PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE
PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

lunedì 25 luglio 2011

SARANNO UOMINI O CAPORALI ?



A settembre nei consigli comunali dello spezzino avrà luogo il voto riguardante l' incorporazione di Acam Acque nella SPA Newco 2..... e lì si vedrà chi sono gli uomini e chi sono i caporali ... Ovvio che chi vuole i beni comuni deve votare contro ... non ci sono santi..!..

N.B. Nel finale il giornalista Lualdi riporta le quote del canone che ( secondo Garbini e Strozzi ) la nuova Società nata dalla fusione tra Acam ed Hera dovrà corrispondere ai Comuni titolari della Rete idrica. Dette quote dovrebbero ammortare negli anni il debito di 160 milioni che gli stessi si accolleranno al momento della costituzione della Società delle Reti ( Newco 1).

A questo proposito ancora Lualdi in articolo di pochi giorni fa



segnala un parere emesso nei giorni scorsi dalla CONVIRI ( Commissione nazionale di vigilanza sulle risorse idriche ) che la Federutility ha inviato a tutte le aziende, società ed enti associati. La Conviri dichiara l’ illegittimità della previsione di un canone di concessione d’ uso dei beni degli enti locali al gestore del servizio idrico integrato, sia per gli affidamenti successivi all’ entrata in vigore del D.lgs. 15/2006 che per tutti quelli successivi all’ entrata in vigore della L. 36/94. L’ art.12 di quest’ ultima stabilisce “non solo quali beni debbono essere trasferiti ma disciplina anche i modi del trasferimento considerando soltanto gli oneri relativi all’ ammortamento dei mutui escludendo un canone commisurato all’ utilizzo dei beni stessi “. In pratica, i Comuni proprietari non potranno richiedere alcun canone( si parlava di una cifra intorno agli 8 milioni di euro ) al gestore Acam ( o Hera ). Potranno reclamare soltanto il pagamento, da parte dello stesso gestore, di mutui e ammortamenti derivati e dalla realizzazione delle reti idriche.

SARZANA E VALDIMAGRA: LA DIFFERENZIATA NON E' IL VOSTRO FORTE





Ottimo questo articolo della Collecchia .. ne evidenzio alcuni aspetti: sopra a tutti il fatto che la proprietà dell' Ecocentro di Via Silea è del Comune di Sarzana e quindi è questo Ente che dovrebbe accollarsi gli oneri per gli indispensabili lavori di sistemazione dei piazzali ( in condizioni penose, con buche profonde che di sicuro allontanano anche gli utenti più virtuosi ) .
Non meno importante è il punto dove si dice che a Sarzana il porta a porta non verrà esteso ( lo si fa e male solo nel centro storico, solo presso le utenze commerciali).
Insomma tutta la Val di Magra continuerà con l' andazzo di sempre vanificando anche le iniziative del comune della Spezia ( porta a porta nel Levante spezzino ) comunque troppo incensate visto i non brillanti risultati. Alla Spezia infatti, oltre ad essere partiti 6 mesi in ritardo, si danno numeri non rispondenti alla situazione reale: le percentuali di raccolta differenziata raggiunti nell' area PaP sono relativi al materiale ritirato e non al materiale effettivamente riciclato. Di più, dette percentuali includono le quantità di materiale estraneo ( non trascurabili ) ritrovato nei vari sacchetti della differenziata vedi link

http://comitatispezzini.blogspot.com/2011/05/ll.html

In sostanza Spezia non raggiungerà sicuramente il 65% al 2012 -come la normativa nazionale prevede- e quindi, con le defezioni dei comuni della Val di Magra ( per non parlare delle 5 Terre ... anche la Val di Vara non brilla ..), è da ritenere che il dato medio provinciale della raccolta differenziata non andrà oltre il 40. Il che significa che a Saliceti continueranno ad essere recapitate notevoli quantità di indifferenziato da cui risulteranno, dopo il trattamento, elevate quantità di CDR ( da esportarsi per milioni di euro ) e di FOS non idonea ad uso agricolo e perciò da avviarsi ai siti di Rocchetta Vara e Saturnia. Ovvio che investendo adeguate risorse nella raccolta differenziata porta a porta queste problematiche verrebbero risolte. Ma Regione Liguria e Provincia della Spezia non dimostrano affatto di comprenderlo anzi ritengono che le aggregazioni delle multiutility regionali ( piene di debiti ) con Colossi dei Servizi come Hera ed IREN -quotati in borsa- possano sistemare le cose. Purtroppo questi grandi gruppi operando in base a criteri di economicità e profitto riverseranno i costi sulle bollette, di tutto faranno tranne che guardare ad una corretta gestione dei rifiuti. Ergo sia oggi che nel prossimo futuro la gestione integrata dei rifiuti resta la favorita rispetto alla buona e sensata pratica del Riciclo Totale.

martedì 19 luglio 2011

Comune vs Enel, la trattativa infinita. Federici: “Vogliamo investimenti corposi per ambiente e sviluppo”
La Spezia 15 Luglio 2011 ore 18:24:04

Lunedì incontro a Roma per rinnovo AIA. di Marco Ursano

Una trattativa che va avanti da anni e che vede contrapposte le amministrazioni locali, Comune e Provincia, ed Enel, con momenti di tensione, rotture e ricomposizioni. Una presenza ingombrante quella della centrale ENEL spezzina, alla quale la città ha pagato nel corso della sua storia recente e lontana un tributo pesantissimo in termini di impatto ambientale e di salute dei cittadini.

Adesso, è imminente il passaggio fondamentale del rinnovo dell’AIA. L’AIA è l’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’esercizio di un impianto industriale, secondo quanto previsto dalla normativa europea per abbattere gli inquinanti. E’ concessa dalla conferenza dei servizi presso il Ministero per l’Ambiente.

Preliminarmente c’è una fase istruttoria da parte di una commissione tecnica formata da membri del Ministero per l’Ambiente, ISPRA e dai tecnici di Comune della Spezia, Provincia e Regione Liguria supportati, su incarico del Comune, dall’Istituto Superiore di sanità. Compito della commissione è valutare le proposte presentate dall’Enel e di sottoporre alla Conferenza dei Servizi le prescrizioni ambientali necessarie al miglioramento dell’impatto complessivo dell’impianto sul territorio. La decisione ultima è dunque nelle mani del Presidente della Commissione rappresentante del Ministero per l’Ambiente.

Lunedì 18 luglio è convocata al Ministero la terza commissione istruttoria. Nelle precedenti, i tecnici che collaborano con gli Enti Locali spezzini hanno sottolineato la forte inadeguatezza delle proposte che ENEL, nel 2007, aveva presentato nella richiesta di AIA per la Centrale della Spezia. In sostanza, infatti, non si modificavano le emissioni principali, ma era proposto il mantenimento dello status quo dichiarando che la centrale, essendo già ambientalizzata e quindi dotata delle tecnologie previste dalle cosiddette BREF (buone pratiche comunitarie sulle nuove tecnologie per abbattere gli inquinanti), era già rispondente a quanto richiesto per la concessione dell’autorizzazione integrata ambientale.

La commissione ha recepito in parte quanto evidenziato dagli Enti Locali, richiedendo ad ENEL ulteriori interventi. Si tratta di una trattativa impegnativa e complessa, anche perché le richieste avanzate da Comune, Provincia e Regione Liguria richiedono all’azienda investimenti consistenti.

La Piattaforma del Comune della Spezia

Ma cosa propone il Comune della Spezia? Una piattaforma articolata, con obbiettivi ambiziosi: riduzione delle emissioni almeno del 50% per gli ossidi di zolfo e delle polveri, passare dalla misurazione dei limiti medi mensili all’adozione dei limiti giornalieri; l’adozione degli standard di emissione previsti dalla normativa europea, non ancora recepita dall’Italia che entrerà in vigore tra qualche anno; uso di tecnologie necessarie per abbattere le polveri in dotazione delle nuove centrali, come ad esempio i “filtri a manica”.

E poi riduzione delle emissioni diffuse nell’area circostante la centrale e l’area portuale attraverso una gestione della movimentazione del carbone con dispositivi di contenimento delle emissioni diffuse e, quindi, una riduzione dell’inquinamento atmosferico locale con processi gestionali e procedurali condivisi e monitorati dagli Enti Locali. L’attivazione di teleriscaldamento, che ha il potere di incrementare il rendimento della produzione energetica a livello locale e di ridurre il contributo all’inquinamento delle emissioni atmosferiche a bassa quota emesse dagli impianti di riscaldamento; monitoraggio a camino dei cosiddetti “transitori” (fase di avvio dell’accensione della centrale), che secondo la normativa non devono essere monitorati, ma di cui si richiede il monitoraggio e la contabilizzazione. Ed, last but not least, l’opposizione netta alla proposta di Enel di bruciare biomasse.

La convenzione socio-economica

Ha commentato così il Sindaco Massimo Federici alla conferenza stampa della piattaforma questo pomeriggio in Comune: “C’è stato grande pressing degli enti locali, le proposte che Enel aveva presentato nel 2007 erano state da noi ritenute insufficienti. Una discussione impegnativa, complessa. Noi vogliamo raggiungere risultati di ambientalizzazione di forte miglioramento, chiediamo investimenti corposi. La nostra è una piattaforma coerente: un impianto nuovo poteva produrre meno emissioni, ma avrebbe significato un raddoppio della struttura. Abbiamo scelto di mantenere la potenza attuale cercando di ottenere tutto quanto è possibile avere per l’abbattimento delle emissioni.”

Una linea sostenuta dalla Regione Liguria. Per Renzo Guccinelli, Assessore Regionale allo Sviluppo Economico, presente in conferenza stampa: “Condividiamo il percorso dell’Amministrazione Comunale, diamo così un segnale forte ad Enel, di un atteggiamento senza tentennamenti di un intero territorio. La mancanza di un piano energetico nazionale incide su queste trattative ed è un grave problema generale di mancanza di programmazione e di improvvisazione del Governo: abbiamo dovuto fare una dura battaglia contro il tentativo di smantellare gli incentivi alle rinnovabili, un settore importante per l’ambiente e per l’economia. Oggi il rinnovo dell’AIA è centrale nel confronto con ENEL ed anche la convenzione non deve essere vista come una monetizzazione dei problemi ambientali, ma come una sorta di AIA allargata.”

Guccinelli si riferisce alla seconda tranche della piattaforma degli ENTI locali, la convenzione socio-economica: azioni mirate ad aumentare la qualità dell’aria della Spezia e ad accrescere l’innovazione tecnologica e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Ed anche su questa partita, secondo il Comune, Enel non ha ancora dato risposte soddisfacenti.

Gli obiettivi del Comune della Spezia si possono così sintetizzare: produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici; creazione di un parco fotovoltaico; efficientamento energetico degli edifici pubblici e degli impianti di pubblica illuminazione, ricerca, sperimentazione di tecnologie volte allo sviluppo di energie da fonti rinnovabili all’interno del Distretto delle Tecnologie Navali e Marine; collaborazione con la Fondazione Università della Spezia, teleriscaldamento, riqualificazione ambientale e urbanistica dei quartieri del Levante per migliorare la condizione ambientale delle aree limitrofe alla Centrale e all’area portuale. Riconferma dell’impegno a sviluppare ulteriori fasi dello studio epidemiologico in corso necessario a monitorare l’impatto sanitario in un territorio che ha subito, negli anni, presenze di attività fortemente inquinanti, oltre alla Centrale.

Un bel pacchetto complessivo, quindi, che investe ed interseca aspetti strategici di tutela ambientale, salvaguardia della salute dei cittadini e sviluppo economico e che, se dovesse passare, sarebbe davvero un bel salto di qualità per il territorio.

Ha commentato Marino Fiasella, Presidente della Provincia: “ENEL non può prescindere dagli enti locali per il rinnovo AIA, ma il quesito è come si può legare la produzione di energia ai territori. La centrale è molto più grande rispetto al fabbisogno del territorio, l’investimento che ENEL dovrà fare sulle rinnovabili dovrà avere ricadute sostanziali sul nostro territorio.”

E Laura Ruocco, Assessore Comunale all’Ambiente impegnata in prima persona nella trattativa con ENEL: “Ci siamo avvalsi dell’Istituto superiore Sanità come supporto tecnico data la complessità della materia, la piattaforma è stata creata con loro, una scommessa forte lavorare all’abbattimento del 50% su una centrale esistente. Non abbiamo accettato il raddoppio e vogliamo che il piano energetico nazionale che il governo ha promesso per settembre tenga conto dei pareri e delle esigenze dei territori, che non devono essere lasciati soli verso le grandi potenze economiche dell’energia.”

E questo è davvero un aspetto da sottolineare. La battaglia “contro” i giganti economici, specialmente se da molto tempo condizionano nel bene e nel male la storia di un territorio, è materia complessa. L’AIA vale otto anni, ottenere i miglioramenti richiesti nella piattaforma e nella convenzione sarebbe un gran passo in avanti, anche se l’orizzonte di una dismissione totale dell’impianto sembra molto lontano. E non dimentichiamoci che nella centrale ENEL spezzina, che pur ha quasi dimezzato la sua potenza negli anni, con una riduzione di quasi 600 megawatt, lavorano 220 addetti in centrale e 110 nella distribuzione. Posti di lavoro da difendere, tanto più in un momento di crisi pesante come questo.

E l’altro fronte aperto con l’azienda, quello del pagamento arretrato dell’ICI al Comune è, appunto, ancora aperto. Dopo la sentenza che ha obbligato ENEL a pagare, l’azienda ha versato solo 2 milioni di euro a fronte di una richiesta del Comune di circa 24. Di fatto, secondo il Comune, il valore annuale dell’insediamento dovrebbe cubare per le casse comunali 2,7 milioni di euro l’anno. Considerati i tagli di bilancio agli Enti locali, 5 milioni in meno solo nell’ultimo bilancio per il nostro Comune, sono soldi d’oro. Attendiamo allora l’esito della riunione di lunedì 18. Ma l’impressione è che la lotta dovrà continuare.

Marco Ursano Cronaca 4

Ecco ... quella che avete letto è una relazione puntuale di ciò che è stato detto nella conferenza stampa di qualche giorno fa riguardante la procedura AIA in corso di svolgimento a livello ministeriale. Che dire ?

La prossima campagna per le amministrative sarà la prima in cui non verrà promessa la dismissione della centrale Enel .. questo a meno che certi personaggi della politica nostrana non intendano perdere ulteriormente la faccia, dovrebbe essere l' unica cosa certa.

A questo proposito mi ricordo i proclami enunciati durante i 2 mandati Pagano ma anche quelli nella campagna per le politiche del 2006 con l' On. Orlando e l' avv. Roberto Lamma che "lavoravano" insieme per la chiusura della centrale e poi ancora quelli delle amministrative 2007 ( anno in cui scadeva l' AIA) con Federici che fu buon ultimo a prometterla..

Beh .. oggi che una nuova normativa europea impone limiti più rigidi per le emissioni delle centrali (e non solo ) non si può certo continuare a menare il can per l' AIA ovvero non si può continuare a far finta che l' impianto di Vallegrande non esista.

Possiamo chiudere una centrale dall' oggi al domani? No .!. allora cambiamo strategia che diamine .!.. non diciamo più agli spezzini la "Eugenio Montale" ( che avvelena gli spezzini da oltre 50 anni ) deve andarsene ..!., chiediamo alla Società Elettrica un pò di cose virtuose, poi vediamo che cosa riusciamo a portare a casa...!..

Una capriola all' indietro certo, ma ben impacchettata, ben edulcorata:

dimezzamento delle emissioni di polveri ed SOx, limiti medi giornalieri anzichè mensili, filtri a maniche, monitoraggio ed attenzione nella fase di avviamento, teleriscaldamento, un pò di moneta per Fossamastra, prolungamento dello studio epidemiologico per i prossimi anni ( potrebbe un soggetto indipendente in vece di comitati ed associazioni metterci il becco ? )... inoltre la Convenzione: da vedersi non come indennizzo per i danni sin qui provocati ma come ulteriore strumento che assicuri maggiori garanzie sotto il profilo ambientale e sanitario.

Ma c' è anche la questione dell' ICI dovuta e quella che potrà arrivare .. questa si che è la manna dal cielo per le casse esangui della municipalità...!.. Una manna dal cielo che potrebbe far dimenticare tutto .. anche dei parziali, approssimativi ( magari anche inesistenti) adeguamenti che nuove e vecchie normative richiedono.

Caso mai qualcuno rompesse le scatole ci sono in ballo trecento posti di lavoro ( diretti e dell' indotto ) .. e che? ..vuoi mandare tutta questa gente a mendicare ? Insomma se con questa strategia si riesce ( almeno dinanzi al popolo bue ) a ridimensionare lo scandalo ACAM .. perchè non utilizzarla anche nella vertenza con ENEL ? In fondo la centrale inquina solamente ... la società che la gestisce non è fallita come la multiutility di Via Picco, la politica lì non deve far ingoiare certi rospi !!!

Insomma a nostro parere il bel pacchetto che Regione, Provincia e Comune hanno chiesto ad Enel " per il disturbo " potrebbe rivelarsi un nulla .. per almeno un altro decennio la centrale resta con le sue emissioni ( che non sono solo di polveri e SOx ), con il problema amianto, con i vapori degli olii di lubrificazione delle turbine, con lo spolverino del carbone che copre davanzali, terrazze, automobili e barche, con l' occupazione di territorio.

sabato 16 luglio 2011

CHE GENI NEL PDL !!!!

Commento all articolo del SECOLO XIX 16 LUGLIO 2011 ( sotto riportato )




E' proprio il colmo ... la proposta del PDL saprà anche di boutade elettorale ( non manca molto infatti alle amministrative e forse nemmeno alle politiche) ma nel merito non fa che dimostrare che non c' è limite all' indecenza. Oltre alla beffa della sentenza che ha innocentato tutti coloro che hanno riempito le colline di Pitelli di ogni sorta di rifiuti ( per giunta oltre la misura illegittimamente concessa ), oltre al fatto che a nessun inquinatore o titolare di aree SIN il Ministero mai imposto qualcosa di più dei tombamenti, oltre al fatto che dopo 11 anni la maggior parte di essi non ha neppure eseguito le messe in sicurezza, caratterizzato i suoli e presentato i progetti di bonifica, oltre al fatto che non è stata avviata una seria e puntuale indagine epidemiologica che accerti se i numerosi casi di cancro che si registrano nel Levante rientrino nella norma o siano una drammatica emergenza da affrontare, oltre a tutto questo, c' è qualcuno che ha pure il coraggio di proporre al Parlamento di elargire aiuti all' imprenditoria che opera in queste aree devastate. Come Comitati riteniamo che questa idea geniale è degna di chi l' ha avanzata e soprattutto è degna di questo governo che più di ogni altro è tempestivo nell' aiutare chi non lo merita e nel rendere sempre più costosi i servizi fondamentali ( leggi tickets sanitari). Attendiamo con ansia una risposta da parte delle Amministrazioni locali che non possono non far conoscere agli spezzini il loro giudizio in merito alla proposta del centrodestra. Per parte nostra e a nome dei cittadini del Levante rigettiamo ogni deperimetrazione di aree SIN che non siano state realmente bonificate così come respingiamo l' insediamento di nuove attività produttive che apportino ulteriori carichi ambientali e sanitari.

