PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

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PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE

martedì 24 gennaio 2012

Replica a Federici sull' Waterfront




Quando sentiamo Federici dichiarare che il confronto sul Waterfront è doveroso ma che dirà NO a chi vuole azzerare tutto, abbiamo un' ulteriore conferma che il sindaco non conosce le norme sulla partecipazione. Quando è in ballo un progetto che prevede la VIA, all' interno dell' inchiesta pubblica -che egli è tenuto ad organizzare- è legittimo considerare anche l' opzione zero.

Peraltro mai come in questo caso, tale opzione appare la scelta più saggia e favorevole per la città. Come può esserlo una Calata Paita con due torri da venti piani, sei palazzoni da sei, migliaia di metri quadri di altre costruzioni unitamente a duemila parcheggi sotterranei, una stazione crocieristica "infilata" tra un porticciolo turistico, una darsena per rimorchiatori e un molo per portacontainers ?

Non può esserlo evidentemente! Ecco perchè si fa sempre riferimento ad una partecipazione "informale" rifugiandosi nel consenso elettorale ricevuto e nascondendo la verità. Il numero degli spezzini contrari ai progetti di riconversione di Calata Paita firmati da Llavador non è affatto esiguo, anzi è maggioritario rispetto a chi è favorevole.

Ed a proposito di Llavador ci chiediamo -retoricamente- per quale ragione l' archistar spagnola sia stata chiamata alla Spezia , dal momento che di nuovi Waterfront ne esistono già due versioni e che una terza -secondo quanto dice ora Federici - potrebbe togliere di mezzo i meravigliosi grattacieli.

Non di meno questi inediti dubbi sullo sviluppo verticale della colata cementizia, non ci rassicurano in quanto potrebbero richiamare il caso Botta a Sarzana, dove la torre a fungo alta 57 metri è stata sdraiata a favore di enormi casamenti rossi a forma di mutandoni.
Sorge spontaneo chiedersi quale dei due sviluppi -verticale od orizzontale- vincerà l' oscar dell' insipienza e del brutto.

Non si vede peraltro come il brutto possa sposarsi con i pregiati palazzi di Viale Italia che mostrano caratteristiche liberty e futuriste o con il resto della città che in quel punto -più di ogni altro- avrebbe bisogno di respirare: si rifletta bene sulla quotidiana esistenza di chi vive tra Via V.Veneto e la Calata Paita!

Anche in riferimento a questo chi difende ostinatamente il nuovo Waterfront parla di ambiente, qualità e bellezza come di cifre e non di valori effettivamente da tutelare, mettendo nell' improbabile pacchetto le immancabili opportunità per i giovani cercando di irretire i medesimi e le loro famiglie. Lo ribadiamo per l' ennesima volta non sono i cantieri di due o tre anni che possono creare occupazione stabile e di qualità ed anzi distruggendo il territorio e la costa si potrebbe mettere a rischio quella che già c' è.

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