Apprendiamo con molta amarezza che la Giunta regionale ligure ha approvato la variante normativa al Piano di Parco Montemarcello Magra propedeutica all’accordo di pianificazione del Progetto Marinella.
Ora ci auguriamo che il Gruppo dei Verdi mantenga la promessa fatta presso la Sala della Repubblica in Sarzana per bocca della consigliera regionale Cristina Morelli ...ed attendiamo anche di vedere che cosa faranno i consiglieri delle destre giacchè ad Ameglia alle ultime comunali i suoi rappresentanti si sono espressi negativamente a riguardo del Progetto Marinella. Ovvio che se in consiglio regionale anche il PDL dovesse votare a favore le tesi riportate nel libro di Sansa e Preve sull' esistenza in Liguria di un " Partito del Cemento" verrebbero pienamente confermate.
CUCCINIELLO CORRADOAssociazione Comitati spezzini
GIANFRANCO FERRARI
Liberamente Ameglia
PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE
venerdì 27 novembre 2009
LA VARIANTE AL PIANO DEL PARCO MAGRA ( S. MAURIZIO )
martedì 6 ottobre 2009
Liberamente Associazione Comitati spezzini
COMICATO STAMPA
Oggetto: la cementificazione del Senato di Lerici
Quasi un anno fa gli amministratori di Lerici si recarono nella frazione del Senato per illustrare ad alcuni residenti il progetto per la riconversione a parco giochi del frantoio Viti. Si parla di un' area di 180 mila mq ricadente in buona parte nella fascia di riassetto fluviale classificata a pericolosità idraulica molto elevata. Ovviamente vennero dati anche dei numeri, tra quelli più appariscenti: 7 mila mq di nuove costruzioni e 850 posti auto e 18 per bus. Anche questo progetto - come quello previsto nel vicinissimo Ambito R14 - è presentato come riqualificazione. E' davvero uno strano modo di vedere le cose: a nostro avviso invece, altro non sono che l' ennesimo duro colpo ad un ambiente di pregio che meriterebbe ben altri interventi. Primo tra tutti la completa bonifica dei siti inquinati, l' eliminazione / riduzione dell' impatto ambientale determinato dalle attività già presenti e poi a cascata la valorizzazione delle produzioni tipiche, l' agricoltura biologica, il recupero di strutture rurali per favorire la ricettività turistica. A completare questo scenario virtuoso, un maggiore controllo e tutela dell' ambiente fluviale nel complesso piuttosto scarsi .
Si pensa invece ad altro, nell' ambito R14 per esempio, si prevedono nuove strade, una piazza pavimentata, 2500 mq di parcheggi e 5900 mq tra ricettivo, commerciale residenziale. E' facile immaginare che nel medio periodo al Senato di Lerici -sul quale già pesa il problema del traffico- circolerebbero migliaia di macchine in più ( solo il parco giochi ha una potenzialità di 450 mila visitatori all'anno) e verrebbero aperti diversi cantieri edili. Insomma ancora non si è chiuso il terrificante "caso della pietra verde" che già se ne apre un altro. Il fatto curioso è che mentre il Comune di Lerici ( competente per 63132 mq) vuole tutto questo -ancora una volta sperando che il Parco regionale di Monte Marcello sia benevolo- l' Amministrazione di Sarzana ( competente per 13077 mq ) ricorre al Consiglio di Stato impugnando la sentenza del Tar Liguria favorevole al condono delle strutture presenti presso il frantoio Viti.
Inutile dire che la travagliata storia del Senato avrà ulteriori risvolti giacchè un nuovo scontro tra ambientalisti da una parte ed istituzioni locali e privati dall' altra pare già delinearsi.
lunedì 8 giugno 2009
Sul digestore anaerobico in loc. Pomara - periferia di La Spezia
Qualche giorno fa ci siamo recati a Pomara ( Pian di Pitelli ) per parlare ai residenti di un progetto che la multi utility spezzina ACAM prevede di realizzare in questa frazione: un progetto per la costruzione un biodigestore anaerobico con centralina che brucia biogas.
Noi avversiamo questi impianti in quanto in ambiente anaerobico la parte organica dei rifiuti urbani viene gestita nel peggiore dei modi. Il biogas viene prodotto dal percolato generatosi dall' irrorazione con acqua di detta frazione. Per questo tipo di produzione sono previsti i sussidi di stato cip 6 ( certificati verdi finanziati con il prelievo del 7 % della nostra bolletta energetica ) essendo la biomassa considerata una fonte rinnovabile.
