato il sequestro della discarica di Pietralba

Val di Magra - Il Tribunale della Spezia, pronunciandosi sulle istanze di riesame del decreto di sequestro preventivo del gip e del provvedimento di perquisizione e sequestro emesso dal pm, ha confermato il sequestro, operato da personale del Corpo forestale dello Stato dell’area in località Pietralba di Arcola nella quale era stata illecitamente realizzata una discarica di rifiuti.

Con ampia motivazione, il Tribunale ha integralmente confermato l’impianto accusatorio delineato dal pubblico ministero, valutando favorevolmente gli elementi indiziari, tra i quali i rapporti contrattuali e i pagamenti intervenuti tra le società conferenti i rifiuti, quelle che li smaltivano nell’area e i proprietari dell’area stessa, raccolti in sede di indagine da parte del personale del comando stazione della Forestale della Spezia.

Tali elementi, pertanto, sono stati ritenuti idonei a far sussistere il cosiddetto fumus commissi delicti, attribuibile agli indagati relativamente ai reati di realizzazione e gestione di discarica abusiva, di realizzazione di opere urbanistico-edilizie in difformità dagli elaborati progettuali e di realizzazione di lavori, in area paesaggisticamente vincolata, in totale difformità dall’autorizzazione richiesta.

La Guardia forestale ricorda, al riguardo, che l’area in questione, al fine di poter operare il conferimento illecito, era stata oggetto di un cambio di destinazione del suolo, da boschivo ad oliveto, così da poter essere trasformata e rimodellata, apparentemente con tutte le autorizzazioni del caso, utilizzando i rifiuti che sarebbero stati poi coperti e occultati da un oliveto.
Nella relativa istanza urbanistico-edilizia, i richiedenti si erano premurati di chiedere di poter utilizzare una minima quantità dei rifiuti in questione per realizzare la viabilità di accesso all’oliveto, così da giustificare anche il trasporto dei rifiuti stessi verso l’area interessata dai lavori.
Giovedì 13 febbraio 2014
 
 
 
COMMENTO ALL' ARTICOLO
 
ovvio che se nel 2006 avessero affidato l' indagine alla persona adatta (.....omissis)  ed avessero fatto fare le analisi a quello che vedete nella foto                                           >>>>>>>
  ( allegata da Comitati Spezzini al proprio esposto in Procura) l' ulteriore scempio di cui informa CdsNews ce lo saremmo risparmiato .!.

 Invece no .. hanno testato la terra di riporto anziché il materiale sversato .. risultato?   >Nulla di non conforme<  e quindi ancora una volta venimmo giudicati come dei visionari ...
 
 
 
 
 
 

CHI E' ROMANO TRONCI ?


OPERAZIONE BYPASS

Romano Tronci



Romano Tronci e' l'esperto di energia che permette a Gianni Lapis di progettare l'espansione nell'Europa dell'Est. Come persona vicina all'ex partito comunista italiano puo' vantare un buona rete di rapporti nei paesi dell'ex blocco sovietico. Per il suo ruolo nella gestione degli appalti della societa' De Bartolomeis e' sotto processo a Palermo per concorrenza sleale e associazione mafiosa.

Tramite Romano Tronci e Ottavio Angotti nel 2003 il professor Lapis entra in affari direttamente con il presidente del Kazakhstan.

La joint-venture si chiama PURE ENERGY: sede nel cantone svizzero di Zug, partecipazione del 25% del gruppo Lapis e del 26% di Angotti, mentre la parte del leone - il 49%- e' saldamente in mano alla famiglia Nazarbaev.

ARTICOLO D' ARCHIVIO 1996


 
                                                           UNIONE SARDA 

 ItaliaNews

domenica 24 novembre 1996


 

L'ombra del banchiere Chicchi Battaglia sull'indagine sui 'rifiuti d'oro'

E a La Spezia sale ancora la tensione

 

Domenica 24 novembre 1996

L 'ombra del banchiere Chicchi Battaglia sull'indagine sui 'rifiuti d'oro' E a La Spezia sale ancora la tensione
La Spezia Mentre la tensione sul fronte della giustizia sale di un altro tono, arrivano sui tavoli dei magistrati spezzini gli atti dell'inchiesta di Asti sui «rifiuti d'oro». Indagine che chiama in causa anche il banchiere della Karfinco Chicchi Pacini Battaglia, i cui numeri telefonici compaiono in una agenda sequestrata ad uno degli arrestati, quell'Orazio Duvia, l'uomo attorno al quale ha ruotato l'eco-business di La Spezia. L'ipotesi che anche nella storia dei «rifiuti d'oro» ci possa essere lo zampino del grande elemosiniere sarebbe concreta, ma i magistrati spezzini per il momento sono affacendati in tutt'altre faccende.

Il procuratore Conte, ha appena ricevuto gli atti del pm di Asti, Luciano Tarditi. Il magistrato, in trasferta lampo in Liguria, ha comunque smentito ogni coinvolgimento del banchiere nell'indagine sulla discarica. Il nome di Pacini - ha detto - era stato trovato solo casualmente segnato su un'agendina di uno degli inquisiti.

Si tratta di Romano Tronci, ex direttore della De Bartolomeis di Milano , «personaggio importante ma non indagato».

A chi toccherà (Cardino? Franz?) indagare sulla vicenda della discarica dei veleni del Golfo dei Poeti? Il capo della procura lo deciderà nei prossimi giorni. Dalle rivelazioni di Orazio Duvia gli inquirenti hanno ricostruito la mappa meticolosa dei corrotti e delle complicità di cui l'imprenditore ha goduto per anni.

Ma i pezzi da novanta resistono nell'ombra. Fino a questo momento due sono gli arrestati e diciannove le persone indagate. È stata perquisita anche l'abitazione e l'ufficio di un funzionario della Regione Toscana. Tutti nomi di basso profilo legati direttamente e non alle numerose società di smaltimenti rifiuti controllate da Orazio Duvia, un facoltoso imprenditore con amicizie altolocate in Italia e all'estero.

Un multimiliardario discreto che con molta discrezione ha foraggiato fino al giorno del suo arresto, nell'ottobre scorso, Maurizio Figone, 45 anni, funzionario della Usl di La Spezia con un pedigreè di tutto rispetto nell'ambito del movimento dei Verdi, e Carlo Alberto Marzani, 45 anni, geologo presso l'ufficio discariche della Regione Liguria.

Entrambi sono accusati di corruzione e abuso d'ufficio: grossi favori in cambio di piccole somme per velocizzare le pratiche, secondo l'accusa. Nella vicenda sono però implicati militari in servizio all'Arsenale di La Spezia, personale civile di categoria elevata al Ministero della Difesa, sottufficiali della Guardia di Finanza. Per violazione fiscale è indagato anche Franco Polucci, tesoriere del Pds spezzino.

Poi tra gli indagati per corruzione ci sarebbe l'ex sindaco di Varese Ligure (Val di Vara) e l'ex sindaco di Rapallo, Gian Nicola Amoretti, esponente del Polo. A mettere nei guai tutti questi personaggi di basso profilo sarebbe stata la pignoleria del Duvia che sul suo brogliaccio, dove sono annotate tutte le cifre della corruzione ambientale, avrebbe scritto i loro nomi.E dalla sua agenda - ma anche nelle intercettazioni - sarebbe uscito anche il nome più famoso, quello appunto di Pacini Battaglia, l'uomo dai mille affari.

 

SERENA SGHERRI

giovedì 2 gennaio 2014

NAVI DEI VELENI .. MA CHI LE BONIFICA ?


