PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE
PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

lunedì 16 giugno 2014

http://sgonfiailbiogas.blogspot.it/2013/06/biogas-che-bello-per-legambiente.html

Anche in Liguria vengono promossi con molta convinzione i digestori anaerobici impianti che come già abbiamo avuto modo di commentare in questo blog accolgono biomasse sporche. Quali ? generalmente i fanghi di depurazione provenienti dai depuratori ed organico da rifiuto urbano fuori specifica ovvero quell' organico non a norma che non può essere avviato ad un impianto di compostaggio aerobico. 

Il digestore anaerobico è composto da un certo numero di silos dove vengono conferite "le biomasse sporche" insieme all' acqua. In essi si sviluppano due processi chimico fisici che a seconda della durata vengono definiti mesofili o termofili.  A termine del ciclo si ottengono due prodotti:

1.  gas metanifero ovvero che contiene circa il 30-35 % di metano
2.  una sorta di fango chiamato Digestato

L' impianto generalmente è dotato anche di un sistema di depurazione del gas metanifero che altrimenti non potrebbe essere bruciato nè per alimentare una centrale elettrica a turbine né per sfruttare il calore prodotto. La potenza nella maggioranza dei casi non supera il MW cosa che permette iter autorizzativi più rapidi.

La centrale elettrica a turbine è solitamente inserita in questi poli industriali che possono variare di taglia a seconda della quantità di materia organica che sono chiamati a trattare. Dobbiamo intendere dalla decina di migliaia di tonnellate sino al centinaio. 

Il Digestato viene impiegato in agricoltura per   "l' arricchimento dei terreni"   dopo aver subito un ulteriore trattamento in un impianto di compostaggio aerobico.  Tale pratica come si legge anche nel link sopra segnalato ha comportato in Germania gravi rischi sanitari. Uno studio condotto dal Prof. Gunther Bohnel dell' università di Göttingen ha riportato la correlazione tra ben 3000 casi di botulino  e la presenza di Digestori Anaerobici nelle aree monitorate.

Si pensa che la pratica di spargere il digestato nelle coltivazioni abbia inquinato le terre ma anche le acque e che i batteri patogeni in esso contenuti siano finiti nella catena alimentare. Si consideri che in Germania ed in Svezia la legge impone la pastorizzazione del materia organica in entrata nei silos .. in Italia no.!

Ma aldilà di questo si deve inoltre riflettere sull' opportunità economica dei Digestori Anaerobici, in quanto l' intero ciclo di trattamento e lo sfruttamento del biogas comporta un certo impiego di energia ed anche che  la quantità prodotta viene incentivata economicamente dallo stato perché derivante da fonte riconosciuta rinnovabile.

Le domande da porsi sono principalmente due:

1. vale la pena di allungare la filiera di gestione della frazione organica da rifiuto urbano (forsu) optando per il trattamento anaerobico in luogo di quello aerobico ?

2. a chi conviene ?

Alla prima domanda rispondiamo No. La forsu una volta intercettata con la raccolta porta a porta e se ben selezionata-   può generare ottimo compost da utilizzare nelle aree agricole più prossime all' impianto di compostaggio aerobico.

Alla seconda domanda rispondiamo:  all' industria termomeccanica, ai gestori dei servizi  ..non certo ai cittadini!

L' impianto che Acam vorrebbe realizzare a Boscalino con l' intervento economico del nuovo partner che acquisirà almeno il 49% delle quote azionarie della partecipata Ambiente,  dovrebbe costare oltre 10 milioni di euro !  L' impianto sarebbe in grado di trattare 30 mila tonnellate tra forsu fuori specifica e fanghi di depurazione.

Altra questione da attenzionare è che nel sito di Boscalino (Arcola)  non esiste lo spazio fisico per realizzare un Digestore Anaerobico. L' area misura circa due ettari, per 1/3  è occupata dall' impianto di compostaggio aerobico inaugurato nel 2002, per un altro terzo da alcuni manufatti in CLS basamento del vecchio inceneritore (chiuso dalla Magistratura nel 1986),  la piantoneria, ed una tettoia palificata dove veniva abbancata la biomassa trattata,  il restante  terzo è occupato da un terrapieno formato da scorie e ceneri (stimate in 20 mila tonnellate) esito dell' attività del forno inceneritore.







Nessun commento: