PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE
PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

lunedì 8 giugno 2009





Sul digestore anaerobico in loc. Pomara - periferia di La Spezia


Qualche giorno fa ci siamo recati a Pomara ( Pian di Pitelli ) per parlare ai residenti di un progetto che la multi utility spezzina ACAM prevede di realizzare in questa frazione: un progetto per la costruzione un biodigestore anaerobico con centralina che brucia biogas.

Noi avversiamo questi impianti in quanto in ambiente anaerobico la parte organica dei rifiuti urbani viene gestita nel peggiore dei modi. Il biogas viene prodotto dal percolato generatosi dall' irrorazione con acqua di detta frazione. Per questo tipo di produzione sono previsti i sussidi di stato cip 6 ( certificati verdi finanziati con il prelievo del 7 % della nostra bolletta energetica ) essendo la biomassa considerata una fonte rinnovabile.

Della matrice solida organica ( digestato ) , una parte può essere usata come "arricchente" in agricoltura ma non si tratta di compost di qualità ! Un' altra parte, preponderante, viene utilizzata come copertura di discariche giacchè può contenere metalli pesanti e piccoli residui di rifiuto.

Nel nostro caso -probabilmente- l' intera produzione dovrà essere messa in discarica. Poichè insieme all' organico da rifiuti verranno collocati nelle biocelle del biodigestore, anche i fanghi biologici dei depuratori spezzini. Normalmente nei biodigestori è previsto l' impiego di una certa quantità di sabbia che deve essere avviata ad una discarica ... dopo aver subito un trattamento.

Inutile sottolineare che nei fanghi dei depuratori si può trovare di tutto !!

I biodigestori anaerobici accelerano il processo di fermentazione. Non incentivano una raccolta finalizzata ad ottenere compost di qualità .... perchè ? semplice ... perchè sai in partenza che tutto finirà in discarica. Il vero obiettivo / business e' il biogas sussidiato ..

Nel caso spezzino la parte organica immessa nel biodigestore potrebbe venire da Saliceti: risultato di "una raccolta differenziata sporca".

Noi dell' Associazione Comitati spezzini riteniamo che la biodegradazione della parte organica del rifiuto debba avvenire in modo il più possibile naturale. L' organico deve provenire da una raccolta differenziata domiciliare e controllata, solo così si potrà ottenere un compost di qualità .

Un giudizio sulla scelta dell' area industriale di Pomara :

- Non ci pare per nulla strategica in quanto il compost di qualità deve essere prodotto in siti che possano interfacciarsi con il mondo agricolo ... evidentemente non e' il caso dell’ impianto di Pomara.
- Pomara ( Pian di Pitelli ) non ha certo bisogno di altri carichi ambientali

In sostanza ci troviamo nella stessa situazione in cui ci trovammo qualche anno fa quando si decise di realizzare l’ impianto di Saliceti ( Vezzano Ligure ). Ci auguriamo che questa volta non si commetta un nuovo errore e si valuti bene la necessità di costruire il biodigestore.

Anche perché nell’ impianto TMB le biocelle già esistono ma in esse viene conferito il prodotto di una raccolta parzialmente differenziata sottoposto preventivamente a una vagliatura grossa che esclude i sovvalli e alla deferrizzazione che esclude i metalli ferrosi e non ferrosi.

Se nelle biocelle venisse riposto solo l’ organico, sarebbe possibile ottenere un compost di qualità. La produzione di F.O.S. verrebbe azzerata e resterebbe da gestire solo la frazione secca - a regime - (ovvero con il 45.7 % di RD) poco meno di 30 mila t/a.

Allo stato, con una raccolta differenziata del 23.5 %, la quantità di CDR ammonta a 45 mila t/a che vengono interamente bruciate nell’ inceneritore di Isernia da Veolia. I costi di tale operazione, tra trattamento- trasporto- termodistruzione, sono saliti a 160 euro /t circa 10 milioni di euro /a.

L’ impianto TMB di Saliceti previsto dal piano provinciale, in piena coerenza con il ciclo integrato dei rifiuti, presenta gli aspetti negativi già citati. Ai quali va aggiunto un grande dispendio energetico.

Da fonti ACAM infatti risulta che i vari trattamenti di vagliatura unitamente a quelli meccanico biologici comportano un alto consumo di energia elettrica: vengono assorbiti quasi in continuo sino 2.5 Mw/h. Come dire il consumo in continuo di 3kw/h di 833 appartamenti !

Ma andiamo a vedere nel dettaglio quante tonnellate di CDR è necessario bruciare in co-combustione con il carbone per coprire il fabbisogno energetico del TMB di Saliceti


Unità di misura

- Potere Calorifico Inferiore - medio - Carbone kJ/kg 30.000

- Quantità di Carbone necessario per produrre il m.c.m
del Gr. 3 di Enel (660 MW/h) T/h 140

- Calorie introdotte nel Gr. 3 kJ 4.200.000.000
per la produzione di 660 MW/H

- Apporto orario di Carbone necessario per produrre 1 MW/h T/h 660:140
= 4,7

- Apporto orario di CDR per produr T/h 4,71 x2x2.5
2.5 Mw/h = 23.55

- Calore necessario per rispettare kJ 210.000.000
il parametro del 5% del calorekJ

- Potere Calorifico Inferiore CDR kJ/Kg 150000

- Quantità CDR per introdurre il 5% di calore T/H 14
(Previsto dalla normativa)


N.B.
- 7300 sono le ore di funzionamento del gruppo a carbone nel gruppo 3 a carbone nel 2007
Poco meno di 30000 T/a è la quantità di CDR a regime dal TMB di Saliceti.
- 30000: 7300= 4 T/h è l’ apporto possibile di CDR nel gruppo 3 a carbone della
centrale spezzina a meno di non importarne da fuori provincia e/o regione.
Naturalmente anche la produzione di CDR importato richiederebbe un costo energetico.
- Nella fase cosiddetta “3 bis” della sperimentazione di Fusina l’apporto medio in ton. orarie
di CDR è di circa 8 T/h effettuato durante i test delle diossine.

La quantità di CDR necessario per il solo pareggio del bilancio energetico risulta essere di oltre 23 t/h a fronte delle 4 t. disponibili.













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