PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE
PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

domenica 13 novembre 2016

A PARLARE DI RIFIUTI CON LEGAMBIENTE, PROVINCIA ED ACAM ...

 
 
                                                                digestore anaerobico
 
 
 
Nel corso dell' incontro organizzato da Legambiente a Lerici non  ho potuto trattare in modo esaustivo il tema della biodigestione anaerobica della Frazione Organica da RSU (da qui in avanti  Forsu ).  Non perchè mi abbiano impedito di farlo ma perchè giunto a toccare il punto ho avuto la certezza di aver sforato abbondantemente i 5 minuti concessimi e quindi non sono entrato nei dettagli.  Ho comunque richiamato la necessità di tenere al più presto a La Spezia un evento in cui si possa parlare diffusamente del ciclo dei rifiuti e dell' impiantistica ad esso connessa. Si perché altrimenti i cittadini non possono comprendere come vengono spesi i loro denari.
Chiarisco dunque il mio pensiero: 
 
per come la vedo io, la biodigestione anaerobica è complessivamente una fregatura, ecco perchè:
il processo consiste nell' introdurre differenti tipi di biomasse all' interno di un silos aggiungendo acqua in ambiente anaerobico 👉termofilo o mesofilo ..
Dopo un arco di tempo compreso tra 15 e 30  gg.,  la biomassa genererà una certa quantità di biometano che può essere bruciato in una centralina a ciclo combinato di qualche Mw ( in genere meno di uno per aggirare la VIA ) oppure immesso in rete.
In entrambi i casi il biometano prodotto prima di essere utilizzato richiede un trattamento di raffinazione,  per cui nel polo termico si vedrà una fiammella che brucia le parti impure.
Ma il processo non finisce qui giacchè nel silos  resta una parte solida denominata 👉 Digestato, stimata in genere intorno al 30% della massa in entrata.
Tale residuo richiede anch' esso un trattamento (specie se la biomassa in entrata era "sporca") questa volta aerobico, lo stesso che si consuma in natura.   Esso dovrebbe abbattere la residua carica batterica potenzialmente molto pericolosa per l' uomo e le catene alimentari specie quando contenga clostridi o batteri gram positivi.
Ora .. se si riesce a disporre di una biomassa -pulita- proveniente dalla Forsu, non si capisce perchè non la si sottoponga subito ad un trattamento aerobico ricavandone compost: un materiale prezioso da impiegare direttamente in agricoltura o nella vivaistica.!
In realtà il quesito è retorico.  Si capisce eccome il perché .. basta documentarsi un pò e 👉 conoscere -come si suol dire-    i vari attori in gioco ..
Allora .. bisogna sapere che il biogas è sussidiato con i certificati verdi, segnatamente con la voce A3 che ci ritroviamo nella bolletta energetica ( che incide mediamente 90 euro l' anno   http://www.lavoce.info/archives/15138/incentivi-alle-rinnovabili-indagine-campionaria-ignoranza/ ).
Cosa penso di tali incentivi ? non bene !     Si .. perché  si pensava che essi dovessero servire ad creare e consolidare il mercato delle rinnovabili e che poi  "il sistema" si sarebbe sostenuto da solo .. indipendentemente  dal passaggio dal conto capitale al conto energia.
 
Francamente io le manterrei per sostenere le start up e le piccole aziende del settore .. in modo che la produzione sia capillarizzata  .. diciamo quasi socializzata.  Per ciò che attiene le realtà più grandi li riserverei al mareomotrice e non certo all' eolico..  Invece in Italia li abbiamo dati  al CDR  e persino  alla pece prodotta dai grandi petrolieri ..! ( e l' Europa avviò nel 2004 una procedura d' infrazione http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/28/anni-soldi-pubblici-fumo/187185/ )
Figuriamoci se non li  avrebbero assegnati anche alle biomasse!    Dal legno alle deiezioni animali ed umane, passando per la Forsu e gli scarti dell' agricoltura.
Una brutta pensata, almeno per il sottoscritto .. perchè anche in questo campo si sono gettati a pesce i soliti ecofurbi .. non parlo solo degli agricoltori-allevatori ( intensivi)  che si sono trasformati in produttori di elettricità ma anche di gruppi industriali del settore termomeccanico.
Prendiamo il caso spezzino: nel vecchio ATO (ovvero la provincia) la produzione di Forsu si attesta sulle 20 mila ton/anno. Sul territorio sono state distribuite da Acam centinaia di compostiere e molte altre se ne potrebbero fornire agli utenti. Zone come la Val di Vara non dovrebbero assolutamente trasferire in Riviera la materia organica prodotta ma gestirsela in proprio.
Personalmente sono  sempre stato dell' avviso che ogni subambito dovesse essere autonomo, anche per le altre frazioni .. altro che ATO unica regionale ! Altro che aree omogenee (p.e. Spezia + Tigullio) fatte su misura per le Multiutilities e per alimentare impianti come l' inutile TMB di Saliceti.
 
