PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE
PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

mercoledì 30 dicembre 2009
































PALMARIA - Il tratto di uno dei due tracciati ad uso cantiere rimasto intatto dopo le ultime mareggiate.













Palmaria- Il tratto semidistrutto dai marosi. Il materiale di riporto è stato asportato dalle onde ed ha reso per un' intera giornata lo specchio di mare che va da punta secca al bunker, dove è presente la poseidonia, di un colore marrone.


Ovvio che ora sarà necessario procedere al ripristino della strada che potrebbe essere di nuovo daneggiata.


La Regione ha confermato che le due strade di cantiere ( una più interna non ancora realizzata) devono poi essere eliminate ricreando lo stato originario. Sulla costa però -in più tratti- verranno disposte scogliere protettive. Ribadiamo che l' opera -a nostro giudizio- ricade nella fattispecie assoggettabile a Valutazione d' impatto Ambientale ai sensi della L.R. 38/98 risultando intervento di modifica della linea di costa, ex novo, esteso e non manutentivo.


Palmaria- Pezzi di ondulina in cemento amianto

Per avere una panoramica sullo stato ambientale della parte terrestre del SIN di Pitelli cliccare qui:

http://www.speziambiente.it/sportello_ambientale/suolo/bonifiche/schede_impianti.htm

domenica 27 dicembre 2009

ASSOCIAZIONE COMITATI

SPEZZINI


In queste ultime ore abbiamo assistito all' interesse peloso di molti partiti politici alla grave situazione amegliese. Una vera e propria fiera delle solidarietà. Solidarietà dispensate a piene mani a coloro che risiedono sul fiume Magra ed a coloro che sulle sue sponde hanno un' attività. Ci auguriamo che le comunità comprendano che la ragione di cotanta fratellanza sta nelle imminenti elezioni regionali così come ci auguriamo che finalmente ripaghino la politica come merita.
Chi ha governato parla di ormai prossimi interventi volti a garantire sicurezza per tutti, chi è stato all' opposizione cavalca l' onda dell' emergenza alluvioni un pò come fa coi rifiuti, la sanità e le mancate colate di cemento.
In entrambi i casi s' ode sempre un bel dischetto con slogan facili facili che investono -va detto- nell' ignoranza e nel mero interesse individuale. Molto più facile e redditizio scambiarsi accuse che dire come stanno realmente le cose e cioè che i fiumi sono sempre esondati e che, se vi sono danni alle cose ed alle persone, è perchè è stato concesso di costruire laddove non si doveva costruire.
Si parla solo di argini evitando di dirla tutta ovvero che gli argini, senza casse di espansione, fanno alzare il fondale del fiume richiedendo continui dragaggi (che diventano occasione di profitto). Molti potrebbero dire che è un male da poco, basta che a governare vadano politici disposti ad aprire sempre il portafoglio.
Ma costoro sanno che grazie ai dragaggi le acque salate risalgono sino a sette chilometri dalla foce ? Forse no .. per questo abbiamo pensato che più di solidarietà ( peraltro falsa ) c' è bisogno di informazione. Magari qualcuno in più potrebbe realizzare che continuare ad interferire nell' ambiente fluviale è la peggior pratica che si possa mettere in atto. In questo senso va da se che rinunciare alle decine di capannoni, ai parchi del divertimento, alle darsene ed al cemento del progetto Marinella - che invece tutti i partiti approvano- sarebbe una sensata inversione di tendenza nel segno di una vera tutela e valorizzazione del territorio.
Ma spetta al cittadino -le leggi gli attribuiscono questo diritto- contribuire alla sua pianificazione non cedendo al ricatto occupazionale ed alle immancabili compensazioni .. non è la Marinella spa che deve fare gli argini a Fiumaretta? La punizione per non aver assolto a questo compito sarà grande: l' alienazione del bene naturale comune ed il "mutuo soccorso" della politica.

Cucciniello Corrado

lunedì 14 dicembre 2009

PIANO DEL PARCO NATURALE REGIONALE DI MONTEMARCELLO MAGRA

VARIANTE NORMATIVA

adottata con deliberazione n. 37 del 12 luglio 2007 del Consiglio dell’Ente
Parco di Montemarcello Magra







Sono apportate le seguenti modificazioni alle Norme tecniche di attuazione del Piano del parco di Montemarcello Magra, approvato con deliberazione del Consiglio regionale 3-4 agosto 2001, n. 41

1. All’articolo 69, la rubrica “Area Contigua a regime speciale dei Servizi della Nautica (ACsf -4)” è sostituita dalla seguente
“Area contigua a regime speciale di sviluppo degli impianti ed attrezzature per la nautica (ACsf -4) - ‘Parco Nautico della Magra’ ”;

