Comitati
Spezzini
Ill.mo Procuratore Dott. E.
Bogetti,
in
merito al problema della gestione dei rifiuti nella Provincia della Spezia e
nel comune capoluogo a nome dell’
Associazione dei Comitati Spezzini per la Salute e l’ Ambiente, Le espongo quanto segue:
ad un anno e mezzo dalle mirabolanti conferenze stampa indette dal Comune della Spezia durante le fasi finali della consiliatura 2007/2012, annuncianti il raggiungimento nei quartieri del Levante cittadino, di quote di raccolta differenziata superiori al 70%, ci troviamo in uno stato di grave emergenza.
Andiamo
però con ordine: nel 2010 il Comune della Spezia - Conai - Acam Ambiente
sottoscrissero un accordo finalizzato all’ estensione della raccolta porta a porta ( da ora in poi PaP ) in tutto
il territorio di competenza unitamente al raggiungimento del tasso di
differenziata del 65% come previsto
dalla normativa nazionale; nell’ occasione avanzammo alcune riserve sulla
modalità di gestione.
Con
spirito costruttivo rilevammo la mancanza di uno strumento fondamentale per il
raggiungimento di esiti positivi: la tracciabilità. Ovvero il sistema che
avrebbe consentito di conoscere l’ effettiva quantità di rifiuti prodotta in
ogni distretto in cui -come l’accordo citato prevedeva- si fosse
esteso il PaP .
La
lacuna, a sei mesi dall’ avvio si è poi rivelata fattiva in quanto nella
frazione Multimateriale è stato rinvenuto il 26% di materiale estraneo. Anche
nella frazione “Umido” ne è stata ritrovata una quota pari allo 0.9% ma a nostro avviso sottostimata. Era
prevedibile che molti utenti, consci di non essere individuabili, non si
sarebbero preoccupati di selezionare correttamente i rifiuti ed anzi pur
di allontanarli dal proprio appartamento si sarebbero sistematicamente
serviti dei cassonetti stradali ancora presenti nei quartieri non
assoggettati a PaP.
Da
rilevare inoltre che già nell’ estate del 2011 nell’ impianto di compostaggio
di Boscalino, situato nel comune di Arcola, non veniva più trattata la matrice
organica del rifiuto. La motivazione addotta risulterebbe la scarsa qualità del
materiale selezionato che è stato avviato presumibilmente, in quanto non ci è
dato sapere nulla di certo, ad un impianto di smaltimento.
Nonostante
ciò è stata diffusa la percentuale di differenziata citata in apertura.
Si chiude il 2011 ma le cose invece di
migliorare peggiorano, i semestrali
“steps in progress” indicati nell’accordo
siglato da Comune- Conai ed Acam, attivati peraltro con mesi di ritardo, non
vengono rispettati. Si arriva alla fine del 2012, il PaP copre intorno
alle 40 mila persone invece
che la prevista totalità della popolazione residente nel Comune della Spezia
(96317 abitanti).
L’obiettivo del 65% previsto dalla normativa
nazionale e dal suddetto accordo risulta
largamente disatteso: il tasso di differenziata si ferma al 35,2 % su scala comunale.
In
data 3 novembre 2010 con atto protocollato abbiamo richiesto ad Acam di
conoscere la quantità di materiale organico in ingresso ed in uscita da
Boscalino: non abbiamo avuto alcun riscontro. Stesso quesito abbiamo rivolto
via fax il 13.4.2012 al servizio Area Ambiente della Provincia ma anche in questa
occasione non ci è pervenuta alcuna risposta. Ad onor del vero neppure oggi
siamo riusciti a svelare l’arcano.
Nel
contempo, Acam ha comunicato che la raccolta stradale dell’ umido nel centro
urbano della Spezia non avrebbe più avuto luogo in quanto la pessima
qualità della frazione organica ne rendeva impossibile il trattamento.
