PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE
PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

lunedì 17 giugno 2013

CONSIDERAZIONI SU ALCUNI PUNTI DEL NUOVO PIANO INDUSTRIALE DI ACAM (APPROVATO RECENTEMENTE)



Come si legge l' Azienda intende realizzare profitti per 4.3 milioni di euro /anno mediante conferimenti in Saturnia !!!


Non so ancora quale sia la durata dell' accordo Acam - DRI Pagliari, potrebbe coprire tutto l' affidamento in house della gestione dei rifiuti ovvero sino al 2028.

Ad ogni modo il piano prevede che dalla data in cui sarà disponibile Saturnia ( il cui iter autorizzativo procederà di pari passo a quello di Mangina) ovvero il 2015, i conferimenti andranno avanti sino al 2021, dipende dalle quantità in gioco che comunque andranno ad esaurire la capacità prevista di 700mila metri cubi *.

A Saturnia quindi dovrebbero andare per 7 anni > 100 mila mc di materiale l' anno ad un costo medio di 43 euro/mc    4.3 milioni /100mila mc/anno

>circa 35 euro per tonnellata. Non poco per FOS e terre/rocce da escavo !!

La produzione di FOS si attesta -ad ora- intorno alle 20 mila ton/anno ed è previsto si riduca a zero per effetto della crescita della raccolta differenziata che sempre secondo il Piano Industriale dovrà raggiungere il 65% entro il 31.12.2017. Dovrebbe ridursi cioè di circa il 33% all' anno nel triennio 2015-2017, quindi da 20.000 a 13334 mila tonnellate nel 2015, 13334 a 6668 tonnellate nel 2016 e da 6668 a 0 nel 2017.

N.B. In questo triennio sia Mangina (se davvero verrà autorizzata) che Saturnia risulterebbero operative quindi in grado entrambe di accogliere FOS ed eventuali quantità di trittovaglio prodotte nei periodi di fermo manutentivo dell' impianto di Saliceti (dalle 5000 alle 8 mila ton). Nonchè terre e rocce da escavo.

Stiamo parlando di quantità molto modeste considerando che poi dovranno essere tradotte in metri cubi.

Come già ho avuto modo di riferire le terre e rocce da escavo perverrebbero dai lavori dell'Aurelia bis circa 500 mila metri cubi (dato fornitomi da ANAS Genova) di queste, 150 mila sono già andate al Molo Garibaldi, 200 mila circa o poco meno verrebbero allocate nell'ex discarica Ruffino Pitelli, il resto circa 150 mila metri cubi finirebbero a Mangina o Saturnia.

Ho chiesto all'Assessore all'Ambiente del Comune di La Spezia > Davide Natale, quale bisogno vi sia di autorizzare due discariche dalla capacità complessiva di 1.050.000 metri cubi a fronte di tali contenuti conferimenti e mi sono sentito rispondere che gli ingenti volumi devono rapportarsi alla durata dell' affidamento della gestione dei rifiuti sino al 2028. Poi però ha candidamente ammesso che sia Saliceti che Saturnia accoglieranno rispettivamente Tal Quale e FOS da fuori ambito. E non solo FOS ma anche terre e rocce da escavo risultanti da lavori in essere o in programma sul territorio. Quali?

                        Siamo tornati indietro di 20-30 anni ovvero
                               al business delle discariche... !!!!!!!

Ma probabilmente tutto questo ragionare e far di conto non avrà una sua utilità, il TRIBUNALE DELLA SPEZIA il 20 marzo scorso ha sentenziato :

 “non sussistono, limitatamente alle imprese ricorrenti Acam Spa, Acam Acque Spa e Acam Ambiente spa i presupposti di cui all’art. 1 Legge Fallimentare …. e giudica pertanto di non poter autorizzare alcuna operazione che sia diretta all’accesso della procedura concorsuale di concordato preventivo …..con implicita esclusione del ricorso ad un accordo di ristrutturazione del debito ai sensi dell’art. 182 bis L.F……”.

Pertanto i Comuni (..cioè noi) saranno in balia dei creditori che pretenderanno il rientro di una parte cospicua del mostruoso debito (480 milioni divisi al 50% tra banche e fornitori ) oggi in capo ad Acam ed alcune partecipate. L' azienda potrebbe non essere in grado neppure di investire i 20 milioni di euro per la realizzazione di Mangina e Saturnia ed eventuali altre spese, ivi compresi i nuovi mezzi da impiegare per incrementare la differenziata. Gli scenari che si aprirebbero sarebbero alquanto pericolosi: liquidazione di Acam con conseguenti tagli al personale, svendita dei core business, dei beni immobili dell' Azienda e dei Comuni, commissariamento della Regione che avvocherebbe a sè il ciclo dei rifiuti.

