PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE
PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

mercoledì 5 marzo 2014

ESPOSTO CORTE DEI CONTI


 
                                                             
 
 
                                                               Comitati  Spezzini  



La Spezia 17 ottobre 2013


Ill.mo Procuratore Dott. E. Bogetti,

 
in merito al problema della gestione dei rifiuti nella Provincia della Spezia e nel comune capoluogo  a nome dell’ Associazione dei Comitati Spezzini per la Salute e l’ Ambiente, Le espongo quanto segue:


 ad un anno e mezzo dalle mirabolanti conferenze stampa indette dal Comune della Spezia durante le fasi finali della  consiliatura 2007/2012, annuncianti il raggiungimento nei quartieri del Levante cittadino, di quote di raccolta differenziata superiori al 70%, ci troviamo  in uno stato di grave emergenza.

 

Andiamo però con ordine: nel 2010 il Comune della Spezia - Conai - Acam Ambiente sottoscrissero un accordo finalizzato all’ estensione della raccolta  porta a porta ( da ora in poi PaP ) in tutto il territorio di competenza unitamente al raggiungimento del tasso di differenziata del 65%  come previsto dalla normativa nazionale; nell’ occasione avanzammo alcune riserve sulla modalità di gestione.  

 

Con spirito costruttivo rilevammo la mancanza di uno strumento fondamentale per il raggiungimento di esiti positivi: la tracciabilità. Ovvero il sistema che avrebbe consentito di conoscere l’ effettiva quantità di rifiuti prodotta in ogni distretto in cui -come l’accordo citato prevedeva- si fosse  esteso il PaP .

 

La lacuna, a sei mesi dall’ avvio si è poi rivelata fattiva in quanto nella frazione Multimateriale è stato rinvenuto il 26% di materiale estraneo. Anche nella frazione “Umido” ne è stata ritrovata una quota pari allo 0.9%  ma a nostro avviso sottostimata. Era prevedibile che molti utenti, consci di non essere individuabili, non si sarebbero preoccupati di selezionare correttamente i rifiuti ed anzi pur di allontanarli dal proprio appartamento  si sarebbero sistematicamente serviti dei cassonetti stradali ancora presenti nei quartieri non assoggettati a PaP.

 

Da rilevare inoltre che già nell’ estate del 2011 nell’ impianto di compostaggio di Boscalino, situato nel comune di Arcola, non veniva più trattata la matrice organica del rifiuto. La motivazione addotta risulterebbe la scarsa qualità del materiale selezionato che è stato avviato presumibilmente, in quanto non ci è dato sapere nulla di certo, ad un impianto di smaltimento.

 

Nonostante ciò è stata diffusa la percentuale di differenziata citata in apertura.

 

 Si chiude il 2011 ma le cose invece di migliorare  peggiorano, i semestrali “steps in progress”  indicati nell’accordo siglato da Comune- Conai ed Acam, attivati peraltro con mesi di ritardo, non vengono rispettati. Si arriva alla fine del 2012, il PaP copre intorno alle 40 mila persone  invece che la prevista totalità della popolazione residente nel Comune della Spezia (96317 abitanti).

 

 L’obiettivo del 65% previsto dalla normativa nazionale e dal suddetto accordo  risulta largamente disatteso: il tasso di differenziata si  ferma al 35,2 % su scala comunale.

 

In data 3 novembre 2010 con atto protocollato abbiamo richiesto ad Acam di conoscere la quantità di materiale organico in ingresso ed in uscita da Boscalino: non abbiamo avuto alcun riscontro. Stesso quesito abbiamo rivolto via fax il 13.4.2012 al servizio Area Ambiente della Provincia ma anche in questa occasione non ci è pervenuta alcuna risposta. Ad onor del vero neppure oggi siamo riusciti a svelare l’arcano.

 

Nel contempo, Acam ha comunicato che la raccolta stradale dell’ umido nel centro urbano della Spezia non avrebbe più avuto luogo in quanto la pessima qualità della frazione organica ne rendeva impossibile il trattamento. 