Verso
la fine della scorsa estate vi è stato anche un fermo dell’ impianto di
trattamento meccanico biologico di Saliceti (Vezzano Ligure) che ha peggiorato
di molto l’aspetto delle piazzole ecologiche, non solo nel Capoluogo ma in
tutta la Provincia :
aspetto già indecoroso e sicuramente non all’altezza dei costi che i cittadini
debbono accollarsi.
Tra
questi costi sono peraltro ricompresi quelli derivanti dalla mancata chiusura
del ciclo e dall’errata, anzi sconsiderata scelta impiantistica adottata a
suo tempo dall’ Ente provinciale e dai noi convintamente osteggiata. L’
impianto per il trattamento meccanico biologico del rifiuto è il vero nodo
cruciale. E’ costato alla Comunità spezzina ben 24 milioni di euro: 6 sono
arrivati dalla Regione, 11 li ha
elargiti il gestore Acam e 7
devono essere ancora saldati al costruttore.
Trattasi
della Ladurner spa che mesi fa ha cercato di recuperare il credito avviando una
procedura giuridica volta a rivalersi sui beni del Gestore di via Picco. Gestore che allo stato è alle prese con un
debito verso banche e fornitori di 500 milioni di euro. Per l’ impianto di
trattamento, in sostanza, un’ingente somma di denaro è stata gettata al vento
con l’ unico risultato di moltiplicare i problemi: da esso infatti risultano
due tipologie di rifiuto speciale FOS e CDR che per ragioni diverse debbono
essere smaltiti a costi altissimi.
I
cittadini hanno sborsato un mare di quattrini per un polo industriale che
genera debito anziché profitto!! La quantità di CDR prodotta sino a febbraio
del 2013( da quella data un incendio ne impedisce l’esercizio ), dovrebbe aver toccato le 45 mila t/anno e la FOS ha raggiunto le 20 mila
T/anno circa. Il solo smaltimento del CDR
è arrivato complessivamente a quasi 200 euro/ton.
Si
sta parlando quindi di milioni di euro che avremmo potuto impiegare nei più
virtuosi progetti rispettosi dell’ ambiente, in grado di assicurare un ritorno
economico ed occupazione stabile. Invece versiamo in una situazione vergognosa,
indegna di una Comunità che si dice civile. E’ solo grazie alla contenuta
produzione di rifiuti prodotta nel bacino provinciale ( circa 130 mila t/anno)
se non arriviamo ai livelli emergenziali
di tipo campano.
Attendiamo
ora di conoscere i dati del secondo semestre del 2012 (SIC!) riguardanti la
raccolta differenziata nel comune della Spezia. Da indiscrezioni pare sia pure cresciuta di un punto approssimandosi quindi al 37%. I quartieri
con il PaP sarebbero ancora il “fiore
all’ occhiello” con punte del 69%.!
Ma ci
chiediamo: com’ è possibile dal momento che l’ impianto di compostaggio di
Boscalino non ha operato? ( l’organico viene ancora oggi
esportato e non si hanno dati).
Attualmente
con tutti gli impianti di trattamento fermi, esportiamo fuori regione tutto l’
indifferenziato così come l’organico differenziato ma fuori specifica
(anche quello ritirato nei distretti PaP), nel complesso circa 100 mila
tonnellate all’ anno. Facciamo inoltre notare che anche gli altri comuni della
Provincia non hanno rispettato le disposizioni di cui all’ art. 205 del D.lgs.
152/2006 restando su tassi di differenziata irrisori, emblematico il caso di
Sarzana ( 20 mila abitanti ), ferma al 22%.
Ritenendo
che tale fattispecie costituisca “danno certo ed attuale” analogamente a quella
sanzionata con la sentenza 83/2013 dalla Corte dei Conti della Regione Liguria
Le inoltro cortese richiesta di accertamento.
Per l’Associazione Comitati Spezzini
Pres.
Cucciniello Corrado
Nessun commento:
Posta un commento