PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

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martedì 19 luglio 2011

Comune vs Enel, la trattativa infinita. Federici: “Vogliamo investimenti corposi per ambiente e sviluppo”
La Spezia 15 Luglio 2011 ore 18:24:04

Lunedì incontro a Roma per rinnovo AIA. di Marco Ursano

Una trattativa che va avanti da anni e che vede contrapposte le amministrazioni locali, Comune e Provincia, ed Enel, con momenti di tensione, rotture e ricomposizioni. Una presenza ingombrante quella della centrale ENEL spezzina, alla quale la città ha pagato nel corso della sua storia recente e lontana un tributo pesantissimo in termini di impatto ambientale e di salute dei cittadini.

Adesso, è imminente il passaggio fondamentale del rinnovo dell’AIA. L’AIA è l’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’esercizio di un impianto industriale, secondo quanto previsto dalla normativa europea per abbattere gli inquinanti. E’ concessa dalla conferenza dei servizi presso il Ministero per l’Ambiente.

Preliminarmente c’è una fase istruttoria da parte di una commissione tecnica formata da membri del Ministero per l’Ambiente, ISPRA e dai tecnici di Comune della Spezia, Provincia e Regione Liguria supportati, su incarico del Comune, dall’Istituto Superiore di sanità. Compito della commissione è valutare le proposte presentate dall’Enel e di sottoporre alla Conferenza dei Servizi le prescrizioni ambientali necessarie al miglioramento dell’impatto complessivo dell’impianto sul territorio. La decisione ultima è dunque nelle mani del Presidente della Commissione rappresentante del Ministero per l’Ambiente.

Lunedì 18 luglio è convocata al Ministero la terza commissione istruttoria. Nelle precedenti, i tecnici che collaborano con gli Enti Locali spezzini hanno sottolineato la forte inadeguatezza delle proposte che ENEL, nel 2007, aveva presentato nella richiesta di AIA per la Centrale della Spezia. In sostanza, infatti, non si modificavano le emissioni principali, ma era proposto il mantenimento dello status quo dichiarando che la centrale, essendo già ambientalizzata e quindi dotata delle tecnologie previste dalle cosiddette BREF (buone pratiche comunitarie sulle nuove tecnologie per abbattere gli inquinanti), era già rispondente a quanto richiesto per la concessione dell’autorizzazione integrata ambientale.

La commissione ha recepito in parte quanto evidenziato dagli Enti Locali, richiedendo ad ENEL ulteriori interventi. Si tratta di una trattativa impegnativa e complessa, anche perché le richieste avanzate da Comune, Provincia e Regione Liguria richiedono all’azienda investimenti consistenti.

La Piattaforma del Comune della Spezia

Ma cosa propone il Comune della Spezia? Una piattaforma articolata, con obbiettivi ambiziosi: riduzione delle emissioni almeno del 50% per gli ossidi di zolfo e delle polveri, passare dalla misurazione dei limiti medi mensili all’adozione dei limiti giornalieri; l’adozione degli standard di emissione previsti dalla normativa europea, non ancora recepita dall’Italia che entrerà in vigore tra qualche anno; uso di tecnologie necessarie per abbattere le polveri in dotazione delle nuove centrali, come ad esempio i “filtri a manica”.

E poi riduzione delle emissioni diffuse nell’area circostante la centrale e l’area portuale attraverso una gestione della movimentazione del carbone con dispositivi di contenimento delle emissioni diffuse e, quindi, una riduzione dell’inquinamento atmosferico locale con processi gestionali e procedurali condivisi e monitorati dagli Enti Locali. L’attivazione di teleriscaldamento, che ha il potere di incrementare il rendimento della produzione energetica a livello locale e di ridurre il contributo all’inquinamento delle emissioni atmosferiche a bassa quota emesse dagli impianti di riscaldamento; monitoraggio a camino dei cosiddetti “transitori” (fase di avvio dell’accensione della centrale), che secondo la normativa non devono essere monitorati, ma di cui si richiede il monitoraggio e la contabilizzazione. Ed, last but not least, l’opposizione netta alla proposta di Enel di bruciare biomasse.