2. Al comma 4 dell’articolo 83, il periodo “L'applicazione di tale meccanismo non deve in alcun modo consentire la trasformazione morfologica da terra ad acqua nell'area Contigua destinata unicamente alla realizzazione dei Servizi alla Nautica e non alla realizzazione di specchi d'acqua.” è sostituto dal seguente:
“Un eventuale interessamento di una parte dell’area contigua dalla trasformazione morfologica di cui sopra potrà essere consentito esclusivamente se propedeutica alla realizzazione degli obiettivi di tutela del Parco così come descritti ai commi 5, 6, 7, 8 dell’art. 1 delle presenti norme e se e solo se coerente con la previsioni del Piano di Bacino, con le normative vigenti in materia di conservazione della Biodiversità (Direttiva Habitat e relative norme) e non incida negativamente con le problematiche riguardanti la salvaguardia delle risorse idriche (cuneo salino etc).”

3. Al comma 6 dell’articolo 83, dopo le parole “attività nautiche esistenti.” è aggiunto il seguente periodo:
In sede di approvazione dei SUA – PUO dovrà essere individuata una procedura in coerenza con le linee guida del Piano della Nautica che definisca le modalità ed i modi di trasferimento e/o adeguamento degli impianti e delle attività esistenti per permettere la continuità delle stesse in fase di attuazione dei medesimi strumenti.”

martedì 8 dicembre 2009


Secolo XIX (on – line) – 05/12/09 - Pag. 44


ASSEMBLEA A SANTO STEFANO MAGRA
Sì invece alla complanare e al divieto di transito per i mezzi pesanti

SI’ A NUOVE strade di scorrimento che alleggeriscano il traffico sulla Cisa, no ad una metropolitana leggera che colleghi Santo Stefano con Sarzana e La Spezia:al suo posto, meglio una pista ciclabile. I santo stefanesi non hanno dubbi e preferiscono puntare su nuove infrastrutture. La soluzione? Una complanare alternativa a quella che sarebbe stata realizzata da Salt come contropartita per la creazione della terza corsia autostradale dell’A12 ma “saltata” proprio per la rinuncia della società autostradale a realizzare l’opera. E la popolazione, riunitasi presso i locali della parrocchia di San Borromeo a Belaso su invito della lista civica “Ambiente e sviluppo”, vuole una soluzione che la liberi dal traffico dell’arteria prima in provincia per numero di transiti. In primo luogo il sindaco Juri Mazzanti, che ha stroncato l’idea di un trenino metropolitano e ha rilanciato sulla necessità di riequilibrare il flusso veicolare. «La metro ora serve a poco,le priorità sono altre. Santo Stefano ha dato molto alla provincia in questi anni – sottolinea Mazzanti – ora è arrivato il momento di bilanciare il traffico anche su altre zone del territorio e in questo senso lo svincolo di Forcola e la variante di San Genisio sono opere importanti. Per la realizzazione della complanare, dopo la rinuncia di Salt c’è bisogno di una forte collaborazione tra comuni». Idee condivise dalla maggior parte dei cittadini,che puntano il dito sulla presenza ingombrante dei mezzi pesanti e sulla scarsa efficienza del trasporto pubblico. «La complanare rappresenta una valida soluzione ai problemi – afferma Michele Signani – mentre si dovrebbe vietare il transito dei camion ». «I camion dovrebbero utilizzare solo l’autostrada–rincaraBiagioIncardona– e si dovrebbe potenziare il servizio di trasporto pubblico, davvero scadente». Più politici gli interventi di Angelo Zangani, e quello di Carla Bertolotti del comitato “Vivere bene la Macchia”. «I disagi sono notevoli e sotto gli occhi di tutti–hannodettoiduerappresentantidel comitato popolare–. Il territorio continuerà ad essere tartassato,e le istituzioni come al solito rimarranno a guardare»,mentre dai cittadini è arrivato un secco no anche alla metropolitana leggera: «La dismissione di quel tratto ferroviario – spiega Giuseppe Finetti – è stata una liberazione per la mia famiglia a causa dei disagi che provocava. Meglio una pista ciclabile». Nel dibattito che ha visto ospiti l’assessore provinciale Maurizio Giacomelli, il consigliere Andrea Costa, il presidente dei Comitati spezzini Corrado Cucciniello e Paolo Pisano è stata affrontata anche la situazione provinciale. Se da una parte Giacomelli e Costa si sono mostrati concordi sulla necessità di realizzare nuove infrastrutture che sopperiscano ad una mobilità insufficiente e sofferente da anni (con l’esponente del Pdl che ha invitato la Provincia a fare chiarezza sui progetti), Cucciniello ha puntato il dito sul fallimento del piano provinciale, visto come un’enorme colata di cemento.
MATTEO MARCELLO