Della matrice solida organica ( digestato ) , una parte può essere usata come "arricchente" in agricoltura ma non si tratta di compost di qualità ! Un' altra parte, preponderante, viene utilizzata come copertura di discariche giacchè può contenere metalli pesanti e piccoli residui di rifiuto.
Nel nostro caso -probabilmente- l' intera produzione dovrà essere messa in discarica. Poichè insieme all' organico da rifiuti verranno collocati nelle biocelle del biodigestore, anche i fanghi biologici dei depuratori spezzini. Normalmente nei biodigestori è previsto l' impiego di una certa quantità di sabbia che deve essere avviata ad una discarica ... dopo aver subito un trattamento.
Inutile sottolineare che nei fanghi dei depuratori si può trovare di tutto !!
I biodigestori anaerobici accelerano il processo di fermentazione. Non incentivano una raccolta finalizzata ad ottenere compost di qualità .... perchè ? semplice ... perchè sai in partenza che tutto finirà in discarica. Il vero obiettivo / business e' il biogas sussidiato ..
Nel caso spezzino la parte organica immessa nel biodigestore potrebbe venire da Saliceti: risultato di "una raccolta differenziata sporca".
Noi dell' Associazione Comitati spezzini riteniamo che la biodegradazione della parte organica del rifiuto debba avvenire in modo il più possibile naturale. L' organico deve provenire da una raccolta differenziata domiciliare e controllata, solo così si potrà ottenere un compost di qualità .
Un giudizio sulla scelta dell' area industriale di Pomara :
- Non ci pare per nulla strategica in quanto il compost di qualità deve essere prodotto in siti che possano interfacciarsi con il mondo agricolo ... evidentemente non e' il caso dell’ impianto di Pomara.
- Pomara ( Pian di Pitelli ) non ha certo bisogno di altri carichi ambientali
In sostanza ci troviamo nella stessa situazione in cui ci trovammo qualche anno fa quando si decise di realizzare l’ impianto di Saliceti ( Vezzano Ligure ). Ci auguriamo che questa volta non si commetta un nuovo errore e si valuti bene la necessità di costruire il biodigestore.
Anche perché nell’ impianto TMB le biocelle già esistono ma in esse viene conferito il prodotto di una raccolta parzialmente differenziata sottoposto preventivamente a una vagliatura grossa che esclude i sovvalli e alla deferrizzazione che esclude i metalli ferrosi e non ferrosi.
Se nelle biocelle venisse riposto solo l’ organico, sarebbe possibile ottenere un compost di qualità. La produzione di F.O.S. verrebbe azzerata e resterebbe da gestire solo la frazione secca - a regime - (ovvero con il 45.7 % di RD) poco meno di 30 mila t/a.
Allo stato, con una raccolta differenziata del 23.5 %, la quantità di CDR ammonta a 45 mila t/a che vengono interamente bruciate nell’ inceneritore di Isernia da Veolia. I costi di tale operazione, tra trattamento- trasporto- termodistruzione, sono saliti a 160 euro /t circa 10 milioni di euro /a.
L’ impianto TMB di Saliceti previsto dal piano provinciale, in piena coerenza con il ciclo integrato dei rifiuti, presenta gli aspetti negativi già citati. Ai quali va aggiunto un grande dispendio energetico.
Da fonti ACAM infatti risulta che i vari trattamenti di vagliatura unitamente a quelli meccanico biologici comportano un alto consumo di energia elettrica: vengono assorbiti quasi in continuo sino 2.5 Mw/h. Come dire il consumo in continuo di 3kw/h di 833 appartamenti !
Ma andiamo a vedere nel dettaglio quante tonnellate di CDR è necessario bruciare in co-combustione con il carbone per coprire il fabbisogno energetico del TMB di Saliceti
Unità di misura
- Potere Calorifico Inferiore - medio - Carbone kJ/kg 30.000
- Quantità di Carbone necessario per produrre il m.c.m
del Gr. 3 di Enel (660 MW/h) T/h 140
- Calorie introdotte nel Gr. 3 kJ 4.200.000.000
per la produzione di 660 MW/H
- Apporto orario di Carbone necessario per produrre 1 MW/h T/h 660:140
- Apporto orario di CDR per produr T/h 4,71 x2x2.5
2.5 Mw/h = 23.55
- Calore necessario per rispettare kJ 210.000.000
il parametro del 5% del calorekJ
- Potere Calorifico Inferiore CDR kJ/Kg 150000
- Quantità CDR per introdurre il 5% di calore T/H 14
(Previsto dalla normativa)
N.B.
