Associazione
Comitati Spezzini
COMUNICATO STAMPA
Oggetto: la Giannarelli, La Macchia ed il CDR
Non entriamo nel merito della polemica incorsa in questi giorni sulle cronache locali de 'La Nazione' e de 'il Secolo' tra il comitato la Macchia di S. Stefano e l’ ex Sindaco di Vezzano Paola Giannarelli. Ci preme solo evidenziare come la stessa si sia originata da banali fraintendimenti e che le parti abbiano alla fine potuto affermare le proprie ragioni. Quando per esempio Paola Giannarelli paventa il rischio che il CDR di Saliceti possa essere prima o poi bruciato a Vallegrande è sicuramente nel giusto. Ed ha ragione anche quando dice che questo rischio è tanto più grande quanto è più bassa la raccolta differenziata. Noi abbiamo sempre raccomandato che per scongiurarlo è tassativo raggiungere livelli di riciclaggio prossimi all ’80 %. Non è impossibile: a Novara, Treviso che hanno bacini di produzione dei rifiuti simili a quello spezzino vi sono riusciti. La differenza con Spezia qual’ è? E che Acam ha fatto di tutto meno che impegnarsi in quella che oltre ad essere una scelta di civiltà è una scelta obbligata. L’art. 205 del D. lgs 152/2006 impova/ne ai comuni di raggiungere una quota del 45 % al 2008 e del 65% al 2012. Di fatto oltre al sovra costo sulla Tarsu dovuto all’ export rifiuti ed alla mancata chiusura del ciclo ( sia in senso ecologico che non ), dovremo aspettarci anche l’ addizionale che la Regione applica per i comuni inadempienti. Per ora solo il Comune della Spezia sembra intenzionato a fare qualcosa: si narra che debba partire un porta a porta che dovrebbe interessare il 17% della popolazione della Spezia. Ma comincerebbe a Giugno e gli effetti - un incremento sulla raccolta differenziata di poco superiore al 4%- dovrebbero registrarsi dopo 12 mesi, nel 2011, quando dovremmo viaggiare al 60%. Oggi siamo ad un miserando 25% . Se Spezia annuncia di voler fare qualcosa, dagli altri comuni non s’ ode nulla. Prendiamo Sarzana che per numero di abitanti è il secondo comune della Provincia: le uniche parole proferite sull’ argomento sono del sindaco Caleo che si duole per lo scarso tasso di raccolta differenziata raggiunto nel suo comune. Nel mentre la privatizzazione di Acam ha mosso i primi passi con la costituzione della Società delle Reti che ottempera alle condizioni dettate da Hera il gruppo romagnolo che acquisendo ACAM si prenderà acqua e rifiuti. La dote che questa società porta alla Spezia è un curricola inceneritorista di tutto rispetto ma non privo di traversie. Anche questo non può che confermare le preoccupazioni della Giannarelli e naturalmente anche le nostre. Negli ultimi mesi avevamo cercato di creare le condizioni per riprodurre nel nostro territorio modelli virtuosi di gestione dei rifiuti come quello di Vedelago. Ma Acam non ha -oltre ai soldi- le capacità imprenditoriali per attuarlo : così hanno sentenziato in Comune a La Spezia.
Per il Comitato
Cucciniello Corrado
PER NOI SARA' SEMPRE E COMUNQUE UN DISASTRO AMBIENTALE

PER NOI E' STATO E SARA' SEMPRE UN DISASTRO AMBIENTALE
domenica 28 febbraio 2010
APPROVATA LA COSTITUZIONE DELLA SOCIETA' DELLE RETI

Cucciniello Corrado
domenica 14 febbraio 2010
COMUNICATO STAMPA SULLA GESTIONE RIFIUTI
Comunicato Stampa
Oggetto: possibile utilizzo dei siti Le Gronde, Mangina e Rocchetta per la discarica di servizio RSU
In merito al tema in oggetto non possiamo che esprimere sconcerto nel sentire che dinanzi alla pressante emergenza rifiuti si parli ancora di “ipotesi”. A beneficio delle comunità osserviamo che per poter utilizzare uno dei tre siti indicati è necessario attivare un procedimento che richiederà un certo periodo di tempo.
Tanto per fare un esempio si dovrà prevedere la V.I.A. ai sensi della L.R. 38/98 all. 3 c. 11b. Inoltre nel caso della discarica di Le Gronde si dovrà procedere ad un ampliamento di poco più di 100 mila metri cubi, anche questo rischierebbe tempo.
Anche se lo scenario prospettato fa riferimento al piano provinciale, ci pare più un test di verifica del consenso popolare, un navigare a vista che una previsione seria di gestione dei rifiuti.
