un giudizio sui referendum sull' acqua pubblica
Il referendum cambierà ben poco. Il problema non è il passaggio tra l' azienda speciale a quella privata ma tra la municipalizzata e l' azienda speciale. Abrogando le leggi berlusconiane dal 2006 in poi (di questo si tratta) tornano ad essere vigenti quelle dal 2000 al 1990 che introdussero il partenariato pubblico privato e con esso l' autonomia imprenditoriale, la possibilità di ottenere adeguati ricavi dalla gestione dei servizi primari, la possibilità del privato di essere maggioritario in una SPA mista.
Saremo contenti se il referendum passerà perchè verrà confermato ciò che abbiamo su scritto ...
Certo crea un certo fastidio che certi partiti ottengano visibilità e consenso: molte persone verranno risucchiate nella logica del "voto utile" alla causa antiberlusconiana condito con la salsa sfiziosa dell' acqua bene pubblico, della politica sociale, della lotta di classe.
Ma può essere credibile chi nei consigli comunali vota per la modifica degli statuti con finalità di governo pubblicistico delle risorse idriche e nel mentre votano la Società delle Reti ( cioè il trasferimento del debito di 150 milioni di euro accumulatosi in Acam Acque sulle spalle dei cittadini ) propedeutica alla fusione tra Acam Hera ( che privatizzerà l' acqua ) ?
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