domenica 6 dicembre 2009

L' articolo del Tirreno è scioccante e richiama la torbida vicenda della Polveriera di Vallegrande (Pian di Pitelli ). Nel 97 un Dossier del secondo canale RAI curato da Maurizio Torrealta aveva riportato di occultamenti di materiali radioattivi, fusti provenienti dall' Icmesa ( Seveso ), proiettili con testata contenente gas modificati per indurre patologie oncologiche e poi Iprite e Lewsite dell' ultima guerra. Incredibile che la Magistratura non sia intervenuta ..!.. Ora è la volta di Romito ed Aulla ... vediamo se qualcuno si muove ..
Lo svincolo di Fornola con le varianti alla n° 10 ( Ripa ) e la Fornola - Ressora

venerdì 4 dicembre 2009

La mappa sat sotto riprodotta riporta la viabilità principale esistente o progettata in Val di Magra, nella bassa Val di Vara e nel tessuto urbano e pre urbano della città della Spezia.
Tutte le opere già presenti sono tracciate in nero grassetto ( ad eccezione della complanare di Ceparana che è in giallo) , quelle in celeste-turchese sono le nuove direttrici volute dalla Provincia e da altri Enti, (per poter essere distinta la complanare S.Stefano-Sarzana è in colore rosso ). In colore marrone troviamo quelle raccomandate in alternativa dall' Associazione Comitati spezzini: il casello La Spezia Nord a Ceparana, il Tunnel del Buonviaggio. Tra le nostre proposte anche l' uso dell 'A12 con l' abbonamento " alla Svizzera" per pendolari, distribuzione e mezzi pesanti, i caselli Sarzana Nord e Sarzana Sud a S.Caterina e Cà del Sale.
A nostro giudizio questo scenario è il solo in grado di risolvere una volta per tutte il problema del congestionamento delle strade in quanto corredato di un vero collegamento tra La Spezia e la Val di Magra. L' impatto ambientale è di gran lunga meno invasivo rispetto alla nuova variante aurelia (lotti 3° e 4°), il casello La Spezia Nord a Cavanella Vara, lo svincolo di di Fornola e la Fornola -S.Genisio. Ma anche perchè le aree in cui si gioca lo sviluppo futuro del capoluogo spezzino ( ex IP, scali di Valdellora, Waterfront .. anche lì la pianificazione è tutta da rivedere ) verrebbero servite in modo rapido e razionale. Come mai non si è scelta questa soluzione ? Molto semplice .. provate a guardare la viabilità riportata in celeste turchese ( ovvero quella proposta dalle Amministrazioni ) partendo dal Molo portuale A. Ravano presso Fossamastra. Non si può non osservare che la nuova subalvea prevista dall' Intesa Comune della Spezia - Autorità portuale del 2001, unitamente alla nuova Variante Aurelia ed allo svincolo di Fornola costituiscono due nuovi varchi per il trasporto delle merci su gomma e non su rotaia. Infatti i finanziamenti per il terzo lotto della Variante Aurelia sono stati ottenuti per lo sviluppo dell' hub portuale spezzino non per alleggerire -come si dice- il traffico nei quartieri est della Spezia e neppure per servire il chimerico ospedale del Felettino. Con lo stop alla Pontremolese e alla terza corsia dell' A12, che fa saltare anche la complanare ( per fortuna ), si può ben dire che l' intento di trasferire le merci su rotaia così come quello di distribuire il traffico su nuove e varie direttrici è miseramente fallito. Aprendo lo svincolo di Fornola infatti, il traffico portuale e dei pendolari verrà immesso massicciamente nella piana di Arcola in particolare nella nuova variante che correrà in parte sulle arginature ed in parte su via XXV aprile.
Per capire meglio le osservazioni appena sopra riportate e' sufficiente ingrandire la mappa sat con un clic.
LA METROPOLITANA DI SUPERFICIE
E' nostra convinzione che la linea ferroviaria tra Sarzana e S.Stefano "di fatto" dismessa dalle Ferrovie possa essere -con adeguati investimenti- riutilizzata per la realizzazione di un servizio di metropolitana veloce. Per traguardare questo progetto però non si può prescidendere dal coinvolgimento della Regione e dal proprietario della sede rotabile, la finanza di progetto non è certo lo strumento per porlo in essere. A nostro giudizio -pur rispettandole- riteniamo eccessive le preoccupazioni degli abitanti che risiedono lungo la linea dismessa, riteniamo che alcune corse da concentrarsi nelle ore di punta non possano costituire un disagio insostenibile. Siamo pronti in ogni momento ad confrontarci con il comitato della frazione di Belaso ma anche con quelle sarzanesi e vezzanesi per una discussione costruttiva e di ampio respiro. Vorremmo inoltre che tutti coloro che risiedono nella sponda SN del fiume si rendessero conto che una nuova variante alla Cisa ( ovvero la complanare ) significherebbe la distruzione del loro terriotorio come lo sarebbe la Variante all 'Aurelia arcolana. Entrambe porterebbero con se nuova urbanizzazione strumento oggi molto sfruttato per risolvere i problemi di cassa dei comuni.