Domani 18 giugno sapremo ...

* dato presente in un verbale della Commissione Ambiente del Comune ( che ho richiesto) e confermatomi dall' assessore D. Natale

domenica 16 giugno 2013

VITTORIA SOLO AL 1° ROUND DEI SINDACI CHE HANNO APPROVATO IL PIANO DI RIASSETTO ACAM

VITTORIA SOLO AL 1° ROUND DEI SINDACI CHE HANNO APPROVATO IL PIANO DI RIASSETTO ACAM
GRANDE vittoria dei Comuni della provincia (88%) per l’approvazione del piano di riassetto del gruppo Acam. Le “serissime farse” dei Consigli Comunali che con una moralizzazione patetica a favore delle famiglie dei dipendenti  hanno invitato e spinto  i consiglieri a votare a favore del piano. GRANDE  sconfitta dei cittadini della nostra Provincia, in primis perchè a causa del piano, così come è stato approvato dai Sindaci, subiremo rilevanti aumenti in termini di tariffe acqua e rifiuti, poi, a seguito della diminuzione del patrimonio dei comuni, per  le rilevanti perdite, siamo diventati più poveri. Iniziamo a puntualizzare alcuni concetti di base: 1°) la sentenza del Tribunale del 20 marzo  2013 ha sentenziato che Acam spa è una azienda pubblica, e pertanto esce dalla competenza  del Giudice Civile. Infatti  il collegio scrive: “non sussistono, limitatamente alle imprese ricorrenti Acam Spa, Acam Acque Spa e Acam Ambiente spa i presupposti di cui all’arti 1 L.F. …. e giudica pertanto di non poter autorizzare alcuna operazione che sia diretta all’accesso della procedura concorsuale di concordato preventivo …..con implicita esclusione del ricorso ad un accordo di ristrutturazione del debito ai sensi dell’art. 182 bis L.F……”. Che Acam è una azienda pubblica è ribadito anche nei Consigli Comunali. 2°) se Acam spa è una azienda pubblica la competenza è del Giudice Contabile tipicamente la Corte dei Conte Regionale, e qui faccio riferimento alla sentenza (Cassazione Sez. Unite n. 10973/2005), confermata in sede di appello (1^ sez n. 14/2009) ove è stato affermato che la riduzione, per cattiva gestione, del patrimonio di un Comune, di cui il pubblico potere è socio unico, costituisce danno erariale. Mi sembra che questa sentenza conviene con il caso Acam. Altra sentenza che conviene è la n. 267/2009 della sezione giurisdizionale per la Regione Toscana, la quale afferma: “ il controllo dell’Amministrazione pubblica, nei confronti delle società a partecipazione totale, non possa limitarsi ad una verifica successiva sulla gestione, attraverso l’approvazione del bilancio, né ridursi al mero esercizio del potere di nomina dei rappresentanti dell’ente in seno al Consiglio di Amministrazione della società partecipata, ma deve essere un controllo attuale, puntuale e concomitante all’attività gestionale della società, da effettuarsi anche con l’ausilio di specifici poteri ispettivi: deve essere un controllo gestionale stringente su tutte le attività investendo non soltanto gli atti di gestione straordinaria, ma anche la gestione ordinaria e gli organi stessi della società partecipata.” Questa sentenza, pensate,  parla di  società a partecipazione totale non di società in House per  le quali il controllo è ancora più stringente.   Pertanto l’orientamento di tutte queste sentenze portano alla conclusione che ci doveva essere un controllo da parte del socio pubblico e  che nel caso di Acam non c’è stato.  Il fatto che Tortora avesse tutte le deleghe, come ha ribadito in Consiglio Comunale il sindaco di Vezzano, non toglie che i sindaci soci dovevano fare i controlli. L’ulteriore azione di responsabilità che viene esperita nei confronti di Tortora per le assunzioni allegre, i sindaci la devono presentare alla Corte dei Conte Regionale sezione procura, e non in Tribunale della Spezia. 3°) una volta stabilito che la competenza è della Corte dei Conti, il Piano di riassetto ha due elementi  che contravvengono alla normativa di finanza pubblica: a) non c è la possibilità di cedere il 49% di una società in House  (Acam Ambiente) se non alla scadenza del periodo di affidamento. b) si contravviene alla legge sull’indebitamento tipica degli enti locali, infatti l’art. 41 Legge 448/2001 detta che le condizioni di rifinanziamento devono consentire una riduzione del valore delle passività totali a carico dei comuni, mentre per Acam acque , rimborso del capitale al 2033/34 con interessi del 4.5%. A questo punto  I revisori dei conti, devono essere coinvolti,  anzitutto perché una esplicita previsione di legge prevede che essi debbano esprimere un parere. Per quanto riguarda il termine del 18 di giugno è chiaro dalla sentenza che sarà respinto dal Tribunale il pre concordato , e per quanto riguarda il “piano” , i giudici fanno capire che essendo acam una società pubblica , questo accordo con i creditori si poteva fare anche al di fuori del Tribunale. A questo punto i creditori di Acam, per i loro crediti possono agire,  sui  crediti che Acam vanta nei confronti dei comuni, per lo smaltimento o altri servizi .
 Mario Bonelli dottore commercialista e Revisore enti locali








