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giovedì 13 febbraio 2014

ARTICOLO D' ARCHIVIO 1996


 
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 ItaliaNews

domenica 24 novembre 1996


 

L'ombra del banchiere Chicchi Battaglia sull'indagine sui 'rifiuti d'oro'

E a La Spezia sale ancora la tensione

 

Domenica 24 novembre 1996

L 'ombra del banchiere Chicchi Battaglia sull'indagine sui 'rifiuti d'oro' E a La Spezia sale ancora la tensione
La Spezia Mentre la tensione sul fronte della giustizia sale di un altro tono, arrivano sui tavoli dei magistrati spezzini gli atti dell'inchiesta di Asti sui «rifiuti d'oro». Indagine che chiama in causa anche il banchiere della Karfinco Chicchi Pacini Battaglia, i cui numeri telefonici compaiono in una agenda sequestrata ad uno degli arrestati, quell'Orazio Duvia, l'uomo attorno al quale ha ruotato l'eco-business di La Spezia. L'ipotesi che anche nella storia dei «rifiuti d'oro» ci possa essere lo zampino del grande elemosiniere sarebbe concreta, ma i magistrati spezzini per il momento sono affacendati in tutt'altre faccende.

Il procuratore Conte, ha appena ricevuto gli atti del pm di Asti, Luciano Tarditi. Il magistrato, in trasferta lampo in Liguria, ha comunque smentito ogni coinvolgimento del banchiere nell'indagine sulla discarica. Il nome di Pacini - ha detto - era stato trovato solo casualmente segnato su un'agendina di uno degli inquisiti.

Si tratta di Romano Tronci, ex direttore della De Bartolomeis di Milano , «personaggio importante ma non indagato».

A chi toccherà (Cardino? Franz?) indagare sulla vicenda della discarica dei veleni del Golfo dei Poeti? Il capo della procura lo deciderà nei prossimi giorni. Dalle rivelazioni di Orazio Duvia gli inquirenti hanno ricostruito la mappa meticolosa dei corrotti e delle complicità di cui l'imprenditore ha goduto per anni.

Ma i pezzi da novanta resistono nell'ombra. Fino a questo momento due sono gli arrestati e diciannove le persone indagate. È stata perquisita anche l'abitazione e l'ufficio di un funzionario della Regione Toscana. Tutti nomi di basso profilo legati direttamente e non alle numerose società di smaltimenti rifiuti controllate da Orazio Duvia, un facoltoso imprenditore con amicizie altolocate in Italia e all'estero.

Un multimiliardario discreto che con molta discrezione ha foraggiato fino al giorno del suo arresto, nell'ottobre scorso, Maurizio Figone, 45 anni, funzionario della Usl di La Spezia con un pedigreè di tutto rispetto nell'ambito del movimento dei Verdi, e Carlo Alberto Marzani, 45 anni, geologo presso l'ufficio discariche della Regione Liguria.

Entrambi sono accusati di corruzione e abuso d'ufficio: grossi favori in cambio di piccole somme per velocizzare le pratiche, secondo l'accusa. Nella vicenda sono però implicati militari in servizio all'Arsenale di La Spezia, personale civile di categoria elevata al Ministero della Difesa, sottufficiali della Guardia di Finanza. Per violazione fiscale è indagato anche Franco Polucci, tesoriere del Pds spezzino.

Poi tra gli indagati per corruzione ci sarebbe l'ex sindaco di Varese Ligure (Val di Vara) e l'ex sindaco di Rapallo, Gian Nicola Amoretti, esponente del Polo. A mettere nei guai tutti questi personaggi di basso profilo sarebbe stata la pignoleria del Duvia che sul suo brogliaccio, dove sono annotate tutte le cifre della corruzione ambientale, avrebbe scritto i loro nomi.E dalla sua agenda - ma anche nelle intercettazioni - sarebbe uscito anche il nome più famoso, quello appunto di Pacini Battaglia, l'uomo dai mille affari.

 

SERENA SGHERRI

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