domenica 3 luglio 2011

VENERE SBRACATA





la Venere Verde od Azzurra non è più tale, è da tempo Venere Sbracata,ancorchè ne decantino "il nuovo valore aggiunto ", con il beneplacito di tutti i membri delle Commissioni che ,adempiendo alle statuizioni del PUC, ne hanno decretato la sbracatezza e la perdita del valore primario (il paesaggio).

E' in arrivo una nuova fuoriuscita di materiali di diversa natura da quella che ha destato tanto allarme e di cui non si occuperà certamente Goletta Verde,

è denominata Variante giugno 2011,in variante alla variante approvata con del.c.c.n°61 del 21.04.2009.

tale variante oltrechè confermare il Grand'albergo ,prevede la costruzione di tre nuovi fabbricati ,in sostituzione di "tre fabbricatini testimoniali" ; rimette in gioco la costruzione della "piazza" a copertura dei (nuovi) parcheggi interrati (ex progetto Ansaldo progetti) ; un nuovo fabbricato da destinarsi a "sistemi per la mobilità ed il turismo" .

a corredo di tutto ciò vi saranno viabilità,implementazione di parcheggi a raso ed ulteriore artificializzazione del suolo ...........

Francesco Ginocchio Federazione Verdi

sabato 2 luglio 2011

CONFERENZA SITO NAZIONALE DI PITELLI




Martedì scorso 28 giugno presso il Ministero dell' Ambiente si è tenuta una conferenza istruttoria con il seguente ordine del giorno:







A presiedere c' è il Dott. Tassoni veterano del Ministero che in passato aveva sostituito il Direttore Generale Gianfranco Mascazzini finito mesi fa agli arresti domiciliari per lo scandalo napoletano delle false depurazioni. Oggi a dirigere il Ministero c' è il Dott. Lupo.

Siamo nel solito salone e c' è il solito caldo tremendo: non si sa perchè mai le conferenze istruttorie le indicano sempre d' estate: a Roma l' afa è particolarmente fastidiosa.

Non meno fastidiosa è stata la conferma di quanto già sospettavamo: di bonifiche nemmeno l' ombra ... tanto per restare in tema ..!..

Praticamente tutti i proprietari inquinatori e titolari di aree critiche non hanno fatto nulla di quanto gli era stato intimato. Per chi non ne mastica troppo preciso che le azioni che i suddetti inquinatori / titolari devono compiere prima di procedere alla bonifica dei suoli sono le seguenti:

messa in sicurezza della falda e del terreno ( se necessaria ), caratterizzazione validata da Arpal in ragione di un test ogni 10 effettuati dal privato ( nel pubblico i carotaggi vengono eseguiti da ARPAL ), progetto di bonifica.


Due parole sul sito di interesse nazionale di Pitelli e di seguito la relazione sullo stato dell' arte di queste attività.


Nel corso degli anni antecedenti al 2000, il sito di interesse nazionale di Pitelli, è stato oggetto di varie azioni di indagine e monitoraggio svolte da Enti territoriali diversi. Per alcune aree del sito sono state effettuate attività di indagine per opera della magistratura e nell’autunno del 1996 sono state poste sotto sequestro alcune aree per le quali sono state concluse attività peritali nell’ambito dei procedimenti in corso.
Il sito è stato inserito nell’elenco dei primi interventi di bonifica di interesse nazionale contenuto nella Legge 426 del 9 dicembre 1998, recante “Nuovi interventi in campo ambientale” ed è stato perimetrato con Decreto del ministero dell’Ambiente del 10 gennaio 2000, sulla base della relazione prodotta da una Commissione tecnica Inter –Enti creata dalla Regione Liguria ( D.G.R. n. 22/11 del 19/10/98); tale perimetrazione è stata modificata esclusivamente per la porzione riguardante il Comune di Lerici dal Decreto del Ministero dell’Ambiente del 27/02/01.

All’interno del sito si distinguono una “Area terra” e una “Area a mare”

Area Terra

L’area si estende nei comuni della Spezia, e marginalmente in Arcola e Lerici per una superficie di circa 4 km2, presenta una zona costiera ed una collinare comprendente aree private ed aree pubbliche. In tale area le attività potenzialmente inquinanti sono inserite in un contesti di aree residenziali ed agricole, piccoli insediamenti artigianali e presidi militari. Fa parte di un insieme di 57 siti di rilevanza nazionale la cui perimetrazione equivale al 3 % del territorio nazionale. Se a questi 57 siti aggiungessimo quelli di interesse regionale ( per esempio l' ex IP ) rientranti tra le 22 mila aree inquinate censite del Paese potremmo superare il 10 % dell sua superficie ... quindi più delle aree naturali protette !!

Ma torniamo a noi ... gli impianti di smaltimento rifiuti sono i seguenti:

• Area ex Ipodec
• Area Campetto
• Area Tiro a piattello
• Discarica di RSU di Vallegrande ossia “la Marina”
• Discarica di RSU di Monte Montada
• Discarica di Saturnia
• Discarica di Ruffino- Pitelli, comunemente indicata come discarica di Pitelli comprendente un inceneritore per rifiuti tossico-nocivi
• Discarica di RSU di Val di Bosca (in esercizio)
• Bacini di lagunaggio delle ceneri Enel

Le discariche di RSU di Vallegrande, di Val di Bosca e l’Area Tiro al piattello sono di proprietà pubblica.