- Potere Calorifico Inferiore CDR kJ/Kg 150000
- Quantità CDR per introdurre il 5% di calore T/H 14
(Previsto dalla normativa)
N.B.
- 7300 sono le ore di funzionamento del gruppo a carbone nel gruppo 3 a carbone nel 2007
Poco meno di 30000 T/a è la quantità di CDR a regime dal TMB di Saliceti.
- 30000: 7300= 4 T/h è l’ apporto possibile di CDR nel gruppo 3 a carbone della
Poco meno di 30000 T/a è la quantità di CDR a regime dal TMB di Saliceti.
- 30000: 7300= 4 T/h è l’ apporto possibile di CDR nel gruppo 3 a carbone della
centrale spezzina a meno di non importarne da fuori provincia e/o regione.
Naturalmente anche la produzione di CDR importato richiederebbe un costo energetico.
- Nella fase cosiddetta “3 bis” della sperimentazione di Fusina l’apporto medio in ton. orarie
- Nella fase cosiddetta “3 bis” della sperimentazione di Fusina l’apporto medio in ton. orarie
di CDR è di circa 8 T/h effettuato durante i test delle diossine.
La quantità di CDR necessario per il solo pareggio del bilancio energetico risulta essere di oltre 23 t/h a fronte delle 4 t. disponibili.
La quantità di CDR necessario per il solo pareggio del bilancio energetico risulta essere di oltre 23 t/h a fronte delle 4 t. disponibili.
sabato 6 giugno 2009
mercoledì 22 aprile 2009
BIODIGESTORE ANAEROBICO A PIAN DI PITELLI ( AREA INDUSTRIALE DI POMARA)
con centralina che brucia il biogas prodotto dal rifiuto organico e dai fanghi biologici provenienti dai depuratori.
Questo è parte di quanto annunciato dai vertici ACAM nell' audizione avvenuta in consiglio provinciale qualche giorno fa. Che fosse necessario realizzare almeno un altro impianto per il recupero del cosiddetto umido noi lo diciamo da sempre ma rigettiamo il progetto ACAM e suggeriamo l' azienda di utilizzare le biocelle di Saliceti per trattare la sola frazione organica del rifiuto. I fanghi biologici quindi potranno essere destinati in altro impianto e gestiti con una diversa tecnologia, evitando alla zona di Pomara ricadente nel comune di Arcola -ma praticamente sotto all' abitato di Pitelli - un altro carico ambientale. L' emergenza rifiuti che si sta preparando - si consideri che attualmente spendiamo 9 ml. di euro l' anno per esportare il CDR prodotto a S.Stefano all' inceneritore di Isernia, con l' ACAM in default finanziario e con soli 120 mila mc disponibili nella discarica di Le Gronde- può essere affrontata rivedendo in toto la funzione dell' impianto TMB di Saliceti. Si può cioè programmare nel breve periodo la sua riconversione in centro per l' analisi del rifiuto, valorizzazione, cernita, recupero di materiali, utilizzando -come detto- le biocelle come compostatore per la frazione organica, sostituendo le linee per la produzione di CDR con altre che riprocessano le plastiche così come avviene a Vedelago ( TV ). Quivi le plastiche costituite da diversa polimerazione vengono "riamalgamate" a bassa temperatura ed in seguito macinate per la produzione di sabbia sintetica che trova vari impieghi, soprattutto nella filiera dell' edilizia. Nessuna prospettiva di incenerire il CDR nè a Vallegrande, nè a Vado Ligure. Ma una proposta che va contro il gigantismo delle multiutilities, che non comporta danni per la Salute e l' Ambiente, che potrà concretizzarsi se verrà nell' immediato esteso il porta a porta e la raccolta di prossimità a tutto il territorio (il sistema della raccolta multimateriale per esempio è da scartare). Ed ancora se verranno riorganizzate o create nuove isole ecologiche (di cui la provincia è carente, un esempio su tutti Arcola) e se si vorrà traguardare il passaggio da Tarsu a Tia. Misura di importanza fondamentale quest' ultima, in quanto che premia i cittadini che più riciclano e colpisce l' inciviltà. Se alle risorse (anche umane) che potrà mettere in campo ACAM, uniamo quelle regionali per rimodulare le esistenti soluzioni impiantistiche potremmo dare la migliore risposta ad un problema che anche in Liguria incombe pericolosamente. I Cittadini non devono in alcun modo delegare queste importanti questioni alle amministrazioni che -come si vede- proseguono inesorabili verso gli scenari previsti dal ciclo integrato dei rifiuti. Scenari che si sappia, "non sono una scelta di civiltà" ma un inganno illegalmente sostenuto da aiuti di stato. Alla fine tutto si traduce in poca raccolta differenziata ( altro che il 65 % previsto al 2012 comunque calibrato sulla " termovalorizzazione" !) , energivori trattamenti meccanico biologici del rifiuto, inceneritori più o meno camuffati. Lo confermano il Dlgs 152/2006, il piano rifiuti della Provincia della Spezia, il piano energetico regionale che prevede tutt' ora una la produzione elettrica da fonte rinnovabile assimilabile ( da CDR per esempio ) pari a 250 mila MW/h.