venerdì 14 giugno 2013

SABATO 15 GIUGNO dalle 17,30 in P.zza Verdi


       RACCOMANDO LA PARTECIPAZIONE A QUESTO EVENTO:

SABATO 15 GIUGNO dalle 17,30 circa, in Pzza Verdi, lato Poste, vi sarà la seguente breve ma intensa Azione Civile Urbana di Volontariato Formativo/Culturale:

                        " DIAMOCI UN TAGLIO- MA NON AI PINI "
 
a cura del Centro Studi Danza di Loredana Rovagna.
Tutti quanti siano interessati alle sorti della nostra città sono invitati a partecipare con la loro gradita presenza!

mercoledì 12 giugno 2013

POSSIAMO FARE A MENO DELLA DISCARICA DI SERVIZIO ..




Inappropriata la motivazione di fondo con cui il comitato prende posizione contro l' apertura di Mangina ... non la sostengo e mai la sosterrò, in pratica dicono: noi siamo biologici, i rifiuti vadano da un' altra parte.!. Occorre che anche la biologica Val di Vara sia consapevole che, per quanto non sia eccessiva la sua produzione di rifiuti, negli ultimi lustri ha conferito a Pitelli e Vezzano/S.Stefano. L' approccio deve essere un altro vediamo quale: la fos e' una frazione che non deve esitare dalla filiera di recupero dei materiali post consumo. E' possibile realizzare questa condizione ? assolutamente si, è sufficiente giungere al 65% di differenziata (come impone la normativa nazionale) e riconvertire l' impianto TMB di Saliceti ad impianto di compostaggio. Il limite del 65% doveva essere raggiunto entro il 31.12. 2012 Acam, invece, nel suo più recente piano industriale, l’ ha fissato al 2017!  Non di meno, proprio in virtú di questa previsione, le 20 mila ton/anno di FOS attualmente prodotte dovranno progressivamente ridursi, pertanto la capacitá necessaria della discarica di servizio non arriverebbe neppure a 100 mila metri cubi .!. Potremmo parlare addirittura 50 mila metri cubi. Il calcolo da fare è molto semplice. In sostanza costerebbe molto meno non produrre piú CDR e continuare ad esportare rifiuti trittovagliati fuori provincia, incassando risorse con la produzione di compost da organico prodotto in loco e/o importato.!!!!. I 20 milioni di euro stanziati per Mangina e Saturnia potrebbero essere usati per dare vita ad una raccolta differenziata spinta estesa a tutto il territorio e certamente all' acquisto di mezzi  >ma quelli necessari ad attuare tale scenario.

sabato 8 giugno 2013

PER ACAM LA RESA DEI CONTI di MARIO BONELLI

di Mario Bonelli*




Emerge, dalla situazione Acam Spa, un po' di confusione. Proviamo a fare luce: il deposito della domanda di 182 bis comma 6 L.F. (ristrutturazione del debito) è avvenuto in data 24 luglio 2012.

Successivamente a tale data, allo scopo di salvaguardare al meglio la posizione finanziaria del gruppo a beneficio di tutti i creditori, il 7 dicembre 2012 è stata depositata presso il Tribunale della Spezia la domanda di ricorso di Pre-Concordato, ai sensi dell'art. 61, sesto comma L.F. per Acam Spa, Acam Acque, Acam Ambiente, Centrogas Energia ed Integra.

In data 20 dicembre 2012, la sezione fallimentare del Tribunale della Spezia ha ammesso le società istanti ai benefici della procedura invocata, assegnando dopo diverse proroghe il termine del 18 giugno 2013 per l'integrazione dei ricorsi presentati con la documentazione necessaria.

Nel frattempo è intervenuta la sentenza del Tribunale della Spezia del 20.03.2013 che decreta sulla non fallibilità, nonché non accessibilità al concordato preventivo nonché sulla non conferibilità dei rami di azienda riguardanti le società Acam Spa, Acam Ambiente Spa e Acam acque Spa.