Il Convegno sulle navi dei veleni svoltosi qualche settimana fa in Provincia è stato il quarto che io ricordi guardando a ritroso di una decina d’ anni ma sicuramente ve ne sono stati altri. Per questa ragione mi sto chiedendo quali altri obiettivi abbiano queste iniziative oltre a quello di evitare l’archiviazione del caso o quello del “non dimenticare” un fatto storico. Il fatto di cui stiamo parlando, possiamo non dircelo ma è così, non è diverso da altri accaduti nel nostro paese intendo quelli che vengono identificati come “misteri d’ Italia”. Quindi alla domanda ho risposto scartando l’ipotesi che l’ obiettivo possa essere quello del recupero i veleni infustati ed inabissati nelle carrette del mare. Provate ad immaginare un governo che ordina di farlo alla Marina Militare (che pure sa dove sono le navi dei veleni), che stanzia centinaia di milioni per recuperare del materiale che sta a 2000, 3000 metri di profondità ( che può anche essere radioattivo e quindi pericoloso ), che lo porta a terra, che riesce a vincere la sindrome Nimby trovando un sito di stoccaggio e che poi effettua il trattamento di bonifica. Il SIN di Pitelli è stato di competenza dello stato per 13 anni e tutto quello che si è fatto è una caratterizzazione della parte mare eseguita altrimenti Tar Liguria e CdS (interpellati dai Comitati) avrebbero bloccato ogni intervento nel Golfo, ed una caratterizzazione incompleta della parte terra. Per esempio nelle aree militari ricadenti nel SIN nessuno è entrato. Metà della Polveriera di Vallegrande è stata riconosciuta perimetro ad alto rischio ambientale per 13 anni eppure in tutto questo tempo lo stato non è riuscito a mettere d’accordo due Ministeri e procedere alla caratterizzazione del sito. Tanto meno a verificare se, come ha riferito un testimone alla RAI nell’ormai lontano 1997, le gallerie scavate sotto le colline di Pitelli durante le due guerre siano state riempite di rifiuti bellici ed industriali. Non solo, lo stato non è ancora riuscito ad ottenere neppure i progetti di bonifica delle tante diverse aree inquinate e qualora li ha ottenuti come nel caso della discarica di Ruffino Pitelli l’esito ha consentito al proprietario di riaprire l’impianto dove finiscono i fanghi provenienti dal dragaggio dei canali Dorgia e Fossamastra. Stante poi a quanto deliberato da Miniambiente nel 2008 e quanto affermato dalla Dott. ssa Minervini (attuale responsabile del SIR di Pitelli per la Regione Liguria)in merito alla gestione dei fanghi di dragaggio del Porto è da ritenere che presto anche questi possano interessare il Perimetro di Bonifica in particolarer l’ex discarica di Saturnia. Che dire poi del sito di stoccaggio provvisorio prolungato di Monte Montada che percola praticamente dentro Saturnia. E dell’area di stoccaggio dell’ex Ipodec dove ancora giacciono residui della raffinazione del petrolio. Ricordo perfettamente quando il comandante Castiglia mi raccontò di aver trovato dei fusti rotti dai quali fuoriusciva una morchia nera durante un’ ispezione della Forestale spezzina. Questa roba stà ancora tutta lì, si sa dov’ è, si sa da dove viene, si sa chi ce l’ha messa ma non succede assolutamente nulla .. tranne che un sindaco dica che Spezia è il modello delle bonifiche. Spero capiate cosa ho voluto dire … se a terra ad un passo dalla città vi è una situazione simile della quale in pochissimi si sono interessati, ditemi voi se è logico aspettarsi che lo stato risolva positivamente la questione delle navi dei veleni. Trovo altresì che vi sia una netta sproporzione tra l’ interesse per questa questione e ciò che accade in tempo reale sotto i nostri occhi. Per come la vedo io il caso delle navi dei veleni si presta bene per la scrittura di libri ma rischia di diventare soprattutto un esercizio oratorio, un argomento per tutte le stagioni, una vertenza dalla quale si traggono facilmente meriti senza incrociare le armi con alcuno.