 Impianti che rischiano di restare a secco molto presto con il crescere della raccolta differenziata.  Quando ?  esattamente dal 28 dicembre 2017 in avanti quando tutti i comuni d' Italia dovranno  raggiungere il tasso del 65%  ( comma 2 art.32 L. 221/2015). Percentuale che include ovviamente la Forsu. In pratica tutti gli impianti di bioessicazione non serviranno più,  in quanto a valle del sistema di raccolta (ormai quasi ovunque regimato con il porta a porta) si avrà solo Residuo Secco Indifferenziato che non richiederà neppure l' ulteriore selezione tra sopravaglio (o sovvallo)  e sottovaglio.
Ma torniamo al Digestore: a Boscalino  (Comune di Arcola) è stato inaugurato nel 2002 un impianto di compostaggio aerobico da 8000 ton/ anno (quindi sottodimensionato) praticamente mai entrato a regime. 8 miliardi di lire gettati al vento ! Non si conosce esattamente il perché, non c' è una posizione ufficiale degli Enti competenti.  Neppure davanti alla Commissione Parlamentare di Inchiesta sui Rifiuti venuta alla Spezia il 20.1.2014 si è potuto accertare come stanno le cose.
L' impianto è danneggiato e non ci sono i soldi per ripararlo?   era già obsoleto e inadeguato sin dai tempi dell' inaugurazione ?    la Forsu che gli spezzini raccolgono è inquinata da materiale estraneo ?
Non si sa ..
Fatto sta che l' umido lo mandiamo a Pinerolo dove viene trattato in un digestore che brucia ..ossia è dotato di una centralina che dalla combustione del gas genera elettricità.
Si sa che il progetto che riguarda Boscalino non ha questa caratteristica produce solo biometano che una volta raffinato viene immesso in rete.  L ' impianto comprende un serbatoio sferico dove viene via via immagazzinato ed una torcia che elimina le impurità.  Eppoi il silos di cui parlavo in precedenza ed altre strutture connesse. Costo 9 milioni di euro ..
Com' è noto Acam non può certo accollarsi un tale investimento e dunque ha costituito insieme ad Iren una società detenuta al 51% da quest' ultima. La chiamano Newco .. ma sarebbe meglio chiamarla Good Company in quanto si prende gli impianti 👉 Saliceti ed il nuovo Digestore .. potenzialmente in grado di realizzare profitti ..  Ad Acam Ambiente resta il servizio di raccolta, spazzatura delle strade e i dipendenti.. 
Iren nonostante nel 2012 avesse 5 miliardi di debiti ridotti poi a 2.7 nel 2015 grazie ad un piano di riassetto industriale (!!)   risulta  avere  ancora accesso al circuito creditizio.
Sarà dunque questa multiutility ad accollarsi i costi del digestore ..ma non tutti ..circa un 1.5 milioni spetteranno ad Acam Ambiente che potrà in seguito fruire dei profitti generati dall' impianto.
Insomma per poterlo costruire è stata necessaria la costituzione della Newco già votata in tutti consigli comunali e provinciale dove centrosinistra e centrodestra hanno votato all' unisono.
Ci tengo a sottolineare che la popolazione interessata ossia quella residente a Baccano di Arcola e a Boscalino non avrebbe saputo nulla se non li avessi avvertiti in tempo  ( ossia prima del voto)  e gli avessi illustrato i termini della questione .. Mesi fa ho fatto richiesta di accesso agli atti per avere copia o visionare il progetto e mi hanno risposto picche .. stessa cosa è capitata al consigliere spezzino G. Guerri.  Mi domando se i colleghi di quest' ultimo abbiamo visto qualcosa prima di votare.
Nessuno degli Enti coinvolti ha sentito il dovere di venirsi a confrontarsi con la cittadinanza .. ad onor del vero la sindaca di Arcola ha organizzato prima del voto sulla Newco ( presso l' Arci di Baccano) un incontro con la popolazione ma solo per cercare di salvare la faccia ..giacchè altrimenti sarebbe stata unicamente la mia Associazione a gestire la comunicazione.
Peraltro vi è da dire che l' amministrazione arcolana non si è mossa di un millimetro .. i soci amministratori di Acam avevano già deciso sul Digestore come anche sull' usufrutto di Saliceti alla Newco che assicurerà ad Acam madre (la holding) circa 7 milioni di euro. Milioni che appena incassati passeranno direttamente nelle casse delle banche creditrici.
Bella storia no ? Donde sta la trasparenza e la dignità del pueblo ?
Ma "vuolsi così cola .. e più non dimandare" ..
E no ! Io domando eccome .. e non mi bevo le fole degli ecofurbi ..quelli che magnificano le prestazioni di impianti abbastanza complessi come i digestori,  in cui si forza il ciclo del carbonio al solo scopo di ottenere gli incentivi pubblici.
Il vantaggio in pratica è solo economico e non certo in capo alla collettività che pagherà due volte il gas 👉 con la voce 3A (e lo abbiamo visto) ma anche quando faranno girare il contatore.
Teniamo poi presente che il Digestore è una macchina energivora e che la combustione del gas immesso in rete libererà sostanze inquinanti: Nox, polveri extrafini, C02, formaldeide (noto cancerogeno). Vale la pena ricordare che già negli anni 80, nel nord Europa, nelle cucine delle case erano molto diffuse le piastre ad induzione in luogo dei soliti fornelli a gas.
Gli incentivi non devono andare alle combustioni sia che si tratti di combustioni in situ o ex situ !! Con le combustioni dobbiamo farla finita.!
 
Dunque per il trattamento dell' umido (la Forsu) si deve optare per i normali impianti di compostaggio aerobico.   In realtà in provincia saremmo già attrezzati in quanto a Boscalino ne esiste già uno ed a Saliceti le capienti biocelle, una volta giunti al 65%  di differenziata potrebbero trattare la Forsu invece del Tal Quale.
 
Fermo restando che incentivare il trattamento domestico sarebbe comunque raccomandato.  In entrambi i casi la produzione del biogas sarebbe più lenta, diluita nel tempo ed ovviamente contenuta giacchè una quota di carbonio resterebbe nella biomassa .. E più le famiglie utilizzeranno le compostiere  meno concentrati saranno gli impatti.

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