Pertanto il Tribunale della Spezia il 18 di giugno prossimo, sulla linea della non fallibilità già decretata, non potrà omologare il concordato, né la ristrutturazione del debito.

 Da quella data i creditori di Acam Spa potranno iniziare e riprendere le procedure esecutive. In genere molte aziende ricorrono al concordato, cioè l'azienda attua con questi strumenti uno sforzo estremo di continuità aziendale, tuttavia, se in alcuni casi è virtuoso, in molti altri è pura tattica perché vengono usati per ritardare lo stato di insolvenza.


Il Tribunale della Spezia con la sentenza del 20.03.2013 ha ritenuto Acam spa una azienda pubblica a tutti gli effetti e come tale deve sottostare alla competenza del giudice contabile e non quello civile, in particolare i magistrati della Corte dei Conti.

 Il piano di ristrutturazione (bozza) Acam Spa che verrà discusso in consiglio comunale della Spezia in data 10/06/2013, non trova conformità con la sentenza di non fallibilità, infatti nel piano c'è la possibilità di cedere un iniziale 49% di Acam ambiente con la possibilità di cedere anche il controllo.

 Inoltre si contravviene alla legge sull'indebitamento tipica degli enti locali, infatti l'art. 41 Legge 448/2001 detta che le condizioni di rifinanziamento devono consentire una riduzione del valore finanziario delle passività totali a carico dei Comuni, mentre per Acam acque rimborso capitale al 2033 agli interessi del 4,5%.

Ultima osservazione, i Comuni si accingono a fare approvare i bilanci di previsione 2013, i consiglieri e soprattutto i revisori dei conti a seguito della sentenza sulla non fallibilità di Acam è loro onere controllare che nei bilanci si creino dei fondi rischi consistenti, per fare fronte al notevole debito di Acam, pena la loro corresponsabilità.

* Dottore commercialista, revisore dei conti enti locali



giovedì 6 giugno 2013

I NOSTRI VECCHI DICEVANO CHE ....



IL FRONTE AMBIENTALISTA PUO' TRANQUILLAMENTE MUOVERE LE STESSE ACCUSE DI RADICALISMO, INCAPACITA' DI ASCOLTO E TENDENZA ALL'UTOPIA AL GRUPPO VOLONTARI DEL MAGRA.

http://www.cittadellaspezia.com/Val-di-Magra-Val-di-Vara/Attualita/Alluvionati-a-Legambiente-Basta-utopie-131726.aspx


SPIEGHIAMO IL PERCHE': COME SI EVINCE DAI DATI CONTENUTI NELL' IMMAGINE RILEVATA DALLE SEZIONI DELLO STUDIO GEO COSTA (sotto)





COMMISSIONATO DALLA PROVINCIA (RIPRESO DA HYDRODATA) , LA QUANTITA' DI MATERIALE CONSIDERATO IN ECCESSO NEL TRATTO TRA LA COLOMBIERA E ROMITO E' PIUTTOSTO SCARSO (176.400 MC). PIU' CONSISTENTE LA QUANTITA' TRA ROMITO E LA CONFLUENZA MAGRA-VARA (1.412.000 MC) ... QUI VI SONO STATI DEI RESTRINGIMENTI DELL' ALVEO E SONO STATE POSTE DELLE BRIGLIE.!. NEL VARA IL MATERIALE E' IN DIFETTO, COSI COME NEL MAGRA DALLA CONFLUENZA SINO AL CONFINE CON LA TOSCANA (- 416000 MC) E NEGLI ULTIMI 5/6 KM FOCIVI (-450000 MC). QUESTI DATI IN ECCESSO O IN DIFETTO CHE SI VOGLIA, SONO COMUNQUE L'ESITO DELLA COMPARAZIONE TRA L' INDAGINE TRA LE SEZIONI DELLO STUDIO GEO COSTA E QUELLE DEL PAI > NON DELLA COMPARAZIONE TRA IL PRIMO E LA SITUAZIONE PRECEDENTE ALLE SELVAGGE ESCAVAZIONI DEGLI ANNI 70 ( OVVERO LA SITUAZIONE DI EQUILIBRIO) .. IN ALTRE PAROLE I FIUMI -IL MAGRA IN PARTICOLARE- STANNO ANCOR OGGI TENTANDO DI COSTRUIRSI UN NUOVO ASSETTO (ATTIVITA' DELL' UOMO PERMETTENDO).

