OGGETTO: NOTE ESPLICATIVE
DEGLI INTERVENTI EFFETTUATI DAI RAPPRESENTANTI DI “COMITATI SPEZZINI” E COMITATO “LA MACCHIA” IN OCCASIONE DELLA SEDUTA DEL GIORNO 19 MARZO 2018 PRESSO LA IV
COMMISSIONE AMBIENTE E TERRITORIO, AVENTE AD OGGETTO LA PROPOSTA DI MODIFICA
DELLE NDA DEL PARCO MAGRA IN ORDINE ALLA REALIZZAZIONE DELLA BRETELLA CEPARANA
– SANTO STEFANO DI MAGRA.
PREMESSA
INCHIESTA PUBBLICA il 3 marzo
2015 si è svolta presso la sala Polivalente
Ceparana (SP) un’ Inchiesta Pubblica
contestuale alla VAS alla Variante al
Piano di Parco di Monte Marcello Magra richiesta dalle Associazioni “ Comitati Spezzini” ed ItaliaNostra La Spezia ai sensi dell’
art. 11 della L.R. 32/2012.
CRITICA ALL’ IMPOSTAZIONE DEL PROCEDIMENTO
In merito al procedimento le Scriventi formularono osservazioni molto negative
derivanti dal fatto che lo stesso si fosse risolto in un rapido, insofferente ascolto delle ragioni esposte dal
sodalizio ambientalista, al quale venne in pratica comunicata la ferma volontà
di realizzare l’ infrastruttura di cui all’ oggetto. Ovvero non fu dato avvio ad alcuna
concertazione nella formulazione di un’ importante Variante alla Pianificazione
del Parco.
Si ebbe la conferma che per gli Enti preposti (rimandiamo
anche agli iter autorizzativi di molti Piani Urbanistici dello Spezzino) un’
Inchiesta Pubblica consiste complessivamente in qualche assemblea con la
Comunità ( nel caso del Ponte di Ceparana degli autentici comizi elettorali) e
per la Regione, in un confronto sommario se richiesto da potenziali Portatori di
Interessi.
Nell’ unico incontro l’ esposizione del nostro Delegato è stata sin dalle prime battute costantemente
interrotta: le obiezioni, peraltro, sono risultate impuntuali. La rappresentante regionale dell’ Ufficio VIA
ha affermato più volte che la valutazione ambientale strategica dovesse
riguardare unicamente l’ opera proposta, il Ponte di Ceparana per l’ appunto.
Infrastruttura che invece deve essere inserita nel quadro complessivo della
viabilità e di destinazione d’ uso del territorio che interessa le alture della Spezia e le
sponde sinistra e destra del Magra. Esso
comprende il doppio svincolo di Fornola ed opere connesse, la complanare all’
A12 ed il Terzo Lotto della Variante Aurelia nonchè lo sviluppo di alcune aree
strategiche di cui si argomenterà in seguito.
Particolare contrarietà è stata
espressa per il fatto che non sia stata garantita la più diffusa informazione, che il tavolo della presidenza
non sia stato assegnato di concerto con i Portatori di Interessi, che non siano pervenuti verbali dell’
Inchiesta Pubblica nonostante siano state fornite le generalità dei
partecipanti, il tutto in ossequio ai principi fondanti della
Normativa Europea.
Si coglie l’occasione per invitare gli Organi preposti a riaprire il
Procedimento.
LO SCENARIO
ALTERNATIVO PROPOSTO DELL’ ASSOCIAZIONE COMITATI SPEZZINI
Le Scriventi si occupano del tema della
viabilità dal lontano 2003 allor quanto iniziò la discussione sul “Piano delle Opere” redatto dalla Provincia della Spezia.
Valutato tale Piano (consistente in sintesi nella realizzazione di
due assi viarie in sponda destra e sinistra del Magra, dei lotti 3 e 4 della
Variante Aurelia, del Casello Spezia Nord presso Cavanella Vara) come
invasivo e non utile a risolvere l’ annoso problema del traffico, è stato proposto il seguente scenario
alternativo:
1. l’
uso delle autostrade A12 A15 (
in concessione allo stesso Soggetto ) mediante
abbonamento annuale da riservarsi
a pendolari, distribuzione, al traffico pesante.