con centralina che brucia il biogas prodotto dal rifiuto organico e dai fanghi biologici provenienti dai depuratori.
Questo è parte di quanto annunciato dai vertici ACAM nell' audizione avvenuta in consiglio provinciale qualche giorno fa. Che fosse necessario realizzare almeno un altro impianto per il recupero del cosiddetto umido noi lo diciamo da sempre ma rigettiamo il progetto ACAM e suggeriamo l' azienda di utilizzare le biocelle di Saliceti per trattare la sola frazione organica del rifiuto. I fanghi biologici quindi potranno essere destinati in altro impianto e gestiti con una diversa tecnologia, evitando alla zona di Pomara ricadente nel comune di Arcola -ma praticamente sotto all' abitato di Pitelli - un altro carico ambientale. L' emergenza rifiuti che si sta preparando - si consideri che attualmente spendiamo 9 ml. di euro l' anno per esportare il CDR prodotto a S.Stefano all' inceneritore di Isernia, con l' ACAM in default finanziario e con soli 120 mila mc disponibili nella discarica di Le Gronde- può essere affrontata rivedendo in toto la funzione dell' impianto TMB di Saliceti. Si può cioè programmare nel breve periodo la sua riconversione in centro per l' analisi del rifiuto, valorizzazione, cernita, recupero di materiali, utilizzando -come detto- le biocelle come compostatore per la frazione organica, sostituendo le linee per la produzione di CDR con altre che riprocessano le plastiche così come avviene a Vedelago ( TV ). Quivi le plastiche costituite da diversa polimerazione vengono "riamalgamate" a bassa temperatura ed in seguito macinate per la produzione di sabbia sintetica che trova vari impieghi, soprattutto nella filiera dell' edilizia. Nessuna prospettiva di incenerire il CDR nè a Vallegrande, nè a Vado Ligure. Ma una proposta che va contro il gigantismo delle multiutilities, che non comporta danni per la Salute e l' Ambiente, che potrà concretizzarsi se verrà nell' immediato esteso il porta a porta e la raccolta di prossimità a tutto il territorio (il sistema della raccolta multimateriale per esempio è da scartare). Ed ancora se verranno riorganizzate o create nuove isole ecologiche (di cui la provincia è carente, un esempio su tutti Arcola) e se si vorrà traguardare il passaggio da Tarsu a Tia. Misura di importanza fondamentale quest' ultima, in quanto che premia i cittadini che più riciclano e colpisce l' inciviltà. Se alle risorse (anche umane) che potrà mettere in campo ACAM, uniamo quelle regionali per rimodulare le esistenti soluzioni impiantistiche potremmo dare la migliore risposta ad un problema che anche in Liguria incombe pericolosamente. I Cittadini non devono in alcun modo delegare queste importanti questioni alle amministrazioni che -come si vede- proseguono inesorabili verso gli scenari previsti dal ciclo integrato dei rifiuti. Scenari che si sappia, "non sono una scelta di civiltà" ma un inganno illegalmente sostenuto da aiuti di stato. Alla fine tutto si traduce in poca raccolta differenziata ( altro che il 65 % previsto al 2012 comunque calibrato sulla " termovalorizzazione" !) , energivori trattamenti meccanico biologici del rifiuto, inceneritori più o meno camuffati. Lo confermano il Dlgs 152/2006, il piano rifiuti della Provincia della Spezia, il piano energetico regionale che prevede tutt' ora una la produzione elettrica da fonte rinnovabile assimilabile ( da CDR per esempio ) pari a 250 mila MW/h.
domenica 8 marzo 2009
Nei vari strumenti urbanistici sono previste diverse opere che si distinguono per la loro inutilità e per il loro impatto sul territorio, ricordiamo tra queste:i lotti 3° ( Stagnoni-Buonviaggio) e 4° (Foce-La Spezia Nord) della Variante Aurelia Spezzina ed il casello La Spezia Nord (Cavanella Vara), la subalvea Stagnoni – Molo Ravano.