La convenzione socio-economica

Ha commentato così il Sindaco Massimo Federici alla conferenza stampa della piattaforma questo pomeriggio in Comune: “C’è stato grande pressing degli enti locali, le proposte che Enel aveva presentato nel 2007 erano state da noi ritenute insufficienti. Una discussione impegnativa, complessa. Noi vogliamo raggiungere risultati di ambientalizzazione di forte miglioramento, chiediamo investimenti corposi. La nostra è una piattaforma coerente: un impianto nuovo poteva produrre meno emissioni, ma avrebbe significato un raddoppio della struttura. Abbiamo scelto di mantenere la potenza attuale cercando di ottenere tutto quanto è possibile avere per l’abbattimento delle emissioni.”

Una linea sostenuta dalla Regione Liguria. Per Renzo Guccinelli, Assessore Regionale allo Sviluppo Economico, presente in conferenza stampa: “Condividiamo il percorso dell’Amministrazione Comunale, diamo così un segnale forte ad Enel, di un atteggiamento senza tentennamenti di un intero territorio. La mancanza di un piano energetico nazionale incide su queste trattative ed è un grave problema generale di mancanza di programmazione e di improvvisazione del Governo: abbiamo dovuto fare una dura battaglia contro il tentativo di smantellare gli incentivi alle rinnovabili, un settore importante per l’ambiente e per l’economia. Oggi il rinnovo dell’AIA è centrale nel confronto con ENEL ed anche la convenzione non deve essere vista come una monetizzazione dei problemi ambientali, ma come una sorta di AIA allargata.”

Guccinelli si riferisce alla seconda tranche della piattaforma degli ENTI locali, la convenzione socio-economica: azioni mirate ad aumentare la qualità dell’aria della Spezia e ad accrescere l’innovazione tecnologica e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Ed anche su questa partita, secondo il Comune, Enel non ha ancora dato risposte soddisfacenti.

Gli obiettivi del Comune della Spezia si possono così sintetizzare: produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con l’installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici; creazione di un parco fotovoltaico; efficientamento energetico degli edifici pubblici e degli impianti di pubblica illuminazione, ricerca, sperimentazione di tecnologie volte allo sviluppo di energie da fonti rinnovabili all’interno del Distretto delle Tecnologie Navali e Marine; collaborazione con la Fondazione Università della Spezia, teleriscaldamento, riqualificazione ambientale e urbanistica dei quartieri del Levante per migliorare la condizione ambientale delle aree limitrofe alla Centrale e all’area portuale. Riconferma dell’impegno a sviluppare ulteriori fasi dello studio epidemiologico in corso necessario a monitorare l’impatto sanitario in un territorio che ha subito, negli anni, presenze di attività fortemente inquinanti, oltre alla Centrale.

Un bel pacchetto complessivo, quindi, che investe ed interseca aspetti strategici di tutela ambientale, salvaguardia della salute dei cittadini e sviluppo economico e che, se dovesse passare, sarebbe davvero un bel salto di qualità per il territorio.

Ha commentato Marino Fiasella, Presidente della Provincia: “ENEL non può prescindere dagli enti locali per il rinnovo AIA, ma il quesito è come si può legare la produzione di energia ai territori. La centrale è molto più grande rispetto al fabbisogno del territorio, l’investimento che ENEL dovrà fare sulle rinnovabili dovrà avere ricadute sostanziali sul nostro territorio.”

E Laura Ruocco, Assessore Comunale all’Ambiente impegnata in prima persona nella trattativa con ENEL: “Ci siamo avvalsi dell’Istituto superiore Sanità come supporto tecnico data la complessità della materia, la piattaforma è stata creata con loro, una scommessa forte lavorare all’abbattimento del 50% su una centrale esistente. Non abbiamo accettato il raddoppio e vogliamo che il piano energetico nazionale che il governo ha promesso per settembre tenga conto dei pareri e delle esigenze dei territori, che non devono essere lasciati soli verso le grandi potenze economiche dell’energia.”

E questo è davvero un aspetto da sottolineare. La battaglia “contro” i giganti economici, specialmente se da molto tempo condizionano nel bene e nel male la storia di un territorio, è materia complessa. L’AIA vale otto anni, ottenere i miglioramenti richiesti nella piattaforma e nella convenzione sarebbe un gran passo in avanti, anche se l’orizzonte di una dismissione totale dell’impianto sembra molto lontano. E non dimentichiamoci che nella centrale ENEL spezzina, che pur ha quasi dimezzato la sua potenza negli anni, con una riduzione di quasi 600 megawatt, lavorano 220 addetti in centrale e 110 nella distribuzione. Posti di lavoro da difendere, tanto più in un momento di crisi pesante come questo.

