PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

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sabato 26 marzo 2011

REFERENDUM ACQUA

Con l' espressione: " contrastare l' accelerazione" (usata nel volantino ) si intende che un' eventuale vittoria del referendum eliminerebbe l' obbligo per le aziende 100% pubbliche di mettere a gara entro il 2011 almeno il 40% delle azioni.
Inoltre verrebbe eliminata anche l' imposizione del Decreto A. Ronchi di ridurre ad un massimo del 30% entro il 2015 la presenza del pubblico nelle suddette aziende.

.. tutti dicono: giusto! firmiamo ! è uno scandalo ! sciacalli ! morte a Berlusconi ed al liberismo!

C' è un piccolo particolare: è vero che se il referendum vince, le scadenze saltano ... ... ma il SII potrà comunque andare al privato che potrà avere anche la maggioranza delle azioni dell' azienda che lo gestisce. In più sul SII si potranno comunque ricavare profitti ( chissà ..magari anche superiori al quel 7% ). Le tariffe praticate dalle aziende pubblico private dell' Emilia Romagna e della Toscana .. insegnano ..

In sostanza il referendum risulta inefficace e caso strano chiede l' abrogazione di articoli ( ad eccezione del 150 del T.U. che richiama il 113 del TUEL ) di leggi approvate dai governi berlusconiani. Delle leggi precedenti al 2006 -quelle che hanno consentito la costituzione di aziende miste publico private - nessuno si preoccupa. Tra queste vi sono la legge Galli ed il T.U.E.L.

Allora non è che tutto sto' baccano sull' acqua è più una roba politica che altro ? con tanta -per carità- brava gente che agita ed altri che se ne approfittano ? a me pare proprio di si ...!....

E la prova è che 20 giorni fa il PD spezzino ( la segreteria provinciale) ha dichiarato la sua contrarietà alla costituzione di una società 100% pubblica a cui affidare il SII ... come mai che i grandi sostenitori del referendum acqua pubblica non hanno nemmeno "trillato" ??


Semplice perchè per loro la priorità è far fuori l' avversario politico non i beni comuni ..!..

A me non mi va proprio farmi manipolare .. e se qualcuno cerca di farlo mi si tappa la vena ...

Nel volantino si dice anche che il privato porta al default ed ai disservizi e si sono citati alcuni esempi ... ridicolo quello dell' AQP che perde solo 51mila litri/km contro i 67 delle società private ... perchè non è stato citato AQP per i 120 milioni di euro di debiti che registra ???

Non è una questione di pubblico o privato è una questione di uomini, di trasparenza, di invadenza della politica in ogni attività umana !!!

Personalmente io ritirerei al privato tutte le concessioni delle fonti e le rimetterei in mano ai Comuni che potrebbero trarne profitti da riutilizzare nel territorio. Sapevate che Uliveto - Rocchetta ha quasi il monopolio delle acque in Umbria ? sapevate che Acqua Lete versa metà dei suoi profitti al Napoli calcio per lo sponsor ????????!??!!! Quello fa veramente schifo !!

Il SII invece -sempre a mio modesto avviso- potrebbe essere anche gestito dal privato ( a determinate condizioni !!) ... vi siete indignati per questa mia dichiarazione ? liberissimi .. ma vi pongo una domanda: ricordate l' ammontare del debito che Acam Acque -con la Società delle Reti- ha riversato sui comuni, cioè su di noi ? Almeno 90 milioni !! Rammento che il personale di Acam Acque costa 9.2 milioni di euro l' anno !! Aggiungo che se in questo paese venissero davvero tutelate le fasce più deboli .. il problema di eventuali rincari dell' acqua -che andassero a coprire gli investimenti e perchè no anche i profitti di privati ( purchè giusti ) - non sussisterebbe.


Converrete con me che su queste questioni sarebbe utile meditare e non farsi irretire dai soliti furbastri ..

Io l' ho fatto e le tesi portate avanti dai fuori usciti dal movimento dell' Acqua Pubblica ( per esempio il CO.RE.RI. di Napoli ) sono quelle che mi hanno convinto di più. Cosa propongono ? Propongono che si pubblicizzi il SII per legge, la riformulazione dei quesiti referendari in modo che essi chiedano l' eliminazione delle aziende speciali in luogo di aziende 100% pubbliche che rispondano al diritto pubblico.

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