Questi interventi, accessori al tracciato già realizzato il 2° lotto (Filettino - traforo Foce), sono in parte finanziati dalla Legge Obiettivo. Nel loro insieme vanno a costituire un nuova direttrice per il trasporto su gomma dei containers giacchè servirà con una nuova galleria subalvea anche il Terzo Bacino.Nonostante ciò venga clamorosamente negato non vi è dubbio che sia stata pensata per rispondere allo scenario di espansione delle attività portuali ed alla necessità di reperire e servire nuovi spazi per l’ insediamento di retro terminal.La complanare Ceparana – S.Caterina strada "aperta" che scorrerebbe parallelamente alla nuova terza corsia dell’A12 andando ad incidere profondamente su territori a vocazione agricola -che nel giro di qualche anno- verrebbero devastati con le solite case a schiera, i soliti capannoni o peggio. La complanare peraltro riverserebbe enormi flussi di traffico nella nuova rotatoria dell’Ipercoop non apportando complessivamente significativi benefici.
La bretella Ceparana - S. Stefano in parte già abbozzata richiederebbe adirittura la costruzione di un nuovo ponte sul Magra.
Lo svincolo di Fornola sarà un colpo durissimo per le Comunità della Piana di Arcola nella quale si riverserà il traffico pesante che nei prossimi anni sarà in forte aumento grazie alla sciagurata approvazione del PRP.La bretella sulla 331 altro non produrrà che il trasferimento di un centinaio di metri, dei disagi patiti dai residenti lungo il suo tratto finale
nonchè l’ incremento del traffico turistico sull’ asse viario V.le S.Bartolomeo – Via Gozzano – Romito. Tale viabilità si può considerare funzionale agli scenari previsti dal progetto Marinella e ad un progetto di urbanizzazione che interessa una zona interna di Romito Magra.Cosa pensate della terza corsia?Il progetto per la terza corsia dell’A12 merita una valutazione specifica … si tratta certamente di un intervento molto impattante che tuttavia si potrebbe mitigare limitando la sua realizzazione alla parte che interessa il territorio ligure. Con Salt potrebbe essere stipulato un accordo che preveda l’ uso dell’ autostrada ai residenti ed ai mezzi della distribuzione attraverso abbonamenti annuali , “ alla svizzera” , a prezzi calmierati.Tale scenario dovrebbe accompagnarsi con il riposizionamento e la realizzazione di nuovi caselli come Sarzana Nord ( S. Caterina ) e Sarzana Sud ( Cà del Sale) e La Spezia Nord a Ceparana anzichè a Cavanella Vara.In assenza di tali condizioni l’ opera fine a se stessa incontra il nostro giudizio avverso .Quali sono le altre soluzioni che proponete?Consideriamo interventi di grande interesse strategico per le Comunità, a condizione che vengano ricompresi in un unico scenario:- il traforo Scoglietti – S. Genisio- il traforo del Buoviaggio fondamentale non solo per liberare dal traffico Bottagna ma anche per servire l' ex IP, gli scali di Valdellora ed il nuovo Waterfront. Tre grandi aree che andrebbero riprogettate e considerate un unicum.- la ristrutturazione della 331, della 432 e della n° 10 ( la Ripa) evitando di dotare quest' ultima dell' ennesima variante.
- il bypass al Senato di Lerici- la costruzione presso l’autoparco degli Stagnoni di una rampa di accesso al raccordo autostradale per S.Stefano per poter chiudere definitivamente il Varco Ravano.Ovviamente la realizzazione dei due trafori deve essere preceduta da una seria e puntuale valutazione di impatto ambientale e sociale.Per quanto riguarda la mobilità tramite mezzi pubblici è da rilevare purtroppo un assoluto stallo nel dare compimento al progetto della metropolitana di superficie.