I principali impianti industriali attivi e dimessi presenti nell’aerea sono:
• centrale termoelettrica ENEL
• insediamento industriale ex PbO (oggi ex Penox Italia)
• stazione elettrica di trasformazione Terna
• ex fonderia di piombo denominata Pertusola (oggi facente parte delle aree della soc. Navalmare) in Comune di Lerici

Lungo la fascia costiera del sito sono presenti attività cantieristiche che consistono in carico e scarico merci e carbone, terminal petroliferi, cantieri navali, movimentazione container, porto turistico.

Infine le aree pubbliche comprendono le aree verdi pubbliche e private, residenziali, agricole e con piccoli insediamenti ed in senso lato tutte le aree non comprese nei precedenti elenchi, ovvero le aree di soggetti privati non individuati come potenziali inquinatori.


AREA EX IPODEC – rifiuti speciali pericolosi –

• Attuazione della messa in sicurezza di emergenza presentazione
• Piano di caratterizzazione approvato, realizzato.
• presentazione del progetto di bonifica/ messa in sicurezza permanente: bocciato.
Martedì 28 giugno è risultato che nulla non è stato in seguito riproposto
• acque sotterranee monitorate dalla rete ARPAL.

AREA CAMPETTO – rifiuti speciali ed RSU- resp. Stock Containers ed altri

• acque sotterranee monitorate dalla rete ARPAL.
. mancano il progetto di caratterizzazione e di bonifica

AREA TIRO AL PIATTELLO – rifiuti speciali, RSU ed inerti

Non è stata caratterizzata perché in area di demanio militare. ARPAL ha prelevato durante attività di caratterizzazione aree pubbliche due campioni di terreno superficiale per un primo screening ambientale (risultato inquinamento da metalli pesanti inferiore alla concentrazione della soglia di rischio)
L' Associazione Comitati spezzini ha richiesto più volte il necessario accordo inter ministeriale per il monitoraggio dell' area.



DISCARICA DI RSU VALLEGRANDE LA MARINA


• Già soggetta ad interventi di messa in sicurezza permanente da parte del Comune mediante copertura con materiale impermeabile, sistema di drenaggio acque di ruscellamento e realizzazione di vasca di raccolta percolato al piede della discarica
• sistema di monitoraggio acque sotterranee attivo con tre piezometri al piede della discarica.
• Realizzata la trincea dopo che i piezometri a valle avevano evidenziato alcuni fenomeni di contaminazione è in progetto un allaccio al depuratore degli Stagnoni per una raccolta del percolato meno onerosa.

DISCARICA SATURNIA

• Non è mai stata caratterizzata. Il Presidente Tassoni -ha su vibrata richiesta dei Comitati- emesso una nuova diffida che dovrebbe portare in caso di persistente inadempienza, all' avvio della procedura in danno. Stessa richiesta è stata avanzata dal Comune della Spezia pur con motivazioni meno nobili rispetto a quelli addotti dalla nostra Associazione: il Comune infatti non è preoccupato di sapere che cosa può essere stato messo nell' impianto ( si rimanda in questo blog al post "tutto su Saturnia" ) attende invece con una certa ansia che il Ministero svincoli il sito e lo renda espropriabile si da poterlo impiegare per conferimenti di rifiuti speciali. La FOS ( frazione organico stabilizzata ) proveniente dall' impianto TMB di Saliceti,le terre di escavo della Auelia Bis, i fanghi cosidetti verdi del dragaggio del porto. Questa ultima opzione era stata deliberata dallo stesso Ministero nel febbraio 2009 avverso alla quale la Scrivente ha presentato ricorso al Capo dello Stato. Singolare è il fatto che sia Arpal ( anzi soprattutto Arpal) ma anche Regione, Ministero ed Enti Locali abbiano tutti sminuito tale rischio relegandolo ad una mera ipotesi ( .. che però è stata ufficializzata in un atto ministeriale ). In buona sostanza alla mia precisa domanda: " questo scenario sta ancora in piedi ?" Si è risposto: " tranquilli abbiamo scherzato !"

• all ' interno di Saturnia sono stati abbancati circa 7 000 m3 di RSU e 45 000 m3 ceneri ENEL; i rifiuti furono depositati negli anni 80 direttamente al suolo senza barriere impermealizzate; le ceneri invece sono depositate sopra una barriera impermeabile e costutiscono argine di valle ( fatto prontamente rilevato dall' ing. Serafini della Provincia quasi ad ammonire: " non vi venisse in mente di ordinare di rimuoverle!"
• ad oggi la qualità delle acque sotterranee è monitorata con 3 piezometri (2 monte ed 1 a valle) da parte di ARPAL


DISCARICA DI RSU MONTE MONTADA

• Area posta in passato sotto sequestro per smaltimento illegale di rifiuti.
• la discarica è stata realizzata con tutte le misure di sicurezza, ossia impermeabilizzazione del fondo, sistemi di raccolta percolato e captazione biogas e copertura impermeabile di chiusura con regimazione delle acque meteoriche
• attualmente il percolato viene smaltito periodicamente da ACAM e la qualità delle acque sotterranee è monitorata con 2 piezometri a valle da parte di ARPAL
• piezometro a valle non evidenzia eccessive criticità.

DISCARICA DI RUFFINO PITELLI ED INCENERITORE

• E’ stata caratterizzata la parte vecchia della discarica, ove i rifiuti speciali pericolosi sono stati abbancati direttamente sul terreno; sulla stessa sono stati effettuati interventi di messa in sicurezza di emergenza con copertura con telo in polietilene.
• la parte nuova della discarica, analizzata nel corso delle indagini penali è costituita da diverse vasche in parte sovrapposte, ed è dotata di sistemi di captazione biogas e di raccolta percolato; i rifiuti sono coperti solo con terreno non impermeabile.
• è stato presentato progetto di bonifica tramite messa in sicurezza permanente per tutta la discarica recentemente approvata dal Ministero
• ad oggi la qualità delle acque sotterranee è monitorata da 7 piezometri posti intorno alla discarica, di cui 6 appartenenti alla rete pubblica ARPAL ed uno realizzato dalla proprietà. Il forno inceneritore è stato caratterizzato ed la sua dismissione e bonifica è prevista nel progetto generale di bonifica della discarica.
Allo stato dopo 6 mesi dall' approvazione del progetto il proprietario si è limitato solo ad apporre un cartello di inizio attività. La "bonifica" come per quasi tutte le aree del perimetro di Pitelli consiste nel tombamento e la conterminazione del monte rifiuti, la regimazione delle acque. Nulla di nulla verrà trattato o rimosso .!. Il progetto di bonifica prevede la realizzazione di un campo da golf e quasi certamente, laddove sarà consentito dagli strumenti urbanistici ( questa fa quasi ridere ), dei manufatti accessori. Com' è noto per queste installazioni sono previsti finanziamenti statali e la loro manutenzione richiede grandi quantità di acqua e pesticidi.