 

Verso la fine della scorsa estate vi è stato anche un fermo dell’ impianto di trattamento meccanico biologico di Saliceti (Vezzano Ligure) che ha peggiorato di molto l’aspetto delle piazzole ecologiche, non solo nel Capoluogo ma in tutta la Provincia: aspetto già indecoroso e sicuramente non all’altezza dei costi che i cittadini debbono accollarsi.

 

Tra questi costi sono peraltro ricompresi quelli derivanti dalla mancata chiusura del ciclo e dall’errata, anzi sconsiderata scelta impiantistica adottata a suo tempo dall’ Ente provinciale e dai noi convintamente osteggiata. L’ impianto per il trattamento meccanico biologico del rifiuto è il vero nodo cruciale. E’ costato alla Comunità spezzina ben 24 milioni di euro: 6 sono arrivati dalla Regione, 11 li ha  elargiti  il gestore Acam e 7 devono essere ancora saldati al costruttore. 

 

Trattasi della Ladurner spa che mesi fa ha cercato di recuperare il credito avviando una procedura giuridica volta a rivalersi sui beni del Gestore di via Picco.  Gestore che allo stato è alle prese con un debito verso banche e fornitori di 500 milioni di euro. Per l’ impianto di trattamento, in sostanza, un’ingente somma di denaro è stata gettata al vento con l’ unico risultato di moltiplicare i problemi: da esso infatti risultano due tipologie di rifiuto speciale FOS e CDR che per ragioni diverse debbono essere smaltiti a costi altissimi.

 

I cittadini hanno sborsato un mare di quattrini per un polo industriale che genera debito anziché profitto!! La quantità di CDR prodotta sino a febbraio del 2013( da quella data un incendio ne impedisce l’esercizio ),   dovrebbe aver toccato le 45 mila t/anno e la FOS ha raggiunto le 20 mila T/anno circa. Il solo smaltimento del CDR  è arrivato complessivamente a quasi 200 euro/ton.

 

Si sta parlando quindi di milioni di euro che avremmo potuto impiegare nei più virtuosi progetti rispettosi dell’ ambiente, in grado di assicurare un ritorno economico ed occupazione stabile. Invece versiamo in una situazione vergognosa, indegna di una Comunità che si dice civile. E’ solo grazie alla contenuta produzione di rifiuti prodotta nel bacino provinciale ( circa 130 mila t/anno) se non arriviamo ai livelli emergenziali  di tipo campano.  

 

Attendiamo ora di conoscere i dati del secondo semestre del 2012 (SIC!) riguardanti la raccolta differenziata nel comune della Spezia. Da indiscrezioni pare  sia pure cresciuta di un punto  approssimandosi quindi al 37%. I quartieri con il PaP sarebbero ancora il  “fiore all’ occhiello” con punte del 69%.!

 

Ma ci chiediamo: com’ è possibile dal momento che l’ impianto di compostaggio di Boscalino non ha operato?  ( l’organico viene ancora oggi esportato e non si hanno dati).

 

Attualmente con tutti gli impianti di trattamento fermi, esportiamo fuori regione tutto l’ indifferenziato così come l’organico differenziato ma fuori specifica (anche quello ritirato nei distretti PaP), nel complesso circa 100 mila tonnellate all’ anno. Facciamo inoltre notare che anche gli altri comuni della Provincia non hanno rispettato le disposizioni di cui all’ art. 205 del D.lgs. 152/2006 restando su tassi di differenziata irrisori, emblematico il caso di Sarzana ( 20 mila abitanti ), ferma al 22%.

 

Ritenendo che tale fattispecie costituisca “danno certo ed attuale” analogamente a quella sanzionata con la sentenza 83/2013 dalla Corte dei Conti della Regione Liguria Le inoltro cortese richiesta di accertamento.

 

                                                                                                                   

                                                                                                 Per l’Associazione Comitati Spezzini

         

                                                                                                             Pres. Cucciniello Corrado

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