2. l’ opportuna dislocazione
di caselli automatici per
decongestionare la
viabilita’ ordinaria: si è ritenuto e si
ritiene strategico collacarne uno presso la rotatoria di Ceparana cosi come illustrato nell’ immagine A. ed un ulteriore a sud di Sarzana ( indicativamente nei pressi di Cà del Sale
ma a debita distanza dall’ area protetta).
Il Casello di Ceparana andrebbe a
sostituire quello previsto a Cavanella Vara ( La Spezia Nord ) inserito
dal PTCP peraltro in un contesto
ambientalmente sensibile. Come si può
intuire esaminando l’ illustrazione, l’
Opera richiederebbe un irrisorio impegno economico, un minimo consumo di suolo
e non interferirebbe con costruzioni esistenti ed aree protette.
Le Scriventi ebbero a rigettare il
potenziamento del Casello di Battifollo ritenuto non strategico nonchè sproporzionato nella
nuova progettazione ed era stata individuata la zona di Santa Caterina ( area Oto ) per l’
insediamento della stazione Sarzana
nord da affiancare a Sarzana Sud
nel già citato comprensorio di Cà del Sale. Sarzana Sud risulterebbe ancora utile per
sgravare i flussi incombenti sulla Strada Mercato ossia la Variante Aurelia
sarzanese.
3. RIAPERTURA DELLA
DISCUSSIONE DELLA METROPOLITANA DI SUPERFICIE
in più
occasioni era stato proposto di riconsiderare l’ opzione della Metropolitana di
Superficie bocciata da un costoso studio commissionato dalla Provincia della
Spezia probabilmente perché incentrato su un Project Financing. La soluzione a
suo tempo presa in esame (ancora valida)
era quella di ricostituire la tratta
Sarzana - La Spezia via Santo Stefano da attivarsi con il recupero della
linea dismessa e del nuovo binario commerciale.
4. GALLERIA APERTE ALLA RIPA SP 31 Per quanto riguarda la Ripa si propose anche in occasione
della già menzionata Inchiesta Pubblica una messa in sicurezza del tipo
realizzato in loc. Padivarma ( Comune di Beverino) ossia un sistema di gallerie aperte da
realizzarsi nei punti considerati critici:
l’ ipotesi venne sonoramente bocciata sulla base di considerazioni
superficiali. Non si è compreso infatti-
perché l’ intervento “dovesse interferire
con l’ alveo del fiume” o dovesse considerarsi “ inestetico “. Con il cambio
dell’ Amministrazione Regionale nel 2015 l’ opzione risultò invece
immediatamente praticabile! (Figura B)
5. IL TRAFORO DEL BUONVIAGGIO sino
alla conclusione dell’ iter autorizzativo del Terzo Lotto della Variante
Aurelia Spezzina finanziata con 180 milioni di euro dalla Legge Obiettivo come
Opera di supporto all’ Hub Portuale, venne proposto di riconsiderare un progetto di massima fatto redarre dalla
Provincia della Spezia finalizzato alla realizzazione del Traforo del Buonviaggio.
L’ infrastruttura si doveva auspicare quale
alternativa (confrontabile anche sul piano economico) al Terzo
e Quarto lotto della Variante Aurelia ed al Casello di Cavanella Vara. I vantaggi si potevano individuare nel minor
impatto ambientale ( relativamente soprattutto al consumo di suolo) e nel
migliore collegamento tra le valli di Vara e Magra ed il Capoluogo, in specie con le sue aree più strategiche: l’ ex IP, gli Scali di Valdellora e la Calata
Paita.
RAFFRONTO CON LA
SITUAZIONE TEDESCA in Germania le autostrade sono viste come un bene comune, il pedaggio è gratuito ( la manutenzione
rientra nel bilancio statale), gli
accessi e le uscite sono collocati in prossimità di tutti i centri urbani di una
certa rilevanza e dunque il traffico sulla viabilità ordinaria risulta molto
meno gravoso. Ed altro dato di fondamentale importanza è che queste importanti
infrastrutture non vengono concesse Ius Divinum sempre ai medesimi soggetti.
FINALITA’ DEL PROGETTO DEL PONTE DI CEPARANA + VIABILITA’
ACCESSORIA.