DISCARICA DI RSU DI VAL BOSCA

• Realizzata secondo criteri previsti dalla normativa
• l’ampliamento della discarica realizzato nel 2004 è stato preceduto da caratterizzazione ambientale del terreno effettuato da ARPAL
Il Comune della Spezia non fa che ripetere: "l’abbancamento dei rifiuti è di fatto terminato, al momento si svolgono solo attività di completamento dell’impianto" in realtà vi sono forti sospetti che la volumetria a suo tempo concessa sia stata superata.

BACINI CENERI ENEL

• Realizzati con le ceneri della termocentrale e sono privi di copertura
• Enel ha realizzato il piano di caratterizzazione e presentato un progetto preliminare di messa in sicurezza permanente non approvato dal Ministero perché prevedeva solo copertura e riutilizzo area; quindi Enel ha predisposto un nuovo progetto con il sistema trattamento di acque sotterranee inquinate, peraltro non ancora approvato dal Ministero.


IMPIANTO ex PENOX, ex–PbO


E’ stato approvato il piano di caratterizzazione che ha rilevato contaminazioni da piombo negli strati più superficiali del terreno soprattutto in aree di proprietà dell'impresa esterne allo stabilimento
• siamo lontani dall' approvazione del progetto di bonifica
• sono stati effettuati interventi di messa in sicurezza sul sistema di raccolta acque piovane per evitare inquinamenti delle acque superficiali e sotterranee
• le acque sotterranee sono monitorate con una rete di piezometri interna allo stabilimento gestita da Penox e con una rete esterna gestita da ARPAL.

CENTRALE ENEL

• Il piano di caratterizzazione è stato approvato e realizzato in più fasi; questo ha evidenziato una contaminazione per alcuni parametri in due piccole porzioni di suolo e delle acque sotterranee
• ENEL deve presentare un progetto di bonifica delle acque sotterranee nei punti risultati non conformi ai limiti normativi. Le relative problematiche sono state discusse nel corso della Conferenza di Servizio di martedì scorso dove si è appreso che ENEL non ha fatto nulla. Neanche in questo caso, trovandosi davanti ad un soggetto sicuramente "solvente", non è stata avviata da parte di Ministero e Regione >la procedura in danno< che consente di porre in essere tutte le azioni necessarie rivalendosi poi economicamente sul soggetto inquinatore.

CENTRALE TERNA

• Il piano di caratterizzazione è stato approvato e realizzato in più fasi
• conformità dei terreni e delle acque sotterranee tranne che in alcuni siti in cui sono stati effettuati tre piccoli interventi di messa in sicurezza di emergenza con asportazione di terreno in tre punti a causa di inquinamento superficiale da idrocarburi
• una porzione della proprietà, dopo caratterizzazione, è stata restituita agli usi legittimi
• prosegue il monitoraggio delle acque sotterranee in un piezometro all’interno della proprietà.

ATTIVITA’ PORTUALE

Relativamente ai siti interni al porto si è proceduto all’approvazione e realizzazione dei piani di caratterizzazione delle aree a terra che nella quasi totalità dei risultati hanno riscontrato valori conformi ai limiti di legge.

I PRESIDI MILITARI

Non sono stati sottoposti a caratterizzazione o bonifica in quanto aree vincolate soggetti ad accordi tra Ministeri dell’ambiente e della difesa.

PICCOLE AREE DEI SOGGETTI CHE HANNO SUBITO L’INQUINAMENTO

I soggetti non inquinatori non sono in genere stati obbligati ad effettuare caratterizzazioni o bonifiche, essendo inseriti nel Piano di caratterizzazione pubblico. Tali soggetti hanno dovuto procedervi, qualora abbiano avuto necessità di svincolare le proprie aree per interventi di carattere edilizio. Nel contempo è stata avviata una procedura per l'analisi di rischio nelle aree pubbliche o che hanno subito l'inquinamento.

Piano di caratterizzazione aree pubbliche

Per quanto riguarda le aree pubbliche il piano di caratterizzazione è stato redatto da un gruppo di lavoro costituito da ANPA, Enti locali, Regione Liguria, ARPAL, Autorità Portuale, ICRAM, ISS, approvato dal Ministero ed eseguito da ARPAL.

I risultati della caratterizzazione hanno evidenziato che:
• la matrice più contaminata è risultato il suolo entro il primo metro a carico della componente metalli (soprattutto piombo ed a seguire zinco e mercurio) ed in misura minore anche organica
• su tre stazioni si sono rilevati nei suoli superficiali superamenti pari a 10 volte i limiti
• per quanto riguarda il parametro policlorobifenile per i suoli pur essendo stato alzato da norme nazionali il valore di legge permangono alcune criticità
• lo stato delle acque superficiali, nel fosso Pagliari, risulta compromesso a causa di un inquinamento da parametri direttamente correlabili con gli scarichi fognari, come peraltro accade in altre situazioni cittadine.


Area a mare


L’area a mare inserita nel sito di Pitelli comprende tutto il Golfo della Spezia entro diga per un’estensione di 1564 ha.
Il piano di caratterizzazione delle aree marino costiere, approvato in conferenza dei servizi ministeriale, è stato redatto da ICRAM oggi ISPRA, la struttura tecnica a servizio del Ministero preposta all’esame delle pratiche concernente l’ambiente marino.
Il Piano di caratterizzazione ha individuato 4 gradi di inquinamento diverso:
verde- aree dove non è necessario alcun intervento di bonifica ( da qui i fanghi di cui ho parlato a proposito di Saturnia )giallo- aree dove è necessario avviare intervento di bonifica
arancione – aree dove è necessario avviare prioritariamente intervento di bonifica
rosso – aree dove è necessario avviare immediatamente intervento di bonifica
Sulla base dei risultati della caratterizzazione ICRAM ha elaborato il progetto preliminare di bonifica che è stato a sua volta approvato dal Ministero.
Dall’osservazione dei risultati si evidenzia uno stato di qualità ambientale compromesso:
• la contaminazione, caratterizzata principalmente da metalli pesanti e secondariamente da idrocarburi pesanti, idrocarburi policiclici aromatici e policlorobifenili, è concentrata nel primo metro di sedimento
• la maggiore contaminazione si rileva lungo la fascia costiera e canale di accesso ed è critica nel Seno Pertusola, Seno Panigaglia, Cadimare, Foce Lagora con spessori superiori al metro di profondità
• analogamente alla zona terra i privati hanno dovuto caratterizzare gli specchi d’acqua avuti in concessione.

Nonostante che ICRAM avesse chiarito quanto fosse prioritario iniziare la bonifica nelle parti rosse ( ovvero quelle ad alta tosssicità: le aree a mare prospicienti l' ex fonderia Pertusola,il seno di Pertusola, il Campo in Ferro dell' Arsenale,il Molo Italia ed il seno di Panigaglia ) , le attività hanno invece interessato i fondali in cui erano in programma gli ampliamenti di banchine. In poche parole dove vi era un interesse imprenditoriale.

in merito segue il mio discorso al convegno sui dragaggi dei porti liguri tenutosi in Genova il 2 luglio 2010 presso la Salone della Gioventù

Nell’ Associazione di cui faccio parte è presente il Comitato difesa ambiente di Pitelli. Pitelli è un paese collinare situato nella parte di levante del Golfo spezzino, tristemente noto per essere sede di una dozzina di discariche -per lo più abusive- di rifiuti industriali e per questo ricadente nell’omonimo sito di interesse nazionale. A nove anni dalla prima conferenza di servizio dedicata alle bonifiche di tale sito, neppure il più piccolo quantitativo di materiali inquinati è stato asportato, trattato in situ oppure ex situ. Sin dalle prime riunioni ci è parso evidente che l’orientamento del Servizio Tutela del Territorio del Ministero dell’ Ambiente ( ex Ri.Bo ) è stato quello di disporre in ogni area inquinata la messa in sicurezza permanente ( capping). Nonostante tale metodica risulti per tutti i soggetti inquinatori o titolari responsabili la meno onerosa e di rapida realizzazione, è stato approvato e realizzato un solo progetto di bonifica all’interno di un cantiere navale. Quindi non nella parte delle discariche collinari ma sulla costa sottostante. Alla base delle colline di Pitelli sta il Golfo della Spezia di fatto da considerarsi -secondo il progetto di bonifica dell’ ex Icram- la discarica più grande del sito nazionale di bonifica.
Com’ è noto lo studio redatto dall’ Istituto per le ricerche marine individua zone a diverso livello di inquinamento: sulle mappe allegate alla relazione le parti in rosso corrispondono alle parti di fondale dove sono presenti situazioni di alta tossicità, quelle in arancione dove i valori non superano i limiti tabellari del DM 471/99 e quelle verdi dove non sono richiesti interventi di bonifica. Il materiale da asportare ammonta a circa 6 milioni di metri cubi.
L’ ex Icram aveva disposto che gli interventi di bonifica avrebbero dovuto riguardare
prioritariamente gli specchi di mare antistanti i siti dell’ ex fonderia Pertusola, del rigassificatore di Panigaglia, del cosiddetto “Campo in ferro” della Marina Militare in quanto caratterizzati da forte inquinamento di tipo chimico e quelli prospicienti il Molo Italia e la Passeggiata Morin perché interessati da inquinamento microbiologico.
E’ doveroso ricordare che il Ministero dell’ambiente ancor prima dell’ approvazione del progetto di bonifica dell’ Icram aveva già concesso all’ Autorità portuale della Spezia le autorizzazioni a dragare alcuni ambiti di propria competenza. I ricorsi di Comitati ed Associazioni avevano indotto il Tar ligure ad annullare le suddette autorizzazioni ed a richiamare il rispetto del DM 471/99 stabilendo il valore primario delle bonifiche sopra ogni altro intervento. Determinazione confermata nella sostanza anche dal Consiglio di Stato al quale il contenzioso era giunto. In pratica la bonifica poteva avere inizio ma con le massime precauzioni previste dalle normative in materia e sotto il continuo controllo degli enti preposti, sia pure per lotti ma in tutta la superficie marina risultante inquinata. Una volta bonificata avrebbero potuto essere autorizzate le diverse richieste di intervento ( abbassamenti di fondali , riempimenti di vasche di colmata, realizzazione di moli, ect.).
Tale procedura avrebbe protratto nel tempo le aspettative di coloro che intendevano (ed intendono) potenziare il porto commerciale secondo le previsioni del nuovo PRP ( formazione di nuovi banchinamenti per -minimo- 140 mila mq e l’aumento dei flussi di containers da 1 a 2 milioni di unità ) e di coloro che avevano programmato da tempo di realizzare il progetto del porto Mirabello che prevede la costruzione sul fronte mare spezzino di strutture dotate di posti barca e parcheggi ( in numero di 1200 raggiungibili unicamente immettendosi nella già trafficata viabilità cittadina ). Desidero inoltre riportarvi le intenzioni di ENI di ampliare il rigassificatore ubicato nel seno di Panigaglia all’interno del Golfo. L’ente energetico lo scorso anno ha presentato il relativo progetto presso i Ministeri competenti annunciando così di voler aumentare la capacità di stoccaggio di gas e di rigassificazione di quasi tre volte, di voler dotare il nuovo impianto di una centrale a cogenerazione di 32 MW e di voler abbassare i fondali per permettere l’ingresso nella rada spezzina di gasiere più capienti di quelle attualmente in uso. Quest’ ultimo intervento comporterebbe il prelievo dai fondali di circa 2 milioni di mc di fanghi classificati come rifiuti speciali per i quali nel progetto non è indicato alcun sito di conferimento. Ciò che ENI è in pieno contrasto con la pianificazione territoriale ( Prg del comune di Portovenere, PTC e PRP) che prefigurano la dismissione del rigassificatore e la riqualificazione dell’area. Per sbloccare la situazione nel corso dell’ ultima legislatura Prodi sono stati approvati 2 articoli di altrettante finanziarie varate dal Governo Prodi:

- l’articolo 14 della Legge finanziaria 2007 che ha reso contestuali bonifica e dragaggio. Una volta terminata la prima presso un singolo lotto inquinato, è oggi possibile porre in essere un determinato intervento senza attendere la bonifica dei restanti lotti.
- l’articolo 46 della L. 159/2007 che accompagna la Finanziaria 2008 che esautora gli Enti Locali da ogni decisione in materia energetica, rimandando ogni determinazione in sede diConsiglio Stato Regioni secondo il titolo V della Costituzione.


