PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE
PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

giovedì 8 dicembre 2011

CONSIDERAZIONI SUGLI SVILUPPI DEL CASO ACAM

Nei giorni scorsi i vertici di Acam hanno comunicato l’ intenzione di costituire una società 100% pubblica ma rispondente al diritto privato- ai cui affidare il SII ( servizio idrico integrato ) e le Reti.



Questa società porterebbe con sé il debito a suo tempo trasferito ad Acam Acque e si accollerebbe pure il “pacchetto Saliceti”. Pacchetto .. uso il diminutivo-vezzeggiativo perché in questo periodo dobbiamo essere più buoni ..



Beh .. se il servizio idrico resta in mano pubblica è una conquista! Poteva andare peggio .!. dirà qualcuno … lo scenario sino a qualche mese fa (prima che sulla crisi Acam calasse il silenzio assoluto) prevedeva tagli al personale concordati con i sindacati, apertura di vecchie e nuove discariche, vendita di parte dei beni immobiliari dell’ azienda. Il tutto finalizzato al matrimonio con la multi utility Hera che avrebbe dovuto celebrarsi grazie alla merce portata in dote da Acam, ovvero i suoi accets più remunerativi tra i quali, appunto, l’ acqua.



Nel frattempo però, l’ esito del referendum -pur non ripubblicizzando il SII- ha increspato “le acque interne” del centrosinistra: anche se per il PdCI la fusione con Hera senza scorporo di Acam Acque non è un tabù, anche se l’ IDV alla Spezia politicamente non esiste, anche se Rifondazione e SEL -seppure contrariati - non mollerebbero la coalizione per nessuna ragione al mondo.



Ed allora come si è giunti al clamoroso annuncio dell’ affidamento del servizio idrico ai Comuni ?

Per come la vedo io il PD ha un gran timore che parte del popolo referendario gli volti definitivamente le spalle alle prossime amministrative di primavera ( si vota infatti per rinnovare giunta e consiglio del comune capoluogo di Provincia).



Certo il consenso resterebbe “all’ interno del recinto” ma poi si dovrebbero fare i conti con le pretese dei partiti che hanno sostenuto il referendum –soprattutto SEL e Rifondazione- ai quali i “banchettari” del Movimento Acqua Pubblica, nonostante i tanti rospi ingoiati, finirebbero per dare il voto.



Ma davvero Hera -o altri caimani quotati in borsa- potrebbero ancora interessarsi ad una Acam privata degli introiti delle bollette idriche ( all’ incirca 40 milioni l’ anno) ? E’ possibile che vi siano dei matti disposti a prendersi 250 milioni di euro di debiti, un migliaio di dipendenti che costano ogni anno 45 milioni di euro, tre anni di bilanci negativi, un ciclo dei rifiuti disastroso che si mangia altri milioni di euro ..solo per il business del gas?



Nutrire qualche riserva è assolutamente legittimo .. non crederci lungimirante.



Si legge che alle banche creditrici non convenga un eventuale fallimento di Acam e che per ora non siano intenzionate a staccare la spina. Ma chi lo dice, mesi fa affermava anche che l’ Azienda di Via Picco dovesse concludere il più fretta possibile un’ aggregazione con un partner forte ( per esempio Hera ) altrimenti vi sarebbe stato il disastro. I primi a subirne le conseguenze sarebbero stati i dipendenti.. Probabile non prevedeva ( del resto non era facile ) che in certe stanze dei bottoni potessero nascere inaspettate convergenze.



Si tratta dunque di aspettare un altro poco .. certo è davvero inspiegabile come Acam possa ancora sopravvivere con i conti che ancora non tornano ( si intenda i bilanci ), gli interessi sul debito, gli stipendi da pagare, i rifiuti speciali prodotti a Saliceti da esportare .. (solo per menzionare i problemi più scottanti) …I casi sono due: gli Istituti di credito si sono dedicati al mutuo soccorso oppure si sta scavando nel fondo.



Questa dura analisi non deve essere letta nel suo complesso in chiave qualunquistica o disfattistica :

in alcune occasioni i Comitati Spezzini avevano richiamato la necessità di trovare per tempo un’ alternativa alle fusioni con i giganti dei servizi, per esempio avvalendosi delle norme della Prodi bis .. nessuno quindi può accusarci di giocare allo sfascio … come nessuno può attribuirci – riferendosi ai nostri dubbi sul pieno mantenimento del SII in mano pubblica, una mala fede volta a nascondere posizioni privatistiche.



Ma a proposito di questo ci tengo a precisare che il “sacro fuoco” dell’Acqua Pubblica non annichilisce la nostra capacità di valutazione: la gestione privata ( almeno del tipo che solitamente si incontra ) non porterebbe nulla di buono ma possiamo dire che la gestione pubblica come la conosciamo sia da prendere ad esempio?



La prima sottrae dalle mani dei cittadini risorse primarie di vitale importanza arricchendo chi solo per interesse diretto fa quadrare i conti, la seconda origina carrozzoni dove crescono oltre misura debiti, dipendenti ed il potere dei partiti.



Da una parte ci sono i beni comuni da difendere a l’ altra la libertà dai giochi mafio clientelari ..

Prima di dar seguito ad una qualsiasi lotta è bene tenerlo a mente ..

Nessun commento: