Ogni comunità colpita da alluvioni ha
il diritto di essere messa in sicurezza, ovviamente con gli
interventi che suggeriscono le autorità tecniche non la politica. E’ stata la
politica a dire l’ ultima parola sugli interventi da fare sulle sponde del Magra:
Il Canale Scolmatore che era una delle opzioni messe in campo dall’ Autorità di Bacino (in grado di mitigare e forse anche evitare le impattanti opere oggi in corso di attuazione a Fiumaretta e Bocca di Magra) venne cassato perché ritenuto "devastante".
Noi crediamo che anche sul tracciato delle linee di riassetto idrogeologico vi siano state forti pressioni della politica. Il caso Fornola è emblematico, gli argini T 200 dovevano essere disegnati più all’ interno. Ma se così fosse stato molte delle attività operanti sulla sponda destra in quel quadrante, oggi non esisterebbero. A questo link un esempio >
http://comitatispezzini.blogspot.it/2012/02/ancora-sui-tagli-sevaggi-nell-alveo-del.html
In questi giorni i colossali lavori che si stanno svolgendo sotto i ponti ferroviari ci confermano che i criteri di gestione di questi ambiti naturali altamente sensibili non è mutata. Pare proprio che il rialzo della sponda sia il presupposto per la realizzazione delle opere connesse al doppio svincolo autostradale. Tale infrastruttura, del resto, pur in parte non conforme alle previsioni del PAI, è stata inserita nel preliminare del Puc di Vezzano.
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