L’ ampliamento del rigassificatore di Panigaglia ha ottenuto il parere positivo degli uffici V.I.A. nazionali e regionali ma parere contrario dalla Giunta ligure.
Queste vicende hanno chiaramente dimostrato che l’interesse primario della bonifica sancito dal Tar della Liguria a seguito dei ricorsi presentati da comitati ed associazioni ambientaliste, intervenuti unicamente per tutelare l’ Ambiente e la Salute, è venuto meno grazie a degli autentici colpi di mano compiuti per garantire alcuni grandi interessi imprenditoriali. Ciò è ragione anche della cronica mancanza di fondi e di programmazione che non fa confermare quanto alla Spezia si sospetta da tempo: la bonifica del Golfo -non si parli della parte terrestre del sito di Pitelli- è destinata a diventare una chimera.
A tale amara constatazione si aggiungono quest’ oggi le richieste dell’ Autorità Portuale spezzina di rendere meno restrittiva la normativa in materia di bonifiche. Ancora una volta avanzate per agevolare il raggiungimento di obiettivi che costituiscono un ulteriore carico ambientale per il nostro territorio.

Chiudiamo con due rapidi report su Pertuosola ( sito ricedente nel comune di Lerici ) e sul cantiere Valdettaro.

Nella conferenza di martedì scorso 28 giugno è emersa dirompente la situazione di inattività della Proprietà per ciò che riguarda gli obblighi della legge sulle bonifiche. Il Presidente Tassoni ha deliberato una nuova diffida a carico della Navalmare che ancora non ha provveduto alla messa in sicurezza della parte alta del sito e men che mai presentato un progetto di bonifica. Consci che mai gli accadrà nulla i proprietari inquinatori, nel caso in esame titolari responsabili dell' area, non hanno che da inviare un soggetto in loro rappresentanza a cui il Ministero darà la consueta tiratina d'orecchi ... Vediamo che succederà nelle prossime settimane ..

Dopo 11 anni si è visto qualcuno del comune di Lerici: l' Assessore Vruscka Fedi in carica da 9 ... heilà ..!..


E veniamo a Valdettaro:

anche qui -come a Levante del Golfo, vedi Perini- la proprietà del cantiere intende espandersi a mare. Il rappresentante ha insistito perchè gli fosse consentita la posa delle necessarie palancole ed il successivo riempimento. Il tutto nonostante i fondali in esame presentino n°2 "hot spot" di TBT (tributilstagno)che secondo il Ministero possono non essere rimossi solo nel caso che il fondo sia impermiabile.

UN PAGANO NUOVO DI ZECCA

GRANARA NON SEI FIERAMOSCA ...




singolare... Granara l' avvocato che per conto di Schiffini-WWF- VAS - ItaliaNostra presentò ricorso al TAR Liguria contro il Piano Regolatore portuale (PRP), difende ora gli interessi di coloro che ne richiedono l' attuazione.

Eh già ...non siamo più ai tempi di Ettore Fieramosca ... pensate se le due pratiche finissero in mano allo stesso giudice ... quale credibilità si potrebbe vantare ..!..?



Disgustoso ... riprovevole .. è poi che si dica che l' assemblea indetta dall' odierno condottiero Franco Arbasetti sia rappresentativa dei cittadini di Canaletto e Fossamastra. Erano in 50 !! ... i Concessionari e i loro parenti ...
e leggetevi chi sono ..!.

I COMITATI SPEZZINI RESTANO FERMAMENTE CONTRARI ALL' ATTUAZIONE DEL PRP E CONFIDANO CHE LE ASSOCIAZIONI NAZIONALI CHE HANNO SUO TEMPO PRESENTATO RICORSO LO RIATTIVINO NON APPENA L' AUTORITA' PORTUALE INFORMI DELL' IMPIANTO DELLE PRIME PALANCOLE. QUEL MOMENTO NON DOVREBBE ESSERE LONTANO GIACCHE' L' ING. G. POMO ( PORTAUTHORITY) HA DICHIARATO MARTEDI' SCORSO, A ROMA, PRESSO IL MINISTERO DELL' AMBIENTE, CHE LA BONIFICA DAVANTI AL RAVANO E' CONCLUSA ...



Il veleno si sa .. sta nella coda ( la parte evidenziata in rosso ) ...dopo un inizio propagandistico/elettoralistico incentrato sull' ex AD Tortora ( non dipende certo solo da lui il crack dell' azienda) si dà una notizia importantissima che meritava un pezzo dedicato ed un titolo a caratteri cubitali ..

Che dice l' articolo ? Dice che per l' uso delle Reti Idriche, per le quali si è votata in tutti consigli comunali (ma non ancora costituita) una società 100% pubblica, i Comuni non riceveranno alcun canone. Questo vuol dire che il debito di 125 milioni caricato sui cittadini non verrà in nessun modo ammortato ... ( ammesso che questo fosse stato possibile)

Ricordo che la Società delle Reti fu votata da tutto il Centrosinistra e alla Spezia anche dalla Lista Schiffini che proprio per giustificare il suo voto favorevole addusse appunto la ragione del canone e del rischio macelleria sociale. La Società delle Reti, infatti, altro non era che uno strumento per ridurre i 400 milioni di euro di debito come richiesto da Hera per la fusione con Acam .. Con la fusione si sarebbe evitato il fallimento e quindi centinaia di licenziamenti. Il problema è che l'alleanza con un partner forte (ma anche ambiguo)

http://www.youtube.com/watch?v=wtdPdSUfTGs

come Hera, avrebbe sin dall' esordio determinato una riduzione del personale dai 150 alle 200 unità... e dopo ?