DI QUESTO "I NOSTRI VECCHI" DI CERTO NON TENGONO CONTO.!. COME NON TENGONO CONTO CHE OGGI LE PULIZIE DEGLI ALVEI NON SI FANNO CON RUSPONI E MEZZI CINGOLATI CHE ARANO IL GRETO DISSODANDOLO ED ELIMINANDO LA VEGETAZIONE ANCHE DI BASSA LEVATURA UTILE A RALLENTARE LE ACQUE.

SI CREDE FERMAMENTE A TESI MOLTO SIMILI A LUOGHI COMUNI, RITENENDO CIECAMENTE ESSE PORTINO A DELLE SOLUZIONI. SOLUZIONI CHE SE ATTUATE COME SPOT ( QUALI CONTENTINI  DI SINDACI A CACCIA DI CONSENSO) HANNO ESITI EFFIMERI E SE "STRUTTURALI" E QUINDI COSTOSE, ANCHE CON L'ISTITUTO DELLA COMPENSAZIONE,  RISULTANO IDONEE SOLO A GARANTIRE LA SICUREZZA  NELLA PARTE A MONTE DELLA COLOMBIERA MA NON A FIUMARETTA E BOCCA DI MAGRA.

QUI ANCHE CON UN INESTETICO ED ORRIBILE RIALZO DEGLI ARGINI PREVISTI, ABITANTI E BENI NON SAREBBERO PROTETTI DALLE PIENE T200. A FRONTE DI CIO' POTREMMO DIRE CHE L'APPELLATIVO DI "VOLONTARI DEL MAGRA" -COSI' SI E' CHIAMATO IL GRUPPO CHE CHIEDE DRAGAGGI E PULIZIE VARIE- NON CI SEMBRA APPROPRIATO: LO RITENIAMO PARTIGIANO ED EGOISTA.

INACCETTABILE E DA RISPEDIRE A TALUNI MITTENTI PERCHE' FACCIANO PROFONDA AUTOCRITICA, L'ACCUSA DI ESSERE POLITICIZZATI. ANCHE CERTE POSIZIONI   "MUTATE IN CORSO D'OPERA"  SULL'ENTITA' DEI DRAGAGGI ( ORA LI SI ACCETTEREBBERO DOVE NECESSARI )   E NEI CONFRONTI DEL CANALE DI SCOLMO NON FANNO ONORE:   INIZIALMENTE SI ERA CONTRARI A QUEST' ULTIMO (AVREBBE TOLTO SPAZI ALL'AGRICOLTURA), OGGI INVECE SE VI FOSSERO I FONDI LO SI VORREBBE.

AL CONTRARIO LA NOSTRA POSIZIONE NON MUTA: ARGINI T 200 SINO ALLA COLOMBIERA E CANALE SCOLMATORE !!




domenica 2 giugno 2013

SATURNIA, ACAM FIRMA IL CONTRATTO DI UTILIZZO

Acam, EE.LL., sindacati e Regione hanno compiuto un altro passo avanti nella strisciante marcia verso la riapertura dell'ex discarica di Saturnia. Non troviamo altro aggettivo per definire la loro azione anche con riferimento al gran bailamme verificatosi in Val di Vara dove e di questo  certo non siamo contrariati, l' opzione Mangina sta venendo meno. La nostra posizione è nota da tempo: NESSUNA DISCARICA, NESSUN INCENERITORE, NESSUN IMPIANTO CHE ALLUNGHI LE VARIE FILIERE DI RICICLO CHE DEVE ESSERE TOTALE.!. Questo scenario non solo è possibile ma è l'unica scelta sensata che tutela l'ambiente, la salute e crea posti di lavoro ( alla peggio li difende). Se la raccolta differenziata non è decollata, se Acam è immersa nei debiti, se è stata fatta una scelta impiantistica demenziale, se esportiamo tutti i rifiuti fuori regione la responsabilità è di chi ha governato il territorio ma anche di chi vi risiede. Quando chi denunciava i rischi derivanti dalla folle gestione del ciclo dei rifiuti, le Comunità non solo non hanno fornito alcun sostegno ma neppure hanno mostrato interesse. Il malumore  e la rabbia li registriamo solo da qualche settimana ed unicamente perchè sono minacciati taluni giardini: quelli del centro storico di Spezia o quelli biologici della Val di Vara. Noi non ambiamo a nessuna popolarità, a nessuna visibilità, non ci servono voti,   le nostre valutazioni derivano dall'esperienza diretta acquisita sul campo (di anni) e non abbiamo nessuna difficoltà a censurare chicchessia se questo è giusto ed opportuno .! Se qualcuno si sveglierà ed andrà in piazza non lo ringrazieremo .. avrà fatto solo qualcosa per difendersi!