E non è solo per le ragioni che abbiamo sopra indicate:
i siti a cui si è fatto menzione sarebbero utilizzati per conferirvi f.o.s. “frazione organica stabilizzata” una delle tre risultanti a valle del trattamento meccanico biologico effettuato nell’ impianto di Saliceti. Produrre f.o.s. significa quindi anche produrre CDR che poi saremmo costretti ad esportare fuori provincia a costi, come si sa, insostenibili.
Può ACAM mantenere tariffe altissime come quelle oggi adottate? tariffe che potranno persino aumentare se la Regione applicasse l’addizionale prevista per l’ inosservanza dell’ art.205 del Dlgs 152/2006 ? Siamo infatti solo al 23.5 % di raccolta differenziata.
Ed a proposito di costi non dobbiamo dimenticare che 25000 tonnellate di indifferenziato per tutto il 2010, e magari oltre, andranno a Scarpino a più di 200 euro a tonnellata. Questo perché l’ impianto di Saliceti che peraltro ha un consumo energetico elevatissimo è in grado di trattarne solo 80 mila.
La mancata chiusura del ciclo con il perdurante export del CDR fuori Provincia non frenerà la fusione con la multi utility Hera opzione che gli amministratori di ACAM perseguono onde evitare di dichiarare fallimento ?
E ancora: con il regime attuale di raccolta differenziata le ton./annue di f.o.s. da conferire in discarica sono circa 22000 quelle di CDR 45 mila. Se il trattamento dell’ indifferenziato venisse limitato alla sola biostabilizzazione la quantità da gestire sarebbe più o meno la stessa che potrebbe decrescere sensibilmente con la progressiva estensione del “porta a porta” a tutto il territorio.
In passato noi dei comitati avevamo proposto l’ utilizzo della cava di Rocchetta (capacità 350 mila metri cubi) per l’ abbancamento controllato del biostabilizzato. Ci sentiamo di riproporre tale soluzione ma a condizione che venga fermata la produzione di CDR e che con le risorse risparmiate per i mancati trasporto ed incenerimento si converta Saliceti ad impianto di compostaggio, piattaforma per la cernita e l’analisi dei flussi dei rifiuti ed estrusione delle materie plastiche.
Tale scenario oltre a rappresentare una gestione pienamente eco sostenibile rappresenta l’ autentico abbandono dell’ opzione Enel e del ricorso alle discariche.
Al di là di quanto riferito dalla Provincia circa i possibile utilizzo dei siti di Le Gronde, Rocchetta e Mangina in realtà crediamo che gli impianti situati nel Levante spezzino in particolare Saturnia siano quelli davvero al centro dell’ interesse del Gestore e degli amministratori.
L’impiego di Saturnia è peraltro già stato prospettato alle territoriali interessate ma causa le imminenti elezioni regionali è risultato consigliabile “congelarlo” tanto risulterebbe dirompente.
Per i Comitati
Cucciniello Corrado
Oggetto: possibile utilizzo dei siti Le Gronde, Mangina e Rocchetta per la discarica di servizio RSU
In merito al tema in oggetto non possiamo che esprimere sconcerto nel sentire che dinanzi alla pressante emergenza rifiuti si parli ancora di “ipotesi”. A beneficio delle comunità osserviamo che per poter utilizzare uno dei tre siti indicati è necessario attivare un procedimento che richiederà un certo periodo di tempo.
Tanto per fare un esempio si dovrà prevedere la V.I.A. ai sensi della L.R. 38/98 all. 3 c. 11b. Inoltre nel caso della discarica di Le Gronde si dovrà procedere ad un ampliamento di poco più di 100 mila metri cubi, anche questo rischierebbe tempo.
Anche se lo scenario prospettato fa riferimento al piano provinciale, ci pare più un test di verifica del consenso popolare, un navigare a vista che una previsione seria di gestione dei rifiuti.
E non è solo per le ragioni che abbiamo sopra indicate:
i siti a cui si è fatto menzione sarebbero utilizzati per conferirvi f.o.s. “frazione organica stabilizzata” una delle tre risultanti a valle del trattamento meccanico biologico effettuato nell’ impianto di Saliceti. Produrre f.o.s. significa quindi anche produrre CDR che poi saremmo costretti ad esportare fuori provincia a costi, come si sa, insostenibili.
Può ACAM mantenere tariffe altissime come quelle oggi adottate? tariffe che potranno persino aumentare se la Regione applicasse l’addizionale prevista per l’ inosservanza dell’ art.205 del Dlgs 152/2006 ? Siamo infatti solo al 23.5 % di raccolta differenziata.
