PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

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lunedì 8 giugno 2015

L' ULTIMO SALUTO A BRUNO CORSINI - ASSOCIAZIONE COMITATI SPEZZINI


E’ con le lacrime agli occhi che dobbiamo scrivere queste righe, per ricordare il nostro compagno Bruno Corsini. Quest’anno, a giugno, avrebbe compiuto 80 anni.

Lo abbiamo conosciuto vent’anni fa, in occasione delle lotte contro le discariche a Pitelli e la costruzione del forno inceneritore in località Boscalino, sotto Baccano di Arcola.

Insieme ai Comitati locali, per qualche anno, l’attività a cui ha partecipato è stata frenetica: la costituzione del Coordinamento dei Comitati Liguri Toscani contro le nocività, avvenuta presso la Federazione Anarchica Livornese di Via degli Asili, le tre edizioni baccanesi della ‘Sagra della rumenta’, le innumerevoli iniziative in Liguria e fuori regione.

Offrendo sempre un contributo preparato ed un punto di vista diverso, da anarchico ha combattuto con arguzia e profondità, il pressapochismo e l’interesse personale che talvolta animano  le lotte locali, mirando a radicalizzare i conflitti.

Tra i fondatori del Circolo anarchico spezzino, temporalmente il secondo in città dedicato a Pasquale Binazzi, Bruno, ha sempre cercato di sostenere ogni evento ed ha partecipato ad ogni discussione.

Con l’apertura del ‘Binazzi’, il rapporto con Bruno si è fatto più stretto. Mai abbiamo sentito la differenza di età, mai paternali.

 E’ stato veicolo per propagare e diffondere, specie tra i compagni più giovani, spunti di riflessione ed idee, ma soprattutto consigli di lettura. Erano suggerimenti che stimolavano ad affrontare una ricerca ed un approfondimento individuale; con lievi accenni o citazioni puntuali, ci rammentava che solo nell’intimo momento della lettura è possibile fermare un concetto, facendo propri quegli strumenti del comunicare che permetteranno in seguito, un momento collettivo di analisi e confronto.

Grazie a lui, abbiamo imparato a leggere gli scritti dell’anarchismo. Le sue preferenze andavano da Reich, a Marcuse, da Malatesta, a Bakunin, da Marx a Cafiero e da bibliofilo quale era, ha fatto in modo che la sua passione contagiasse altri compagni.

Internazionalista e profondo conoscitore delle nostre zone, l’origine toscana della famiglia Corsini, del padre Tito, ferroviere anarchico, gli permetteva di fare confronti con attigue realtà di lotta, in special modo con la vicina Carrara.

 L’approccio con lui è stato da subito sincero e diretto. La sua pacatezza durante le discussioni era ferma e spesso risolutiva, il tono della sua voce talmente basso, da richiedere il silenzio più assoluto, che otteneva sempre, anche durante le riunioni più concitate, obbligandoci alla riflessione.

In rare occasioni lo abbiamo visto veramente incazzato: quando compagni o persone da lui conosciute, venivano relegati al ruolo di macchiette, da parte di pseudo storici o scrittori di grido, che hanno più volte cercato di impossessarsi di pittoreschi aneddoti e  particolari episodi storici cittadini, alfine di risultare brillanti affabulatori, in incontri pubblici o sulla carta stampata. Comportandosi da gran signore, Bruno non ha mai infierito, umiliando pubblicamente, ma con discrezione cercando un confronto privato, sovente rifiutato.

Da lui abbiamo imparato a conoscere il passato della nostra città e delle attività anarchiche locali. Con lui abbiamo organizzato un convegno, importantissimo, proprio sulla storia dell’anarchia (e degli anarchici) alla Spezia.

Aderente alla Federazione Anarchica, socio della Cooperativa Tipolitografica e dell’Associazione-Biblioteca Archivio Germinal, è riuscito fino all’ultimo, prima che gli acciacchi di cui soffriva lo fermassero, a mantenere rapporti con i compagni di altre città, soprattutto a Carrara, dove si recava abitualmente, anche solo per dare un saluto.

Ironico e lucido ci manca ogni giorno un po’ di più, e siamo sicuri che  per farci sorridere di fronte al vuoto che ci gela il cuore ogni volta che lo pensiamo, ci avrebbe raccontato di quei due amici arsenalotti spezzini che tutti i giorni passavano davanti alla porta principale per leggere i nomi sui manifesti da morto. Ma un dì, uno dei due si ritrovò da solo all’appuntamento e, leggendo il nome dell’amico affisso al muro, esclamò con stizzita beffardia: ‘Ma guarda un po’, oggi che c’è, non è venuto!’

Ciao Bruno! Né Dio né stati, né servi né padroni! Che la terra ti sia lieve!

Maria Rosa e Piero

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