Da una pluriennale osservazione
della circolazione veicolare si può affermare
che l’ Infrastruttura è pressochè
inutile. Non è destinata a
raccogliere i flussi provenienti dalla Val di Magra e pertanto il centro storico di Santo Stefano non ne
trarrà alcun vantaggio.
I flussi in arrivo dalla Val di Vara verso La Spezia
caricherebbero la bretella autostradale anzichè servirsi delle progettate gallerie aperte della Ripa o più agevolmente
del casello automatico di Ceparana mentre quelli
diretti verso Sarzana si
aggiungerebbero a quelli già
incombenti sulla Variante Cisa
accuendo dunque i problemi esistenti.
Problemi ai quali
-a differenza degli Scriventi che
propongono l’ uso delle autostrade A12 ed A15
ed anche la metropolitana di
superficie- taluni esponenti politici
e soprattutto i Governi Locali puntano alla costruzione ad una Variante alla Variante Cisa, cosi
come già era stato ipotizzato
quando era in corso la discussione sulla Terza Corsia dell’ A12 .
Si ricorderà infatti che, come
compensazione all’ occupazione di territorio, i comuni della vallata in sponda sinistra del Magra avevano
chiesto un ulteriore asse viario al quale venne dato il nome di
Complanare. Tale asse consistente in
due carreggiate aperte, costeggiando l’
A12 - connetterebbe l’ area artigianale in loc. Vincinella
( Santo Stefano di Magra ) con l’
area di Santa Caterina ( Sarzana).
SI RITIENE
CHE L’ OBIETTIVO VERO PERSEGUITO DAI SOSTENITORI DEL PONTE DI CEPARANA SIA PROPRIO
QUESTO: CREARE UNA DIRETTRICE IN SPONDA SINISTRA CHE UNISCA LE AREE PRODUTTIVE
DI BOLANO E FOLLO CON QUELLE DI
SANTO STEFANO, PONZANO E SARZANA NELL’
OTTICA DI UN PIENO SFRUTTAMENTO DELLE
PORZIONI DI TERRITORIO NON UTILIZZATI O
SOTTOUTILIZZATI .
La bretella Ceparana – Santo Stefano non sarebbe che un primo
step: attraversato il fiume Magra la
nuova viabilità proseguirebbe lungo Via Togliatti (FIGURA C) dove è prevista una Cittadella dell’
Artigianato comprendente numerosi capannoni
e tempo fa nei pressi del Ristorante “Il Contado” anche un centro
commerciale di una nota catena ( progetto fortunatamente naufragato) oppure
potrebbe correre lungo l’ A12 (FIGURA D)
andando a servire altre aree comunque non lontane, dove sono presenti altri
capannoni, alcuni facenti parte del progetto del Distripark.
Nella stessa zona è presente l’ impianto per il Trattamento
Meccanico Biologico di Saliceti che contestualmente alla sciagurata
Aggregazione Acam-Iren si è deciso di ampliare per agevolare un’ancor più
sciagurata importazione di rifiuti indifferenziati da tutto l’ Ambito Regionale. E ciò proprio
mentre molti comuni della Provincia hanno raggiunto tramite il Porta a Porta
percentuali di raccolta molto elevati tali da rendere inutile il trattamento
meccanico biologico.
In buona sostanza quasi tutte le scelte che riguardano il
territorio si rivelano ai soggetti più
attenti, coerenti ad una logica affaristica che
depaupera l’ Ambiente, impoverisce di conseguenza le popolazioni residenti e
spesso non portano neppure i profitti sperati. Non pochi sono infatti gli
interventi che restano al palo.!
A questo si aggiunga che i processi decisionali escludono -in
pratica- coloro che avrebbero per primi il diritto di esprimersi ossia chi il
territorio lo abita e che da esso dovrebbe trovarvi sostentamento.
E’ sotto gli occhi di
tutti quanto le aree agricole abbiano ceduto spazi al cemento ed all’ asfalto e
quanto i comparti aria, acqua e suolo siano minacciati dall’ inquinamento
atmosferico ed acustico. Una nefasta tendenza che pare inarrestabile anche in
virtù del fatto che le norme che regolano la Partecipazione del Pubblico
vengano rese sempre più inefficaci oppure totalmente inapplicate.
A
cura di
Cucciniello
Corrado Comitati Spezzini
Carla
Bertolotti Comitato La Macchia