Ed a proposito di costi non dobbiamo dimenticare che 25000 tonnellate di indifferenziato per tutto il 2010, e magari oltre, andranno a Scarpino a più di 200 euro a tonnellata. Questo perché l’ impianto di Saliceti che peraltro ha un consumo energetico elevatissimo è in grado di trattarne solo 80 mila.
La mancata chiusura del ciclo con il perdurante export del CDR fuori Provincia non frenerà la fusione con la multi utility Hera opzione che gli amministratori di ACAM perseguono onde evitare di dichiarare fallimento ?
E ancora: con il regime attuale di raccolta differenziata le ton./annue di f.o.s. da conferire in discarica sono circa 22000 quelle di CDR 45 mila. Se il trattamento dell’ indifferenziato venisse limitato alla sola biostabilizzazione la quantità da gestire sarebbe più o meno la stessa che potrebbe decrescere sensibilmente con la progressiva estensione del “porta a porta” a tutto il territorio.
In passato noi dei comitati avevamo proposto l’ utilizzo della cava di Rocchetta (capacità 350 mila metri cubi) per l’ abbancamento controllato del biostabilizzato. Ci sentiamo di riproporre tale soluzione ma a condizione che venga fermata la produzione di CDR e che con le risorse risparmiate per i mancati trasporto ed incenerimento si converta Saliceti ad impianto di compostaggio, piattaforma per la cernita e l’analisi dei flussi dei rifiuti ed estrusione delle materie plastiche.
Tale scenario oltre a rappresentare una gestione pienamente eco sostenibile rappresenta l’ autentico abbandono dell’ opzione Enel e del ricorso alle discariche.
Al di là di quanto riferito dalla Provincia circa i possibile utilizzo dei siti di Le Gronde, Rocchetta e Mangina in realtà crediamo che gli impianti situati nel Levante spezzino in particolare Saturnia siano quelli davvero al centro dell’ interesse del Gestore e degli amministratori.
L’impiego di Saturnia è peraltro già stato prospettato alle territoriali interessate ma causa le imminenti elezioni regionali è risultato consigliabile “congelarlo” tanto risulterebbe dirompente.
Per i Comitati
Cucciniello Corrado
sabato 13 febbraio 2010
COMINICATO SUL TEMA DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI
Comunicato inviato a Cronaca 4
Abbiamo letto l' elenco dei meriti che Lombardi attribuisce a Rifondazione Comunista in merito al problema dei rifiuti ed ancora non ci siamo ripresi dopo aver riflettuto su cotanti impegno e perizia. Approfittiamo quindi per chiedere a questo partito politico di tentare l' ardua impresa di acquisire e rendere pubblica la delibera nell' assemblea dei soci amministratori di ACAM del 1ottobre del 2009. La stampa locale nei giorni che hanno seguito l' incontro dei sindaci amministratori ha riportato di una serie di condizioni che la multiutility romagnola Hera avrebbe richiesto per acquisire gruppo di Via Picco, tra queste: l' apertura di una discarica da 800 mila mc e un protocollo con ENEL per la chiusura del ciclo rifiuti nella centrale. Inoltre si chiede a Rifondazione -in particolare all' Ass. Micheloni- quale risposta darà alla Ass. Ruocco che nei giorni scorsi sollecitava la Provincia ad indicare il sito per la discarica di servizio. Ed ancora in quale mese del 2010 l' impianto di Saliceti sarà in grado di trattare le 80 mila ton. di indifferenziato che risultano a valle della raccolta stradale.
Associazione Comitati spezzini
Abbiamo letto l' elenco dei meriti che Lombardi attribuisce a Rifondazione Comunista in merito al problema dei rifiuti ed ancora non ci siamo ripresi dopo aver riflettuto su cotanti impegno e perizia. Approfittiamo quindi per chiedere a questo partito politico di tentare l' ardua impresa di acquisire e rendere pubblica la delibera nell' assemblea dei soci amministratori di ACAM del 1ottobre del 2009. La stampa locale nei giorni che hanno seguito l' incontro dei sindaci amministratori ha riportato di una serie di condizioni che la multiutility romagnola Hera avrebbe richiesto per acquisire gruppo di Via Picco, tra queste: l' apertura di una discarica da 800 mila mc e un protocollo con ENEL per la chiusura del ciclo rifiuti nella centrale. Inoltre si chiede a Rifondazione -in particolare all' Ass. Micheloni- quale risposta darà alla Ass. Ruocco che nei giorni scorsi sollecitava la Provincia ad indicare il sito per la discarica di servizio. Ed ancora in quale mese del 2010 l' impianto di Saliceti sarà in grado di trattare le 80 mila ton. di indifferenziato che risultano a valle della raccolta stradale.
Associazione Comitati spezzini
domenica 7 febbraio 2010
Iscriviti a:
Post (Atom)