PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

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lunedì 16 aprile 2012

NUOVE CONSIDERAZIONI SULLA VERTENZA DELLA DISCARICA DI VALLESCURA E SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI




Durante l' assemblea tenutasi presso l' Hotel Schiffini di cui abbiamo parlato nel precedente post è emersa, come ricorderete, la questione della capacità ancora disponibile nel bacino dell'ex Cava Viti, a suo tempo individuata dalla Provincia come sito idoneo ad ospitare la discarica di servizio.

Come potete vedere nella fig.1 la capacità oggi eventualmente fruibile si è notevolmente ridotta. Ad un' approssimativa stima potremo parlare di circa 4/5 della volumetria dichiarata nel Piano Provinciale (circa 350 mila mc).

Si può riferire che lo spazio ancora utilizzabile si aggiri intorno ai 70 mila mc: 7 mila mq ( il piano campagna ) X 20 mt ( l' altezza dei due gradoni di roccia ) 140 mila mc, dimezzati in quanto un corretto ripristino ambientale imporrebbe di riprofilare il versante collinare ricostruedone il declivio originario.

Qualcuno può dire: beh! 70 mila mc sono più che sufficienti.!. Non è vero che la cava è stata riempita quasi totalmente con i fanghi e detriti dell' alluvione dello scorso 25 ottobre!

In primo luogo è da precisare che i conferimenti nella cava si sono reiterati per più anni nell' ultimo decennio e che allo stato il problema maggiore è da identificarsi nella viabilità che conduce alla cava stessa ed al paese di Rocchetta Vara.

Nella fig. 2 se ne può avere conferma: l' immagine raffigura il bivio per la cava e per Rocchetta Vara, per l' appunto. Si può notare che il ponte crollato a causa dell' alluvione è stato sostituito con uno provvisorio in legno sicuramente più stretto. Ma non è tutto, lungo il tracciato da Brugnato a Rocchetta Vara due grosse frane lo hanno in un caso ridotto ad una sola careggiata ed in un secondo deviato in un precario by pass posto interamente nell' alveo del torrente.

Ora in tutta franchezza pensare di recapitare il materiale biostabilizzato alla cava Viti anche per un periodo limitato, ci pare alquanto improvvido. La stessa idea ci pare una vera mancanza di riguardo per una popolazione che ha subito e sta ancora subendo disagi rilevanti. Non sappiamo quali aiuti possa aver fornito il comune di Follo a quello di Rocchetta ma crediamo di poter dire che la prevista riconversione della cava in discarica appare oggi un' autentica forzatura.

Per contro Comitati Spezzini ribadisce l' opportunità di sollecitare gli Enti che hanno competenza in materia di gestione rifiuti ad organizzare entro i prossimi 15 mesi un sistema di raccolta che intercetti integralmente la matrice organica degli RSU superando quindi il problema della F.O.S.

Conosciamo le obbiezioni di Provincia e Comuni: Acam non ha soldi e deve pensare a trovare il modo di non fallire. Le risorse per estendere il porta a porta a tutto il territorio non ci sono e non ci sono neppure quelle per realizzare un nuovo e necessario impianto di compostaggio. Boscalino ( Arcola ) è già completamente impegnato.

Comitati Spezzini ripropone lo scenario alternativo già portato all' attenzione del Presidente di Acam e della Provincia: la graduale riconversione della funzionalità delle biocelle di Saliceti. In particolare si tratterebbe di vocare parte di esse -liberate facendo crescere la raccolta differenziata- al compostaggio della materia organica anzichè alla biostabiliazione del "tal quale " .

In sostanza da alcune continuerebbe ad esitare FOS da conferire a Vallescura per 15 mesi da altre invece compost da commercializzare sino al completo utilizzo di Saliceti quale impianto di compostaggio.

Ovvio che l' estensione del porta a porta su tutto il territorio favorirebbe anche l' incremento del recupero di altre frazioni e ci si accorgerebbe -finalmente- che ne risulterebbero in basse percentuali da trattare e/o riciclare:

a) Plasmix ( Plastiche miste )
b) tessile
c) inerti
d) metalli

Come più volte suggerito per il trattamento/riciclo della frazione di cui al punto a)
Comitati Spezzini fa riferimento ai cicli in essere presso il Centro di Vedelago (TV).

Più volte si è parlato della costituzione di un ambito rifiuti più ampio che comprenda la produzione e quindi le utenze del Tigullio e Massa Carrara. La "geniale" idea vagola nelle menti di chi pensa che sia possibile "valorizzare" l' impianto di Saliceti nell' ottica di un ammortamento del debito di 9 milioni ancora aperto con Ladurner spa.

FACCIO CRESCERE LA RACCOLTA DIFFERENZIATA COSI' HO MENO RIFIUTI DA TRATTARE, ME NE PRENDO PERO' ALTRI DA FUORI PROVINCIA COSI' MI FACCIO PAGARE ..!..

Giudichiamo tale ipotesi SURREALE non fosse altro per il fatto che ancora dobbiamo appoggiarci all' impianto di Albiano Magra per il completo trattamento dell' indifferenziato che produciamo. Ci appare dunque "troppo creativo" pensare di importarne da fuori provincia.

Se davvero si intende allargare l' area di produzione allora lo si faccia per trovare delle intese -operative e soprattuto economiche- finalizzate alla realizzazione un polo per la valorizzazione e l' analisi dei flussi dei materiali post consumo nonchè alla crezione di una linea per l' estrusione dei materiali plastici.

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