mercoledì 4 dicembre 2013

INCONTRO CON L'AD DI ACAM G. GARAVINI

Nel primo pomeriggio di oggi mi sono incontrato con l'AD di Acam Garavini e con il direttore tecnico dell' Azienda l'ing Fanton. Con me c' era Carlo Ruocco del comitato "Sarzana che Botta!" . Ricordate l' articolo del Secolo XIX di un paio di settimane fa (a firma Marco Toracca) in cui si diceva CDR addio Acam passa al biostabilizzato .?. Non conosciamo da chi sia arrivata l' informazione ma purtroppo è falsa! Fanton ci ha informato che Acam punta a rimettere in piedi il TMB (con produzione di FOS e CDR) stoppato dall'incendio del febbraio scorso. In programma vi è, come giá sapevamo, un digestore anaerobico da 30mila ton /anno (FORSU+ Fanghi Biologici) con annessa centralina per la produzione di energia elettrica (e termica) da biogas. La centralina dovrebbe soddisfare il fabbisogno di energia dell' impianto che costerá circa 10 milioni di euro da reperire tramite un projet financing o da ricevere dal nuovo partner che si comprerà almeno il 49% di Acam. I tempi ..i tempi sono l' incognita assoluta, è presumibile che l'operazione si svolga entro la fine del 2015 ovvero il nuovo limite temporale entro il quale raggiungere il 65% di differenziata( ma nel Piano di Riassetto Acam si parla del 2017). Il ragionamento da fare è questo e non è nuovo: come abbiamo detto tante volte il 65% di differenziata lo si raggiunge intercettando interamente la matrice organica del rifiuto (FORSU), pertanto il digestore dovrà essere approvato e dovrà entrare in esercizio appunto entro la fine del 2015. Dall' impianto esiterà il cosiddetto "digestato" che per essere riutilizzato e quindi rientrare nella percentuale dei materiali considerati riciclati, dovrà subire un trattamento aerobico che ne consentirà l' impiego nella florovivaistica. Questo scenario ci pare alquanto improvvisato e proviamo un certo fastidio nel sapere che di questa operazione ad Arcola (dove appunto verrebbe realizzato l' impianto), ne siano a conoscenza il sindaco Giorgi e pochi altri, mentre la Comunità non ne sa nulla. La nostra avversione a questo tipo di impianti è nota sia perchè allungano la filiera del trattamento ma anche perchè raccolgono organico "fuori specifica" ovvero inquinato da sostanze estranee. Gli stessi fanghi biologici all'interno dei quali si può trovare di tutto non dovrebbero essere miscelati alla FORSU ma seguire un trattamento a parte. A tal proposito ci chiediamo perchè la linea di digestione presente agli Stagnoni non è mai entrata in funzione: mistero! Altra questione dibattuta è stata quella della riconversione di Saliceti in impianto di compostaggio, l' ingegner Fanton ha in sostanza ammesso che essa potrebbe essere attuata ma ha aggiunto, in qualche modo sostenuto da Garavini, che tale intervento costituirebbe una svalorizzazione di un bene e che comunque avrebbe dei costi. Ci permettiamo di osservare che quel bene, altro non fa che produrre debiti e non chiude il ciclo dei rifiuti, ribadiamo quanto l' impianto per il TMB sia stato il più grande spreco di denaro pubblico che si sia mai registrato nel territorio. Lo dicono i fatti non noi ..!.. ma certamente Gestore e Provincia non lo riconosceranno mai. Allora quale sarà il futuro di Saliceti .?. nel breve periodo quello di tornare a produrre FOS e CDR ed una volta giunti al 65% ( chissà quando ?), quello di trattare materiale indifferenziato proveniente da quello che sarà l' Ambito Territoriale Ottimale unico per la Liguria.!. Una volta giunti al 65% infatti le biocelle di Saliceti non servirebbe più a nulla ( avevamo o non avevamo ragione a dire che l'impianto era inutile?) ecco quindi la necessità di importare "tal quale". Garavini ci ha chiesto cosa ne pensassimo di questa eventualità, senza riserva alcuna gli abbiamo espresso ed esplicato la nostra totale contrarietà. Purtroppo il tempo disponibile non era molto e quindi non è stato possibile chiarire la questione della reddittività prevista dal Piano di Riassetto Acam con l' uso di Saturnia (4.3 milioni di euro /anno dal 2015 al 2021) e dell'utilità di realizzare due discariche (Mangina e Saturnia) dalla capacità complessiva di oltre un milione di metri cubi. Fugacemente abbiamo trattato anche la questione della messa a gara delle azioni di Acam Ambiente e dell' interessamento di IREN gruppo emiliano piemontese gestore di servizi su cui grava un debito di 5 miliardi di euro.!. Ovviamente Comitati Spezzini ha manifestato il proprio dissenso sia alla costituzione del grande ATO ligure dei rifiuti sia all' affidamento del servizio a colossi come IREN specie se pesantemente indebitati.