E l’altro fronte aperto con l’azienda, quello del pagamento arretrato dell’ICI al Comune è, appunto, ancora aperto. Dopo la sentenza che ha obbligato ENEL a pagare, l’azienda ha versato solo 2 milioni di euro a fronte di una richiesta del Comune di circa 24. Di fatto, secondo il Comune, il valore annuale dell’insediamento dovrebbe cubare per le casse comunali 2,7 milioni di euro l’anno. Considerati i tagli di bilancio agli Enti locali, 5 milioni in meno solo nell’ultimo bilancio per il nostro Comune, sono soldi d’oro. Attendiamo allora l’esito della riunione di lunedì 18. Ma l’impressione è che la lotta dovrà continuare.

Marco Ursano Cronaca 4

Ecco ... quella che avete letto è una relazione puntuale di ciò che è stato detto nella conferenza stampa di qualche giorno fa riguardante la procedura AIA in corso di svolgimento a livello ministeriale. Che dire ?

La prossima campagna per le amministrative sarà la prima in cui non verrà promessa la dismissione della centrale Enel .. questo a meno che certi personaggi della politica nostrana non intendano perdere ulteriormente la faccia, dovrebbe essere l' unica cosa certa.

A questo proposito mi ricordo i proclami enunciati durante i 2 mandati Pagano ma anche quelli nella campagna per le politiche del 2006 con l' On. Orlando e l' avv. Roberto Lamma che "lavoravano" insieme per la chiusura della centrale e poi ancora quelli delle amministrative 2007 ( anno in cui scadeva l' AIA) con Federici che fu buon ultimo a prometterla..

Beh .. oggi che una nuova normativa europea impone limiti più rigidi per le emissioni delle centrali (e non solo ) non si può certo continuare a menare il can per l' AIA ovvero non si può continuare a far finta che l' impianto di Vallegrande non esista.

Possiamo chiudere una centrale dall' oggi al domani? No .!. allora cambiamo strategia che diamine .!.. non diciamo più agli spezzini la "Eugenio Montale" ( che avvelena gli spezzini da oltre 50 anni ) deve andarsene ..!., chiediamo alla Società Elettrica un pò di cose virtuose, poi vediamo che cosa riusciamo a portare a casa...!..

Una capriola all' indietro certo, ma ben impacchettata, ben edulcorata:

dimezzamento delle emissioni di polveri ed SOx, limiti medi giornalieri anzichè mensili, filtri a maniche, monitoraggio ed attenzione nella fase di avviamento, teleriscaldamento, un pò di moneta per Fossamastra, prolungamento dello studio epidemiologico per i prossimi anni ( potrebbe un soggetto indipendente in vece di comitati ed associazioni metterci il becco ? )... inoltre la Convenzione: da vedersi non come indennizzo per i danni sin qui provocati ma come ulteriore strumento che assicuri maggiori garanzie sotto il profilo ambientale e sanitario.

Ma c' è anche la questione dell' ICI dovuta e quella che potrà arrivare .. questa si che è la manna dal cielo per le casse esangui della municipalità...!.. Una manna dal cielo che potrebbe far dimenticare tutto .. anche dei parziali, approssimativi ( magari anche inesistenti) adeguamenti che nuove e vecchie normative richiedono.

Caso mai qualcuno rompesse le scatole ci sono in ballo trecento posti di lavoro ( diretti e dell' indotto ) .. e che? ..vuoi mandare tutta questa gente a mendicare ? Insomma se con questa strategia si riesce ( almeno dinanzi al popolo bue ) a ridimensionare lo scandalo ACAM .. perchè non utilizzarla anche nella vertenza con ENEL ? In fondo la centrale inquina solamente ... la società che la gestisce non è fallita come la multiutility di Via Picco, la politica lì non deve far ingoiare certi rospi !!!

Insomma a nostro parere il bel pacchetto che Regione, Provincia e Comune hanno chiesto ad Enel " per il disturbo " potrebbe rivelarsi un nulla .. per almeno un altro decennio la centrale resta con le sue emissioni ( che non sono solo di polveri e SOx ), con il problema amianto, con i vapori degli olii di lubrificazione delle turbine, con lo spolverino del carbone che copre davanzali, terrazze, automobili e barche, con l' occupazione di territorio.

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