PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE
PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

mercoledì 4 dicembre 2013

INCONTRO CON L'AD DI ACAM G. GARAVINI

Nel primo pomeriggio di oggi mi sono incontrato con l'AD di Acam Garavini e con il direttore tecnico dell' Azienda l'ing Fanton. Con me c' era Carlo Ruocco del comitato "Sarzana che Botta!" . Ricordate l' articolo del Secolo XIX di un paio di settimane fa (a firma Marco Toracca) in cui si diceva CDR addio Acam passa al biostabilizzato .?. Non conosciamo da chi sia arrivata l' informazione ma purtroppo è falsa! Fanton ci ha informato che Acam punta a rimettere in piedi il TMB (con produzione di FOS e CDR) stoppato dall'incendio del febbraio scorso. In programma vi è, come giá sapevamo, un digestore anaerobico da 30mila ton /anno (FORSU+ Fanghi Biologici) con annessa centralina per la produzione di energia elettrica (e termica) da biogas. La centralina dovrebbe soddisfare il fabbisogno di energia dell' impianto che costerá circa 10 milioni di euro da reperire tramite un projet financing o da ricevere dal nuovo partner che si comprerà almeno il 49% di Acam. I tempi ..i tempi sono l' incognita assoluta, è presumibile che l'operazione si svolga entro la fine del 2015 ovvero il nuovo limite temporale entro il quale raggiungere il 65% di differenziata( ma nel Piano di Riassetto Acam si parla del 2017). Il ragionamento da fare è questo e non è nuovo: come abbiamo detto tante volte il 65% di differenziata lo si raggiunge intercettando interamente la matrice organica del rifiuto (FORSU), pertanto il digestore dovrà essere approvato e dovrà entrare in esercizio appunto entro la fine del 2015. Dall' impianto esiterà il cosiddetto "digestato" che per essere riutilizzato e quindi rientrare nella percentuale dei materiali considerati riciclati, dovrà subire un trattamento aerobico che ne consentirà l' impiego nella florovivaistica. Questo scenario ci pare alquanto improvvisato e proviamo un certo fastidio nel sapere che di questa operazione ad Arcola (dove appunto verrebbe realizzato l' impianto), ne siano a conoscenza il sindaco Giorgi e pochi altri, mentre la Comunità non ne sa nulla. La nostra avversione a questo tipo di impianti è nota sia perchè allungano la filiera del trattamento ma anche perchè raccolgono organico "fuori specifica" ovvero inquinato da sostanze estranee. Gli stessi fanghi biologici all'interno dei quali si può trovare di tutto non dovrebbero essere miscelati alla FORSU ma seguire un trattamento a parte. A tal proposito ci chiediamo perchè la linea di digestione presente agli Stagnoni non è mai entrata in funzione: mistero! Altra questione dibattuta è stata quella della riconversione di Saliceti in impianto di compostaggio, l' ingegner Fanton ha in sostanza ammesso che essa potrebbe essere attuata ma ha aggiunto, in qualche modo sostenuto da Garavini, che tale intervento costituirebbe una svalorizzazione di un bene e che comunque avrebbe dei costi. Ci permettiamo di osservare che quel bene, altro non fa che produrre debiti e non chiude il ciclo dei rifiuti, ribadiamo quanto l' impianto per il TMB sia stato il più grande spreco di denaro pubblico che si sia mai registrato nel territorio. Lo dicono i fatti non noi ..!.. ma certamente Gestore e Provincia non lo riconosceranno mai. Allora quale sarà il futuro di Saliceti .?. nel breve periodo quello di tornare a produrre FOS e CDR ed una volta giunti al 65% ( chissà quando ?), quello di trattare materiale indifferenziato proveniente da quello che sarà l' Ambito Territoriale Ottimale unico per la Liguria.!. Una volta giunti al 65% infatti le biocelle di Saliceti non servirebbe più a nulla ( avevamo o non avevamo ragione a dire che l'impianto era inutile?) ecco quindi la necessità di importare "tal quale". Garavini ci ha chiesto cosa ne pensassimo di questa eventualità, senza riserva alcuna gli abbiamo espresso ed esplicato la nostra totale contrarietà. Purtroppo il tempo disponibile non era molto e quindi non è stato possibile chiarire la questione della reddittività prevista dal Piano di Riassetto Acam con l' uso di Saturnia (4.3 milioni di euro /anno dal 2015 al 2021) e dell'utilità di realizzare due discariche (Mangina e Saturnia) dalla capacità complessiva di oltre un milione di metri cubi. Fugacemente abbiamo trattato anche la questione della messa a gara delle azioni di Acam Ambiente e dell' interessamento di IREN gruppo emiliano piemontese gestore di servizi su cui grava un debito di 5 miliardi di euro.!. Ovviamente Comitati Spezzini ha manifestato il proprio dissenso sia alla costituzione del grande ATO ligure dei rifiuti sia all' affidamento del servizio a colossi come IREN specie se pesantemente indebitati.

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