Questi interventi, accessori al tracciato già realizzato il 2° lotto (Filettino - traforo Foce), sono in parte finanziati dalla Legge Obiettivo. Nel loro insieme vanno a costituire un nuova direttrice per il trasporto su gomma dei containers giacchè servirà con una nuova galleria subalvea anche il Terzo Bacino.Nonostante ciò venga clamorosamente negato non vi è dubbio che sia stata pensata per rispondere allo scenario di espansione delle attività portuali ed alla necessità di reperire e servire nuovi spazi per l’ insediamento di retro terminal.La complanare Ceparana – S.Caterina strada "aperta" che scorrerebbe parallelamente alla nuova terza corsia dell’A12 andando ad incidere profondamente su territori a vocazione agricola -che nel giro di qualche anno- verrebbero devastati con le solite case a schiera, i soliti capannoni o peggio. La complanare peraltro riverserebbe enormi flussi di traffico nella nuova rotatoria dell’Ipercoop non apportando complessivamente significativi benefici.
La bretella Ceparana - S. Stefano in parte già abbozzata richiederebbe adirittura la costruzione di un nuovo ponte sul Magra.
Lo svincolo di Fornola sarà un colpo durissimo per le Comunità della Piana di Arcola nella quale si riverserà il traffico pesante che nei prossimi anni sarà in forte aumento grazie alla sciagurata approvazione del PRP.La bretella sulla 331 altro non produrrà che il trasferimento di un centinaio di metri, dei disagi patiti dai residenti lungo il suo tratto finale
nonchè l’ incremento del traffico turistico sull’ asse viario V.le S.Bartolomeo – Via Gozzano – Romito. Tale viabilità si può considerare funzionale agli scenari previsti dal progetto Marinella e ad un progetto di urbanizzazione che interessa una zona interna di Romito Magra.Cosa pensate della terza corsia?Il progetto per la terza corsia dell’A12 merita una valutazione specifica … si tratta certamente di un intervento molto impattante che tuttavia si potrebbe mitigare limitando la sua realizzazione alla parte che interessa il territorio ligure. Con Salt potrebbe essere stipulato un accordo che preveda l’ uso dell’ autostrada ai residenti ed ai mezzi della distribuzione attraverso abbonamenti annuali , “ alla svizzera” , a prezzi calmierati.Tale scenario dovrebbe accompagnarsi con il riposizionamento e la realizzazione di nuovi caselli come Sarzana Nord ( S. Caterina ) e Sarzana Sud ( Cà del Sale) e La Spezia Nord a Ceparana anzichè a Cavanella Vara.In assenza di tali condizioni l’ opera fine a se stessa incontra il nostro giudizio avverso .Quali sono le altre soluzioni che proponete?Consideriamo interventi di grande interesse strategico per le Comunità, a condizione che vengano ricompresi in un unico scenario:- il traforo Scoglietti – S. Genisio- il traforo del Buoviaggio fondamentale non solo per liberare dal traffico Bottagna ma anche per servire l' ex IP, gli scali di Valdellora ed il nuovo Waterfront. Tre grandi aree che andrebbero riprogettate e considerate un unicum.- la ristrutturazione della 331, della 432 e della n° 10 ( la Ripa) evitando di dotare quest' ultima dell' ennesima variante.
- il bypass al Senato di Lerici- la costruzione presso l’autoparco degli Stagnoni di una rampa di accesso al raccordo autostradale per S.Stefano per poter chiudere definitivamente il Varco Ravano.Ovviamente la realizzazione dei due trafori deve essere preceduta da una seria e puntuale valutazione di impatto ambientale e sociale.Per quanto riguarda la mobilità tramite mezzi pubblici è da rilevare purtroppo un assoluto stallo nel dare compimento al progetto della metropolitana di superficie.
sabato 21 febbraio 2009
LE ISTITUZIONI NON PENSANO A RISOLVERE IL PROBLEMA DEL TRAFFICO MA A CREARE NUOVE VIE DI PENETRAZIONE IN AREE ANCORA NON URBANIZZATE E A CREARE NUOVI VARCHI PER FAR FRONTE ALLA PREVISTA ESPANSIONE PORTUALE.
NESSUN IMPEGNO PER LA METROPOLITANA DI SUPERFICIE MA SOLO VARIANTI ALLE VARIANTI. DOPO L'APPROVAZIONE ED IL FINANZIAMENTO DEL TERZO LOTTO DELLA VARIANTE AURELIA SPEZZINA ORA TOCCA ALLO SVINCOLO DI FORNOLA E ALLA FORNOLA -S.GENISIO. SOPRA RIPORTIAMO LA NUOVA VIABILITA' PREVISTA NELL'ARCOLANO.
LA SPEZIA 2.2.2009 SOTTO ALCUNI ARTICOLI DI QUALCHE MESE ORSONO


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