domenica 24 novembre 1996
L'ombra del banchiere Chicchi Battaglia sull'indagine sui 'rifiuti d'oro'
E a La Spezia sale ancora la tensione
Domenica 24 novembre 1996
L 'ombra del banchiere Chicchi Battaglia
sull'indagine sui 'rifiuti d'oro' E a La Spezia sale ancora la tensione
La Spezia Mentre la tensione sul fronte della giustizia sale di un altro tono, arrivano sui tavoli dei magistrati spezzini gli atti dell'inchiesta di Asti sui «rifiuti d'oro». Indagine che chiama in causa anche il banchiere della Karfinco Chicchi Pacini Battaglia, i cui numeri telefonici compaiono in una agenda sequestrata ad uno degli arrestati, quell'Orazio Duvia, l'uomo attorno al quale ha ruotato l'eco-business di La Spezia. L'ipotesi che anche nella storia dei «rifiuti d'oro» ci possa essere lo zampino del grande elemosiniere sarebbe concreta, ma i magistrati spezzini per il momento sono affacendati in tutt'altre faccende.
La Spezia Mentre la tensione sul fronte della giustizia sale di un altro tono, arrivano sui tavoli dei magistrati spezzini gli atti dell'inchiesta di Asti sui «rifiuti d'oro». Indagine che chiama in causa anche il banchiere della Karfinco Chicchi Pacini Battaglia, i cui numeri telefonici compaiono in una agenda sequestrata ad uno degli arrestati, quell'Orazio Duvia, l'uomo attorno al quale ha ruotato l'eco-business di La Spezia. L'ipotesi che anche nella storia dei «rifiuti d'oro» ci possa essere lo zampino del grande elemosiniere sarebbe concreta, ma i magistrati spezzini per il momento sono affacendati in tutt'altre faccende.
Il procuratore Conte, ha appena ricevuto gli atti del pm di Asti, Luciano
Tarditi. Il magistrato, in trasferta lampo in Liguria, ha comunque smentito
ogni coinvolgimento del banchiere nell'indagine sulla discarica. Il nome di
Pacini - ha detto - era stato trovato solo casualmente segnato su un'agendina
di uno degli inquisiti.
Si tratta di Romano Tronci, ex direttore della De Bartolomeis di Milano ,
«personaggio importante ma non indagato».
A chi toccherà (Cardino? Franz?) indagare sulla vicenda della discarica dei
veleni del Golfo dei Poeti? Il capo della procura lo deciderà nei prossimi
giorni. Dalle rivelazioni di Orazio Duvia gli inquirenti hanno ricostruito la
mappa meticolosa dei corrotti e delle complicità di cui l'imprenditore ha
goduto per anni.
Ma i pezzi da novanta resistono nell'ombra. Fino a questo momento due sono
gli arrestati e diciannove le persone indagate. È stata perquisita anche
l'abitazione e l'ufficio di un funzionario della Regione Toscana. Tutti nomi di
basso profilo legati direttamente e non alle numerose società di smaltimenti
rifiuti controllate da Orazio Duvia, un facoltoso imprenditore con amicizie
altolocate in Italia e all'estero.
Un multimiliardario discreto che con molta discrezione ha foraggiato fino
al giorno del suo arresto, nell'ottobre scorso, Maurizio Figone, 45 anni,
funzionario della Usl di La Spezia con un pedigreè di tutto rispetto
nell'ambito del movimento dei Verdi, e Carlo Alberto Marzani, 45 anni, geologo
presso l'ufficio discariche della Regione Liguria.
Entrambi sono accusati di corruzione e abuso d'ufficio: grossi favori in cambio
di piccole somme per velocizzare le pratiche, secondo l'accusa. Nella vicenda
sono però implicati militari in servizio all'Arsenale di La Spezia, personale
civile di categoria elevata al Ministero della Difesa, sottufficiali della
Guardia di Finanza. Per violazione fiscale è indagato anche Franco Polucci,
tesoriere del Pds spezzino.
Poi tra gli indagati per corruzione ci sarebbe l'ex sindaco di Varese
Ligure (Val di Vara) e l'ex sindaco di Rapallo, Gian Nicola Amoretti, esponente
del Polo. A mettere nei guai tutti questi personaggi di basso profilo sarebbe
stata la pignoleria del Duvia che sul suo brogliaccio, dove sono annotate tutte
le cifre della corruzione ambientale, avrebbe scritto i loro nomi.E dalla sua
agenda - ma anche nelle intercettazioni - sarebbe uscito anche il nome più
famoso, quello appunto di Pacini Battaglia, l'uomo dai mille affari.
SERENA SGHERRI
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